Ventottesimo Capitolo

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"A volte ciò che succede
in un solo giorno, può
cambiare l'intera vita.. "

Quella serata non si concluse nei migliori dei modi, nessuno si accorse di quanto era accaduto e sembrava che le parole del suo amico in qualche modo l'avessero aiutata, ma purtroppo un attacco di panico cambiò tutto.

Il respiro venne a mancare, il suo sguardo si perse nel vuoto e impaurita teneva tutti a distanza, era come impazzita, Ferit pensò che Mel fosse l'unica persona che potesse riuscire a fare qualcosa.
Arrivata di corsa dopo una veloce occhiata alla situazione tutto gli fu chiaro, non sapeva cosa fosse accaduto ma era evidente che fosse successo qualcosa così con determinazione ordinò a tutti di allontanarsi e nel frattempo lentamente accorciava la distanza tra lei e Sole.

"Sole guardami, sono Mel, lo sai che
non ti farei mai del male"

Sole parve asserire e lei la abbracciò forte e la supplicò di andare in ospedale dove qulcuno si sarebbe preso cura di lei, con un cenno del capo annuì, Osman concesse qualche secondo sperando che uno dei due facesse qualcosa, ma Sole parve ritrovare un minimo di lucidità

" Mi spiace ma non posso permettere
che un mio problema rovini la serata
a tutti voi, voglio tornare a
casa ma allo stesso tempo ho paura
di rimanere da sola"
"Sole, non rimarrai sola ci sono io"

Rispose il suo migliore amico, il resto ascoltava senza pronunciarsi, Mel era come una bomba pronta ad esplodere, continuava a fissare suo cugino

con occhi omicida, che continuava a fissare Sile senza nessuna reazione, questo mandava il sistema nervoso di Melek in tilt, la quale si avvicinò e a denti stretti

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con occhi omicida, che continuava a fissare Sile senza nessuna reazione, questo mandava il sistema nervoso di Melek in tilt, la quale si avvicinò e a denti stretti

"Mi spieghi cosa stai facendo?"
"Nulla, io non posso fare nulla"
"Sei un codardo"
"Tu non capisci"
"C'è poco da capire, basterebbe che ti
comportassi da uomo, inizio a
pensare che Sole abbia ragione"
"Di cosa stai parlando?"
"Sei un Robot, controllato ed
impostato"
"Basta Mel"
"No, inizio a dubitare anche del tuo amore per lei"

Finalmente colse il messaggio e con passo deciso si avvicinò a Sole..

"Ascoltami, adesso andremo via, io
e te"

Sole annuì alle parole del suo uomo, peccato che dei forti dolori la costrinsero a portare le mani alla testa e ad urlare, nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi a lei a parte Osman che sollevò la sua amica deciso a portarla in ospedale e mentre i ragazzi distrutti guardavano inermi Mel prese posizione

"Osman, io vengo con te, questi due
torneranno di la per evitare sospetti"

Ovviamente Ferit colse in pieno la provocazione

"Mel, ti sembra modo?"
"E dimmi il vostro che modo è?"
"Io non riesco a seguirti"
"Meglio, continuate a fare quello che
vi riesce meglio, niente"

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