Trentasettesimo Capitolo

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" Il passato è la tua lezione
Il presente il tuo dono
Il futuro la tua
motivazione"

Mel : I giorni trascorsi erano stati come ritrovarsi su una giostra di emozioni non facili da controllare ma pur sempre emozioni..
La situazione clinica della sua migliore amica era ormai stabile, nonostante non avesse compreso il suo gesto così folle, ma come giudicarla dato il suo trascorso di vita estremamente disastroso, era ovvio che stavolta non era riuscita a salvarsi da sola come aveva sempre fatto, per questo e molto altro nutriva una forte ammirazione nei suoi confronti anche se non gli e lo aveva mai detto.

Ormai erano settimane che Mel era spesso assente e distratta ma nessuno riusciva a capirne il perché dal momento che aveva deciso di non dare alcuna spiegazione.
Come tutti i giorni, dopo il lavoro correva dalla sua amica ma prima di raggiungerla passò a salutare il suo uomo e come da abitudine fece irruzione dentro l'ufficio senza bussare

"Ferit! Ci sei?"
"Sono qui, non serve che ti dica di accomodarti perché lo hai già fatto"
"Da quando questo sarebbe un
problema? Devi nascondere
qualcuno?"
"Ma cosa stai dicendo.. Sei nervosa da
giorni, mi dici cosa c'è che non va?"
"Scusami, sono solo stanca"
"Vieni qui.."

E lei senza farselo ripetere due volte si buttò fra le sue braccia e li dentro scomparve.

"Mel, so di averti trascurata e mi
dispiace"
"Non dire stupidaggini è stato un
periodo difficile"
"Purtroppo.. ma per favore guardami"

A questo dolce comando Mel ubidí ed alzò lo sgurdo

"Dimmi!"
"Sono preoccupato per te"
"Per quale motivo"
"Sei pallida, hai gli occhi stanchi ed il
viso pallido e evidente che qualcosa
non va"

Conosceva bene la sua donna, le loro anime erano così legate che riuscivano a sentire e provare le emozioni l'uno dell'altro, ma Mel furba, giocò d'astuzia e disse

"Quindi stai dicendo alla donna della
quale sei innamorato che è stanca
eppure brutta"
"Non ho detto questo, non
tergiversare"

Sapeva che neanche lui si sarebbe arreso quindi l'unico modo per metterlo a tacere era quello di baciarlo e così fece, il loro inizialmente fu un bacio lento fino a diventare passionale e voglioso..
Loro, due scrigni chiusi a chiave dove l'uno possedeva la chiave dell'altro e
Mel sapeva bene che se non si fosse fermata si sarebbe aperta a lui, così tra un bacio e l'altro

"Amore, io devo andare"
"Tu non vai da nessuna parte senza di
me, andremo via insieme"
"Io devo andare da Sole"
"Mi stai scaricando?"
"Certo che no.."
"Ok, facciamo così ti lascio da lei e
dopo mi raggiungi a casa"
"E un invito?"
"No, più che un invito è un ordine"
"Ma io non prendo ordini da nessuno"
"Nessuno altro a parte me"
"Certo capo, adesso andiamo"

" "Ok, facciamo così ti lascio da lei e  dopo mi raggiungi a casa" "E un invito?" "No, più che un invito è un ordine" "Ma io non prendo ordini da nessuno" "Nessuno altro a parte me" "Certo capo, adesso andiamo"

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