Capitolo ventidue

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Sfoglio ciascuna delle foto che ho
scattato, canticchiando tranquillamente tra me e me. Lancio
un'occhiata ad Haru, che sta
sorseggiando in silenzio un po' di
bubble tea mentre scorre il suo
telefono.

Poso la mia macchina fotografica e mi
avvicino al letto, cadendoci sopra.
"Sono annoiato."

"Oh si?" dice Haru, posando il telefono."Cosa vuoi fare allora?"

"Possiamo fare un gioco?"

"Tipo quale?"

"Non lo so. Sasso carta forbice?"

Lei sbuffa. "Questo eliminerà
sicuramente la nostra noia, vero?"

"Beh, hai altre idee?" chiedo,
sedendomi.

"Hmm, che dire di verità o obbligo?"
lei suggerisce.

Faccio spallucce."Certo. Voglio farlo
per primo. Obbligo o verità?"

Si morde il labbro pensierosa,
un'abitudine che ho notato che ha.
Un'abitudine che davvero... a volte mi
manda vibrazioni. Immagino così si
possa dire.

"Andrò con la verità", decide.

"Va bene. Hmm...hai una cotta per
qualcuno in questo momento?"

Lei ridacchia, le guance diventano
rosse."No, non ho una cotta."

"Haru questa obbligo o vero, non
mentire o osare." Rispondo, sorridendo. Ma davvero non ne ha
una?

"Okay qualunque cosa, ora tocca a me.
Obbligo o verità?"

"Verità", rispondo, sfiorandomi la
frangia con le dita.

Si siede lì per un momento a pensare
prima di parlare. "Hai..." si ferma,
spalancando gli occhi. "Oh mio Dio. Mi sono appena ricordato una cosa."

"Sì?"

"È vero che mi hai fatto pagare per il
mio tatuaggio anche se hai detto che
sarebbe stato gratis perché quel
giorno sei stato così scortese con me?"
Lei sbotta. Mi ci vuole un momento per capire di cosa sta parlando.

Poi, "Ohhh, me lo ricordo". Inizio a
ridere, rendendomi conto di quanto
fossi stupido.

"Mi devi circa $ 350,00, Gguk." Gguk.
Mi ha chiamato Gguk invece del mio
nome completo.

"Nah, penso che passerò."

La sua mascella cade. "Sei stato un
tale idiota quel giorno! Mi merito
indietro i miei soldi!"

"Va bene, tecnicamente non l'ho
chiesto. Hai appena fatto scivolare la carta di credito e ho pensato, 'beh, potrei anche fargliela pagare comunque."

Lei mi fissa con aria assente. "Jeon
Jungkook."

"Inoltre!" sorrido, "È stato troppo
tempo fa. Lo sconto è finito ora."

Lei mi fissa, confusa. "Sconto? Che
diavolo...ughh ti odio!" Mi lancia un
cuscino e mi colpisce la testa.

"Oh, questo significa guerra piccola,"
dico, prendendo un altro cuscino e
alzandomi sul letto.

Afferra altri due cuscini alzandosi.
"Non credo sia una buona idea, signor
Jeon. Ho due cuscini e lei ne ha uno.
Ho difese molto migliori di-"

Getto il cuscino e questo la colpisce
dritto in faccia. Ricade sul letto,
ridendo. Anch'io scoppio a ridere,
perdendo l'equilibrio, e cado in avanti
sul letto.

Beh, non esattamente sul letto.

Su di lei.











Buonasera!
Come state?

Capitolo di passaggio perché fra un po' succederanno un po' di cosucce non molto belle.

Spero vi sia piaciuto. 

Al prossimo capitolo 💜

Hellishly Angelic || jjk || traduzione italiana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora