Capitolo trentatré

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Siamo appena fuori dal ristorante, in
procinto di camminare verso la
spiaggia quando Jungkook ansima.
"Aspetta, credo di aver lasciato il
portafoglio dentro. Torno subito."

Annuisco, "Va bene. Aspetterò proprio
qui"

Annuisce e torna di corsa al ristorante. Distolgo lo sguardo da lui e guardo verso la spiaggia, sorridendo tra me e me.

È così dannatamente carino con il suo
piccolo smoking e quel papillon. E
quel sorriso da un milione di dollari.

Comincio a guardare qualche altro
negozio vicino al ristorante, attenta a
non lasciare l'area del ristorante. Vicoli bui e stretti tagliati tra ogni negozio.

Mi guardo intorno, sorpresa di non
vedere nessun altro in giro. Eh, è
strano-

Mi imbatto in qualcuno, spaventandomi. "Sono cosi
dispiaciuta." Cerco di dare un'occhiata
alla persona. E un uomo.

E puzza molto di alcol.

Alza lo sguardo, incespicando intorno
a me, "Nah tutto apposto..." Si ferma.

Il respiro mi si blocca in gola. È lui.

Un sorriso inquietante inizia a
diffondersi sul suo viso mentre inizia a rendersi conto di chi sono. "Non ci
vediamo da molto tempo, Park Haru."

Mi ritrovo a fare marcia indietro.
"Daehyun, non pensare nemmeno di
avvicinarti di un passo a me."

Ride, un suono che mi fa venire la pelle d'oca. "Cosa, non vuoi parlare con il tuo ex ragazzo? Il ragazzo per cui provi dei sentimenti?"

" Provavo dei sentimenti per te. C'è una ragione per cui ti ho lasciato, Daehyun, e non farò mai più l'errore di tornare da te."

Sorride, "Ancora drammatica, eh?"
Cammina verso di me, con le parole
che biascicano.

Indietreggio finché la mia schiena non
colpisce il muro del ristorante,
guardo di lato. Jungkook, dove
sei?

"Daehyun," dico, rimettendo un piede
nel vicolo, "Smettila."

"Smettere cosa, piccola?"

Digrigno i denti, cercando di
trattenermi dal lanciargli un'ondata di
parolacce.

Il suo sguardo si abbassa, bloccandosi
sul mio fianco. "Non avrei mai pensato che saresti stata il tipo di ragazza da farsi un tatuaggio."

Haru, corri.

Mi ritrovo paralizzato dalla paura,
incapace di muovermi.

CORRERE.

Sento l'ansia schiantarsi su di me
come un'onda.

HARU, VAI.

Prima che io possa dire o fare
qualcosa, si avvicina a me,
premendomi contro il muro del vicolo.

Le lacrime mi scendono sul viso
mentre lui mi affonda la faccia nel
collo.











Buonasera!
Come state?

È successo qualcosa...preparatevi per i prossimi capitoli.

Spero vi sia piaciuto.

Al prossimo capitolo 💜

Hellishly Angelic || jjk || traduzione italiana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora