26

46 6 0
                                    

SAWYER.

La conversazione con mia madre del giorno prima mi aveva lasciata un po' stordita.

Non avevo fatto altro che pensare, per tutta la mattinata, alle sue parole.

Ero rimasta a casa, nonostante mi sentissi meglio, perché Ivy mi aveva minacciata che mi avrebbe legata ad una sedia per due giorni se mi fossi permessa di uscire di casa quando ancora non mi ero del tutto ripresa.

Il che, pensandoci, non era stata una cattiva idea. Mi sentivo ancora un po' stanca e sfinita, in più, avevo iniziato a mangiare come se non ci fosse un domani.

Non capivo cosa mi stesse succedendo.

Cercai di godermi al meglio il mio giorno di vacanza, andando avanti con Teen Wolf, cercando di tenere mia madre fuori dalla mente, ma ad un certo punto mi risultò davvero difficile.

Perché si era dovuta comportare così ieri? Ormai mi ero abituata alla sua assenza e alle nostre discussioni, facevano parte della mia quotidianità, perché aveva dovuto stravolgere tutto? Perché si era pentita ora che non avevo più bisogno di lei? Ormai ero cresciuta, anche troppo in fretta, potevo capire fino ad un certo punto i suoi errori e le sue difficoltà, ma il suo avermi voltato le spalle quando più le avevo chiesto sostegno, era una cosa difficile da dimenticare.

Mi aveva fatta sentire inadeguata ai suoi occhi per tanto tempo.

Sospirai, se avessi continuato a rimuginarci sarei impazzita, avevo bisogno di distrarmi.

Feci partire un nuovo episodio di Teen Wolf e mi concentrai su di esso. Avevo iniziato la terza stagione, ciò significava che questa era la stagione del mio amato Daniel Sharman.

Mi lasciai travolgere dall'episodio, ma la mia pace non durò molto perché sentì il campanello di casa suonare.

Misi in pausa la TV e andai alla porta. Prima di aprire, guardai attraverso lo spioncino e il mio cuore mancò di un battito quando vidi dall'altra parte Cameron.

Cavolo. Probabilmente mi aveva scritta, ma io avevo lasciato il telefono spento, sotto carica, in camera mia. Era venuto fino a qui perché si era preoccupato per me? E perché il solo pensiero mi scaldava il cuore?

Aprì la porta e lui alzò di scatto lo sguardo su di me. Leggevo preoccupazione nei suoi occhi e mi sentì in colpa per questo, avrei dovuto accendere il telefono stamattina, mi era passato di mente il fatto che ci fosse qualcun'altro al di fuori di questa casa che si preoccupava per me.

Si avvicinò e mi abbracciò forte, senza dire una parola.

—Ieri sera ad un certo punto hai smesso di rispondermi, nemmeno stamattina lo hai fatto, né a me, né alle ragazze, mi hai fatto preoccupare. Ho sentito Ivy e mi ha spiegato che ieri non sei stata male come mi avevi detto tu, stavi peggio, in più, è venuta tua madre. Ti va' se entro e ne parliamo?— mi disse, tenendomi ancora abbracciata.

Mi separai da lui e lo guardai negli occhi quasi ammaliata.

La sua premura nei miei confronti mi scaldava il cuore, era l'unica persona, dopo Ivy, a preoccuparsi per me così tanto.

Annuì e gli feci cenno di entrare. Andammo in salotto e ci sedemmo sul divano, spensi la TV, mentre lui notò la quantità di cibo che era sparsa sul tavolino.

—C'è qualcun'altro con te?— domandò, io lo guardai confusa —no, perché?— chiesi io di rimando —stai mangiando da sola tutta questa roba?— mi chiese un po' sorpreso.

Qual'era il problema se stavo mangiando tanto o meno?

—Qual è il problema?— domandai in difensiva, Cameron mi guardò e poi guardò di nuovo il tavolo —no, nessuno, mi sembra solamente strano, tutto qui— disse pensieroso, osservandomi.

My Unattainable DesireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora