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CAMERON.

Era come... Non riuscivo nemmeno a descriverlo.

Aderiva al mio corpo come un guanto, perfetta per me.

Sawyer mi avvolse le braccia attorno al collo, approfondendo il bacio a cui finalmente stava rispondendo. Le sue labbra erano così soffici, sapevano di fragola, come il suo lucidalabbra.

Avrei voluto che quel momento durasse in eterno, perché si sentiva troppo bene, ma lei si allontanò, cercando di riprendere fiato.

Ora temevo la sua reazione, non sapevo se la mia azione l'avrebbe allontanata o avvicinata, magari buttando giù una delle sue difese. Le avevo raccontato di mio padre, una parte importante della mia vita, mi era venuto in modo così spontaneo che non avevo avuto bisogno di pensarci due volte.

Guardai la ragazza dai capelli marroni che aveva invaso la mia mente con forza da ormai tempo, ma lei non incrociò più il mio sguardo, quasi come se si vergognasse.

Si guardò intorno attentamente, poi scosse la testa —non doveva succedere. Che cosa ti passa per la testa?— esclamò, deglutì, cercando di non farmi toccare da quelle parole, e comunque, perché ci rimanevo male? Non eravamo nulla.

Io e lei non eravamo nulla. Non sarebbe cambiato, ormai me ne rendevo conto.

—L'avevo detto che ti avrei baciata, prima o poi— dissi io, cercando di risultare divertito e sbruffone come sempre, lei mi guardò infastidita —e cosa pensi di aver ottenuto?— domandò toccandosi le labbra, indietreggiando ancora di più —Sawyer...— ma lei alzò una mano, intimandomi a non continuare —non avresti dovuto farlo, cazzo! Non puoi presentarti qui, portarmi via come se ne avessi il diritto e poi baciarmi!— disse con le fiamme negli occhi.

—Non mi sembra che ti sia dispiaciuto.

—Mi hai colta alla sprovvista.

Scossi la testa.

—Magari all'inizio si, ma poi hai reagito.

Lei sospirò frustrata —non è questo il punto, non avresti dovuto farlo— ribatté —quindi non ti è piaciuto?— domandai io, timoroso di sentire la sua risposta.

E perché, poi? Perché davo così tanto peso alla sua opinione? Perché il mio cuore stava battendo senza sosta? Perché non riuscivo a smetterla di guardarla? Perché per me, Sawyer Attanasio, era la ragazza più bella che avessi mai visto?

—Non avvicinarti mai più a me, Cameron. Non otterrai il resto da me— disse lei, continuando a pensare che io volessi solo il sesso da lei.

Magari, all'inizio, era esattamente questo quello che volevo con lei. Ma ora, il solo pensiero di tenerla per me una sola notte e poi ignorarla come se non fosse mai esistita... Non riuscivo a pensarci, insomma, lei aveva altro da dare, da far vedere, da far conoscere e io morivo dalla voglia di capirla più a fondo. Come stava vivendo la storia di suo padre, come stava riguardo a sua madre e la sua mancanza di appoggio verso il suo futuro, volevo capire se lei si fosse mai sentita stressata riguardo ad avere un genitore famoso, perché avevo visto quelle foto di lei alla fermata dell'autobus, avevo capito il perché di quel cambio d'umore improvviso la sera della partita, era per quelle foto....

—Sawyer, non voglio quello da te— ammisi ad alta voce, sia a lei che a me.

—Oh mio Dio, si può sapere, allora, che cosa vuoi?!— domandò, ormai esasperata.

Deglutì, non rispondendo subito. Ma poi, incrociai i suoi occhi marroni —voglio conoscerti— dissi semplicemente.

Sawyer scosse ancora la testa, poi guardò dietro di me e iniziò ad allontanarsi —smettila di girarmi attorno. Non c'è nulla che tu abbia che io voglia, non funzioneremo mai, io e te insieme non esisteremo mai, ficcatelo in testa una buona volta— disse fredda per poi raggiungere Evelyn e sua sorella, lasciandomi lì a metabolizzare le sue parole.

My Unattainable DesireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora