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CAMERON.

Rientrai in casa sospirando, un po' demoralizzato per la reazione di Sawyer alle mie parole.

Perché si era irrigidita tanto? Credevo che ormai fossimo arrivati ad un punto di svolta, credevo...

Non sapevo neanche io a cosa credevo, o che cosa volevo credere.

Cercai di rifugiarmi in camera mia, senza incrociare nessuno, ma fui subito intercettato da Aaron ed Emerson.

Fantastico. Come avrei fatto a scappare da quei due?

Entrambi mi guardarono —hai fatto presto ritorno— osservò Aaron —doveva studiare— gli spiegai, cercando di sorpassarlo sulle scale, ma lui mi bloccò, mettendomi una mano sul petto, facendomi indietreggiare.

—C'è qualche problema con il bambino?— chiese, cercando di incontrare il mio sguardo, scossi la testa, non volendo dire qual'era il motivo della mia frustrazione.

—Avete litigato?— domandò ancora il mio migliore amico, sentivo anche gli occhi di Emerson addosso, ma lui, come sempre, non diceva una parola. Era come se si stesse prendendo il suo tempo per scovare dentro la mia anima.

Sospirai —non é successo nulla— cercai di suonare convincente, perché si trattava di una cosa di poco conto, una cosa della quale volevo occuparmi da solo.

Dovevo capire perché ci ero rimasto così male, perché le avevo detto quella cazzo di frase.

"Ti sei presa il mio cuore, Sawyer."

Era una delle cose più vicine ad un "ti amo" che avessi mai detto.

Io... Amavo Sawyer?

—Credo che tu sia confuso. Forse stai avendo a che fare con sentimenti che non riconosci, o che non vuoi riconoscere— disse Emerson, con le braccia incrociate al petto.

Lo guardai. Era come se mi avesse appena letto nel pensiero, come cavolo ci riusciva?

Aaron guardò Emerson e poi di nuovo me, sorrise —é così? Non riesci ad ammettere a te stesso che la ami?— chiese, lo guardai confuso —chi lo dice che la amo?— domandai, perché era così sicuro di quello che stava dicendo?

Aaron rise —amico, tutti quanti ci siamo resi conto che non vedi nessun'altra che lei. La guardai nello stesso modo in cui Emerson guarda mia sorella— mi disse —o come Aaron guarda Wyn— aggiunse Emerson con un sorrisetto.

—ragazzi, non inventatevi cose— dissi, cercando di bloccare le loro menti dall'immaginarsi cose non vere.

—Smettila di negarlo a te stesso. Le nostre esperienze non ti hanno insegnato nulla?— mi disse Aaron, sospirai ancora —ragazzi, lasciatemi passare— dissi.

—Avrete un bambino, Cameron, diventerete genitori e dovrete essere in due in questo, insieme, non uno contro l'altro— mi ricordò Emerson, come se non ne fossi pienamente consapevole.

—Siete la cosa più vicina ad una coppia che ci possa essere. Vi comportate come se stesse insieme, vi baciate e vi guardate con quegli occhi sognanti che solo due persone innamorate possono avere. È successo qualcosa di male a me ed Emerson quando lo abbiamo ammesso?— disse Aaron. No, non gli era successo nulla di male, anzi, adesso erano i ragazzi più felici di questo mondo, perché quelle due ragazze erano come una luce nella loro vita, àncore alle quali potevano aggrapparsi ogni volta che ne sentivano il bisogno.

Sarebbe stato bello avere una cosa del genere con Sawyer, insieme mentre crescevamo il nostro bambino.

Sarebbe stato bello poterla toccare e baciare tutte le volte che volevo, ridere con lei, avere degli appuntamenti, costruire qualcosa con lei, solo ed esclusivamente lei.

My Unattainable DesireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora