SAWYER.
La sera seguente, uscì con le sorelle Robertson, sotto invito di Evelyn, perché, per tutto il giorno, non avevo fatto altro che pensare alla mia conversazione con mamma e che forse, accettare d'istinto l'invito di Cameron, non era stata una fantastica idea.
Era da un po' che non bevevo, letteralmente lo avevo fatto poco e niente nel corso della mia breve vita, sempre con la paura di essere seguita dai giornalisti che, non riuscendo ad arrivare a mia madre, si accanivano contro di me.
Ma quella sera non mi importava di nulla, non mi sarei negata delle cose per colpa di persone impiccione, e poi, sembrava che Evelyn fosse di nuovo giù di morale, non volevo fare la guastafeste quando lei, magari, mi aveva chiamata per avere compagnia, nonostante la presenza della sorella.
Io ed Eloise Robertson non avevamo mai parlato più di tanto, anche se eravamo entrambe in questa università da un po', ormai, lei da cinque anni e io da tre. L'avevo incrociata qualche volta in caffetteria e ovviamente un paio di volte in più con Evie.
Evelyn camminò più velocemente, raggiungendo prima di noi il bar. Guardai velocemente Eloise, e notai un espressione preoccupata sul suo volto, rivolta alla sorella minore. E se avessi chiesto a lei? Mi avrebbe detto cosa stava succedendo ad Evelyn?
—Ehi— dissi avvicinandomi e parlando un po' a voce alta, per farmi sentire da sopra la musica. Lei si voltò e posò i suoi occhi azzurri, identici a quelli di Evie, su di me, i suoi capelli biondi mossi sciolti ai lati del viso perfetto.
—Ehi— rispose lei, riportando lo sguardo sulla sorella —si può sapere che cosa succede ad Evelyn? È un po' giù ultimamente— domandai, la vidi sospirare, poi girò la testa verso di me, in modo che potessi sentirla —il suo problema è che dà troppa importanza a persone che ormai non meritano più nulla da lei— disse e questa sua affermazione mi mandò ancora di più in confusione.
Ricordavo che Evelyn era stata giù di morale il giorno del compleanno di Aaron, perché le ricordava di una persona, per caso era la stessa a cui Eloise stava facendo allusione adesso?
—Sarà meglio non lasciarla sola, non voglio che esageri con l'alcol— mi disse Eloise, prima di avvicinarsi a sua sorella, la seguì subito dopo, sedendomi su uno sgabello di fianco alla mia amica e facendomi portare un bicchierino.
—Cosa? Devo sorvegliare due ragazze invece di una?— si domandò in tono di lamentela Eloise, risi. Non avevo intenzione di ubriacarmi fino allo sfinimento, ero dell'idea che dovessi sempre ricordarmi di cosa facevo la sera prima —non preoccuparti, giusto un bicchiere— la rassicurai, bevendo tutto d'un fiato il contenuto del bicchiere che mi era stato dato e facendomene dare un'altro —oppure puoi unirti a noi e smetterla di fare la mamma— commentò Evelyn con un sorrisetto.
Eloise fece di no con la testa —e chi ci riporta in dormitorio se non rimango io lucida?— domandò con ovvietà, non aveva tutti i torti, una di noi doveva pur rimanere lucida.
—Come mai non ci sono le altre due ragazze con cui ti parli? Le nostre ex vicine di stanza?— domandò poi Eloise, riferendosi a Wyn e Lena —non sono potute venire— spiegò la mia amica, bevendo la sua bottiglia di birra.
Cosa ti sta succedendo, Evelyn? Tu non sei questa.
—Quanto hai intenzione di bere?— chiese Eloise a sua sorella, lei sbuffò —se sei venuta qui per rovinarmi il divertimento, puoi anche andartene, Eloise, lasciami in pace— disse lei, facendosi passare un bicchiere di non sapevo cosa.
Iniziai a preoccuparmi per quel suo comportamento. Se non mi piaceva il fatto che se ne stesse zitta in un angolo con l'espressione imbronciata, ora odiavo ancora di più il fatto che avesse iniziato a buttare i suoi problemi nell'alcool.
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My Unattainable Desire
Romance"Quando la guardavo provavo mille sensazioni diverse. Con lei mi sentivo vivo, nonostante il mio fosse un desiderio irraggiungibile" (When The Night Comes Down series. Libro 3) Cameron Morrison ama girarmi intorno. Mi vede come una sfida, la ragazz...