31

33 4 0
                                    

SAWYER.

—Sawyer, chiamala, ha detto che ti avrebbe coperto le spalle, non è un buon modo per vedere se puoi fidarti di lei?— mi spronò ancora Ivy.

Ero di nuovo finita sui giornali, perché mi avevano vista davanti casa di Cam.

Per un po', mi ero quasi dimenticata della presenza dei paparazzi nella mia vita, così tanto che mi ero illusa di non doverci più avere a che fare, forse perché si erano resi conto che non c'era nulla di interessante nel seguire la mia vita.

Mi ero sbagliata.

E quando la notizia della gravidanza sarebbe uscita fuori, le cose sarebbero state peggiori, non avrei avuto tregua.

La proposta di Ivy era più che lecita e sensata: mia madre mi aveva detto che mi avrebbe coperto le spalle, che ci sarebbe stata, chiamarla per chiederle di far rimuovere quegli articoli sarebbe stato, appunto, un buon modo per vedere se facesse sul serio, ma...

—Di sicuro lo interpreterà come un segno di pace e inizierà a farsi sentire di più. Non voglio essere in debito con quella donna, è scomparsa da quando mi è venuta a chiedere scusa, credi che una madre che vuole ricucire il rapporto con la propria figlia si comporta in questo modo?— le dissi infastidita, incrociando le braccia al petto.

Lei sorrise —se non te ne importa granché, perché ci tieni a sottolineare questa cosa con tutto questo fastidio?— mi domandò e io sbuffai, rendendomi conto che Ivy Meadows doveva sempre mettere il dito nella piaga, scavare in profondità e guardarti fino al profondo dell'anima, solo per scoprire che, qualsiasi erano le sue convinzioni, erano vere.

Ogni. Fottuta. Volta.

Sbuffai, non sapendo come giustificarmi, ma forse non c'era bisogno di farlo.

Era pur sempre mia madre, cavolo, per quanto volessi io... Io...

Non riuscivo ad odiarla fino in fondo.

Nonostante tutto il dolore, i segreti e le litigate, forse, non riuscivo a provare un odio così profondo, non più.

Guardai il mio cellulare, poggiato sul bancone della cucina, sentendo la tentazione di comporre quel numero crescere sempre di più.

Mi aveva chiesto scusa, si era pentita ed ora era tutto nelle mie mani.

Forse, valeva ancora combattere per alcune delle persone che ci ferivano.

Forse lei era una di quelle.

La mia mamma.

Sentì le lacrime salire agli occhi, osservando la piccola foto che avevo di me, lei e papà dietro la cover trasparente del telefono. L'avevo messa recentemente, non sapendo neanche perché, volevo semplicemente averli sempre con me, sentirli vicini e sorridere al ricordo di quei giorni quando sentivo il mondo crollarmi addosso.

Sentì gli occhi di Ivy addosso per tutto il tempo, ma per fortuna non mi disse nulla, lasciandomi quel momento in cui permettevo alle emozioni e ai ricordi di prendere il sopravvento.

Riflettei a lungo sul da farsi, poggiando una mia mano sulla pancia, iniziando a pensare, non solo a me stessa, ma anche alla piccola creatura che stava iniziando a crescere dentro di me.

Non poteva ricadere su di lei la conseguenza delle divergenze tra me e sua nonna, il mio futuro figlio o figlia avrebbe avuto ogni diritto di decidere, poi, se includerla nella sua vita o meno.

E poi, Joanna Attanasio non era stata una madre incredibile, ma non era detto che avrebbe fallito anche come nonna, forse veramente aveva imparato dai suoi errori.

My Unattainable DesireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora