CAPITOLO 12

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"Gemma,sono le tre del mattino,si è fatto tardi e conviene che me ne vada.

Domani devo andare anche a lavoro.."

"Jamie,è molto tardi e poi di notte per le strade di Londra non c'è molta sicurezza,non sai cosa ti potrebbe succedere,ti va di dormire qui?."

"Ma cosa potrebbe succedermi?"

"No Jamie,tu resti qui,tanto anche io domani devo andare a scuola"

Mi dirigo in camera mia e comincio a preparare il letto abbastanza vicino al mio per Jamie.

"Ecco,tutto pronto"

"Grazie mille Gemma"

Sono le cinque del mattino,Jamie dorme io invece no.

Non riesco a chiudere occhio e sono già due notti che non dormo.

Penso al bacio di Edward e di quell' emozione che provo per lui, a mio fratello,e a come Jamie mi trasmetta molto sostegno e conforto.

Sono passate già due ore senza che me ne accorgessi.

Mi alzo dal letto e noto che il letto di Jamie è tutto disfatto e lui non c'è.

"Jamie?" provo a chiamarlo ma niente,non risponde nessuno.

Vado in cucina e trovo solo un biglietto con su scritto:

Gemma,sono andato a casa a prendere i vestiti,se vuoi posso lo stesso accompagnarti a scuola. Jamiexx

Letto il messaggio,e dopo essermi lavata e vestita,esco fuori casa mia ad aspettare Jamie.

Dopo una decina di minuti vedo arrivarlo da lontano con un sorriso stampato sul volto,come sempre.

"Pronta Gemma?"

"Certo andiamo!"

L'unica mia paura di andare a scuola con Jamie è quella di incontrare l'uomo nero e misterioso,chissà cosa potrebbe fargli.

Appena arrivati vedo Edward poggiato al muro della scuola aspettando qualcuno,penso.

"Ecco Jamie,grazie ora posso andare "

"Non mi vuoi far conoscere Edward?"

"No,grazie magari un'altra volta"

Mi allontano da Jamie,e ancora con il fiatone corro raggiungendo Edward.

"Ciao Edward.."

"Ciao Gem, dovrei parlarti" fa che sia qualcosa di positivo.

"Va bene,andiamo dove siamo andati ieri?"

Appena arrivati comincia a parlare.."Gemma, sai che io provo qualcosa di profondamente intenso verso di te però dovrei parlarti.

E' stato offerto un lavoro a mio padre in una città che non è Londra,è Glasgow...

Adesso lui e la mia famiglia dovremmo trasferirci lì; Gemma per me non è facile abbandonare Londra e specialmente te.

Mi sei sempre piaciuta ma non sapevo se era lo stesso per te,io vorrei così tanto restare quì e magari iniziare una relazione con te,ma no.

Purtroppo non posso,purtroppo devo andarmene"

Inizio a sentire gli occhi bagnati, le lacrime che bagnano il viso e il cuore: il mio povero cuore frantumato in piccolissimi pezzettini di vetro.

"Edward,anche io provo qualcosa di speciale,molto speciale..però promettimi che qualche volta verrai,verrai a trovarmi"

"Si Gemma,te lo prometto" 

Si avvicina e mi stringe molto forte,come se non volesse lasciarmi andare.

Mi sento così forte,protetta che non vorrei lasciarlo.

Improvvisamente si stacca dall'abbraccio e mi prende il volto tra le mani.

Con il pollice cerca di fermare le lacrime,ma sono come un fiume in pendenza: mica si fermano quando ti pare e piace?

Avvicina ancora una volta le sue labbra alle mie,questa volta però assaporando il dolore atroce,e l'amarezza di quelle semplici lacrime.




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