CAPITOLO 34

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"Caro diario, stanotte l'ho passata come un inferno. Mi sono svegliata completamente sudata, e con le lacrime agli occhi.


Non ricordo cosa ho sognato, so solo che mi disperavo perché sentivo un qualcosa di doloroso. Vorrei tanto sapere cosa stanotte mi abbia tormentato, ma ricordo nulla."


Ho davvero la mente oscurata su ciò che mi abbia tormentato l'intera notte.


Non ricordo cosa sia successo, ma deve essere abbastanza grave visto le mie condizioni.


Gli occhi mi fanno leggermente male, e odio questo strato di sudore formatosi sulla mia pelle.


Per prima cosa: mi ci vuole una doccia fredda, seconda cosa: devo fare gli auguri ad Alex.


Quasi dimenticavo che oggi è il suo compleanno, che dovrò fargli un regalo e che dovrò andare alla sua festa.


Quasi dimenticavo tutto ciò.


Dopo aver fatto una bella doccia, ed essermi asciugata per bene i capelli, provo a scegliere dei vestiti per stasera.


Non è facile, vedendo una normale collezione di jeans e semplici T-shirt.


Non ho ovviamente intenzione di indossare un vestito, ma almeno un qualcosa adatto ad una festa.


Potrebbe andare bene un jeans a vita alta, con una semplice canotta nera? Si, per me si.


Per ora scelgo di indossare un normale pantalone di tuta, ed una maglia azzurra.


Pensando già a stasera, mi chiedo cosa potrebbe piacere ad Alex.


La sua saga preferita? O cosa?


Ah si, ricordo che una volta, ma non so quando, mi disse che faceva una collezione di minerali.


Mi disse di averne molti, moltissimi come: il rame, la pirite, il cloruro di sodio, la calcitite e il quarzo cristallino.


Gli unici che mancano sono: il corindone e il diamante.


Potrei provare a cercarli e regalarglieli per il suo compleanno. Ma dove posso trovarli?


Decido nel frattempo, di uscire e provare a cercare; in caso di fallimento chiedo aiuto a Jamie.


Esco di casa, senza alcuna meta, se non quella di trovare il corindone e il diamante.


Sbircio un po' in tutti i negozi, per vedere se hanno ciò che cerco.


"Gemma, come stai?" chi è?


Mi volto e vedo la Signora Jones, per mia fortuna.


"Bene, sempre bene. Signora Jones, come vedete non sto venendo più per mancanza di tempo,mi dispiace dovermi "licenziare" "


"No,Gemma non preoccuparti, più che altro devo dirti una cosa: abbastanza importante"


Non ho paura, di più.


Ormai ho capito che tutto è un mistero, e non so più cosa aspettarmi dalla vita.


"Si tratta della tua famiglia, e del suo maledetto passato"


Bene, il suo passato. Bene.


"So questa cosa da un periodo molto lungo, ma ho avuto paura di dirtelo. Se ti stai chiedendo il perchè ti rispondo subito: non avevo la minima idea che tu, fossi Gemma, la figlia di Jade; mia sorella"


Tremo. Tremo, di paura. La Signora Jones,è mia zia.


Non avevo mai fatto caso al cognome? Jade Jones, Amelia Jones.


Era tutto una logica, tutto un collegamento, di cui ovviamente io non ero a conoscenza.


"Tu... S-sei, mia z-zia?" che domande stupide, ma ho bisogno di una risposta che sia "Si" o "No".


"Si, sono tua zia. Possibile che non ricordi tutti i momenti passati insieme? Eri come una figlia per me, ed io una mamma per te. Tanti momenti, svaniti col passar del tempo"


Io non ricordo davvero nulla, odio la mia mente scadente.


"Ricordo nulla...Jamie sa, che sei nostra zia?"


"No,non sa niente" un problema in più.


"Glielo dirò io" pian piano sto completando il puzzle della mia famiglia.


Ho trovato una zia che non sapevo di avere, un fratello e cosa mi manca? Edward.


Odio quando la mia dea interiore risponde alle mie domande, che in certi casi vorrei rimanere in sospeso.


Edward ha fatto la sua scelta, mi sta bene.


A dirla tutta, non mi sta bene ma pian piano convivo con questo dolore interno, questa noia, questa solitudine, questo mistero


E' difficile vivere, ma pian piano ci riesco.


Ci riesco ad alzarmi la mattina, con la voglia di fare nulla se non quella di curare questo dolore.


Ci riesco ad un certo punto a non dare un motivo alle lacrime improvvise.


Dopo periodi di convivenza, ci riesci: vivono con te. Sempre.










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