I miei piedi affondarono di qualche millimetro nella terra, segno che era piovuto almeno nell'ultima settimana, ma nella mia città non pioveva da mesi e il temporale non era ancora iniziato. Mi guardai intorno e prestai attenzione ai profumi e ai suoni: il crepitio della casa che andava a fuoco era scomparso e non si sentiva odore di bruciato. Nemmeno le sirene o il vociare degli agenti raggiunse le mie orecchie. Intorno a me regnava il silenzio e la tranquillità di un bosco lontano dalla vita artificiale.
«Cazzo...» maledii, riconoscendo il posto e anche come avevo fatto ad arrivarci. «Se volevi parlare con me, bastava che ti mostravi. Hai paura della tua nipotina preferita? Liu ha avuto più fegato di te, codardo. Mi ha affrontata mentre avevo un coltello in mano!»
Il brivido che percorse la mia schiena mi fece capire che non avevo sbagliato: Slender era nelle vicinanze. Se speravano di convincermi per sfinimento, sarebbero morti molto prima di riuscire nel loro scopo. «Non ho intenzione di perdere un altro tentacolo. Mi farò vedere quando ti sarai allontanata dalle tue armi.»
Con pochi passi, mi allontanai da borsone e trolley, ricordandomi di avere ancora addosso il coltello con cui avevo iniziato a torturare la ragazzina. «Ecco fatto. Mi sono allontanata.»
«Liberati delle armi che hai addosso. Tutte. Mi farò vedere quando le tue mani saranno vuote.» La sua voce nella testa mi fece ridere. Con pochi movimenti mi liberai del coltello e tornai alla sacca con le altre armi, per metterlo via accuratamente. Canticchiando una canzoncina allegra passai del cotone imbevuto di solvente sulla lama, pulendola e facendo impazzire Slender di impazienza. Riposi l'arma e lentamente cercai di infilarne una più piccola negli anfibi che indossavo. «Ah-ah-ah! Mettilo giù Kendra. Non costringermi a legarti.»
La sola idea mi fece bagnare e divertire. «Oh sì, zietto. Ti prego... legami.»
In poco meno di un secondo, il terreno mancò sotto i miei piedi. Con un forte tonfo, mi inchiodò contro uno dei tronchi intorno a noi. Sentii il fiato lasciare i miei polmoni per una frazione di secondo, mentre i suoi tentacoli strisciavano addosso a me come serpenti affamati, bloccandomi arti, busto e collo. Mi immobilizzarono con i polsi sopra la testa, le gambe spalancate e il collo leggermente stretto, in modo da farmi respirare senza problemi ma farmi sentire comunque in trappola. La figura alta ed esile del killer scivolò al mio fianco, piazzandosi davanti a me. I tentacoli tesi nello sforzo di tenermi imprigionata, nonostante non facessi resistenza.
«Se avessi capito che mi avresti presa sul serio, avrei richiesto anche la posizione. Poi, sai... preferisco essere nuda in questi momenti. Perché non ci proviamo, zietto?» risi.
«Smettila di comportarti come una bambina e impara ad ascoltare.» ringhiò nelle mie orecchie.
Dopo aver sbuffato, portai il mio labbro inferiore in fuori, gonfiai le guance e sollevai le sopracciglia, nell'espressione più infantile che mi era venuta in mente. «Cosa dovrei ascoltare, precisamente? Il fastidioso suono che cerci di farmi entrare nella testa? Oh, scusa... è la tua voce.»
Con un lungo sospiro e una leggera stretta intorno a tutto il mio corpo, Slender ignorò la mia provocazione. «Abbiamo... abbiamo bisogno di te. A casa.» Sapevo quanto quelle parole gli costavano. Ammetterle e pronunciarle dovevano averlo fatto soffrire. Ironico: gli esseri immondi che avevano allontanato il loro mostro ora lo imploravano di tornare.
«A casa? Oh per... quella cosa di Laughing Jack. Sì... non mi interessa. Ma per la prossima riunione di famiglia vengo volentieri. Ricordati di mandarmi l'invito. Farò le condoglianze.» risposi, rilassando i muscoli. Non che potessi fare molto altro che sembrare una strega durante l'inquisizione, venendo torturata dalle parole di Slender. Eppure, in quella pausa tra la sua rabbia e le sue parole, scorsi qualcosa dietro le sue spalle. Focalizzai lo sguardo sull'ombra ma la vista doveva avermi giocato uno scherzo di pessimo gusto: oltre ad alberi non vedevo assolutamente nulla di differente.
«Non è uno scherzo. Laughing Jack sta davvero morendo.» Nonostante il tono sconfitto del palo senza faccia, non riuscii a credere a nessuna delle sue parole.
«Chiedi a Zalgo e...» La presa dei tentacoli si fece più stretta, segno che l'uomo di fronte a me stava perdendo la pazienza. Non potevo negare che sentirmi legata così, con il collo abbastanza stretto da respirare a fatica, la rabbia, il disgusto e la paura di Slender mi stessero rendendo più euforica e bagnata di quanto non fossi già dopo un omicidio e un orgasmo.
«Non credi che ci abbiamo già provato?! Ha rifiutato, più di una volta! Sei l'ultima possibilità, quella peggiore, e io non posso perdere un altro..." si fermò, come se si rendesse conto di star per dire una stronzata. "...non posso perdere Lj.»
Puntai gli occhi sul suo viso vuoto, mostrando finto dispiacere. «Molto toccante, zietto. Se solo avessi le mani libere per togliermi le lacrime dalle guance...»
«Kendra...»
«Pensandoci, però... mi lusinga essere un passo più immorale di Zalgo. Deve essere veramente rischiosa questa cosa se nemmeno lui ha accettato. Oppure non è abbastanza elettrizzante. Potrei accettare solo se moriste tutti. Solo al pensiero potrei venire di nuovo...» borbottai sconnessamente, cercando di stringere le gambe tra di loro per trovare sollievo dalle meravigliose immagini dei loro corpi esanimi.
Se Slender in quel momento avesse avuto dei lineamenti, sarebbero stati la personificazione dell'odio. «Jack morirebbe anche se non dovesse funzionare, ma ha chiesto di te. Lui ha chiesto di te. Per mesi. Abbiamo fatto il possibile per non venirti a cercare. Sappiamo quanto sei... macabra. Questa ne è di nuovo la conferma. Eppure ora sono qui e ti sto disperatamente chiedendo aiuto. Non ti basta questo?!»
«No. Siete solo patetici. Avete lasciato morire un membro della vostra famiglia solo per orgoglio, per questo merita di morire. E voi vi meritate questa lezione. Uccidimi anche ora e lascia che tutte le soluzioni vadano perdute. Non mi importa. Io non ho alcun interesse nell'aiutarvi.» sfidai, lasciando in mostra il collo, aspettando che stringesse fino a farmi mancare il respiro.
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Heart-Shaped Box - A Laughing Jack story
ParanormalDark Romance Spin-off della dilogia "Jeff The Killer - il killer dannato e sexy" ma LEGGIBILE SEPARATAMENTE "Il suo tono di voce era di almeno un paio di ottave più basso del solito ed ero sicura che sarebbe stato veramente spaventoso per qualcuno...