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!!Trigger Warning!!

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!!Trigger Warning!!

«Che diamine stai facendo, Ra?!» ringhiò Laughing Jack, cercando di sollevarmi da terra.

Mi svincolai dalla sua presa e riportai il mio peso stabile sui piedi da sola, ridacchiando. «Ma dai... è stato divertente! Distruggere quella schifosissima copia era mio dovere. Solo io ne devo avere il possesso, o non comparirà nel mio museo personale. Sai, il copyright.»

«Anche l'antifurto lo trova molto divertente. È proprio soddisfacente il modo in cui mi sta sfondando i timpani.» borbottò amaro, avvolgendo le dita intorno ad uno dei miei polsi e mi tirò per superare il vetro a frantumi sotto i nostri piedi. «Andiamocene da qui.»

«Cosa?! No!» opposi resistenza, facendo appello alle mie gambe di puntarsi a terra.

Lj si girò verso di me, lasciandomi vedere i suoi occhi azzurri e grigi spalancati. Azzerò del tutto lo spazio tra di noi con un suo passo - come se quel misero metro che ci separava non fosse stato abbastanza intimo -, increspando la mia pelle con il suo respiro pesante. «Non possiamo stare qui, Kendra. Arriverà la polizia e chissà chi altro.»

Con uno strattone, mi liberai dalla sua morsa, sentendo la pelle bruciare. Perché doveva finire sempre in questo modo con lui? «Pensi che mi importi? Posso uccidere chiunque si presenti in meno di cinque minuti. Devo trovare il pezzo della scatola e non sarai tu ad impedirmelo. Sappiamo entrambi che ti serve come fosse ossigeno.»

I muscoli della sua mandibola si irrigidirono, segno che stava digrignando i denti. Le sue pupille non si allontanavano dalle mie, anche se le vedevo attraversate dai suoi rapidi pensieri. Pensieri che facevano a pugni per trovare una soluzione che non andasse a comprendere il mio incontro con la persona da cui mi teneva lontana. Capii l'esatto momento in cui la consapevolezza raggiunse la sua mente: spostò il suo sguardo dal mio, come se non volesse ammettere di darmi ragione, e imprecò. Quello fu il suono più bello mai sentito in tutta la mia vita: il suono della sua sconfitta... e delle sirene della polizia che si avvicinavano. Speravo solo che Jason e Hideki si fossero allontanati abbastanza da non farsi notare. Non riponevo grandi speranze in loro due: entrambi erano la stessa faccia della stessa medaglia, troppo esibizionisti e sconsiderati, ma badavano davvero alla loro pelle, quindi cercai di non preoccuparmi più di tanto. Anche perché, per me, era arrivato il momento di giocare con le teste degli agenti e il killer al mio fianco poteva anche andarsene a nascondersi in qualche nicchia buia e stare a guardare, se non voleva andare a farsi fottere.

Gli diedi le spalle, iniziando a stiracchiare i muscoli e controllare lo stato delle mie armi. Non ne avevo molte con me, ma ero circondata da qualsiasi tipo di arma che aveva usato Isaac durante i suoi massacri e degli utilissimi oggetti di uso comune che sarebbero potuti diventare delle armi interessanti nel loro utilizzo. Sì, mi sarei potuta divertire abbastanza.

Mi avviai verso la porta principale, preparandomi ad accogliere i nuovi meravigliosi ospiti. Chissà perché Londra riusciva solo a farmi compiere omicidi multipli? Appoggiai la schiena al muro freddo, appoggiandoci la nuca e osservando i movimenti del clown: si era infilato in una nicchia a lato della scala perfettamente conservata, in attesa di qualche mia mossa o dell'irruzione degli agenti, che si facevano più vicini. Ora riuscivo a sentire il loro vociare e il gracchiare delle radio, mentre ancora fissavo il killer. Sorrisi e portai l'indice alle mie labbra, dritto, facendogli segno di fare silenzio. Il rumore metallico delle chiavi tintinnò appena fuori dall'asse di legno spesso, per poi sentirne l'inserimento nella toppa. Con un aiutino della mia magia, aprii loro la porta senza toccarla, quando la serratura scattò. I cardini cigolarono mentre, centimetro dopo centimetro, il salone si apriva a loro, invitando tutti ad entrare e partecipare al mio personale gioco di torture. Ci volle un secondo prima che gli agenti prendessero coraggio ed entrassero. Dal suono dei motori, erano almeno due volanti, quindi in totale dovevano essere quattro agenti. Un po' poco per i miei standard, ma me li sarei fatti bastare. Dopotutto, chi si accontenta, gode. Entrarono tutti e quattro, sussurrandosi che sarebbe stato meglio dividersi. Sì, ottimo piano per il mio istinto da cacciatrice. Aspettai che si allontanassero abbastanza dalla porta, prima di farla sbattere alle loro spalle con violenza. I quattro sussultarono e si girarono di scatto, controllando l'uscio da dov'erano venuti. Solo in quel momento notai che c'era una donna tra di loro. L'eccitazione alle perverse idee che mi vennero, mi fece stringere le cosce e ansimare.

Heart-Shaped Box  -  A Laughing Jack storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora