Qualcosa non andava tra Lj e l'intera famiglia. L'avevo capito quando aveva recuperato alcuni dei suoi averi e si era rifugiato con me da Jason. Dopo il nostro intenso incontro nel giardino della CreepyHouse, se n'era voluto andare di corsa. Lo lasciai fare, ancora intontita dalla rivelazione che avevo vomitato fuori. Una confessione che mi faceva sentire leggera e pesante allo stesso tempo. Ma forse dipendeva solamente dalla testa del clown sulle mie gambe. Distrattamente, mi trovai a giocare con i suoi capelli, quasi del tutto rossi ormai. Del killer a cui ero abituata era rimasto poco e niente. Vederlo così simile a prima del tradimento e dell'abbandono di Isaac, mi metteva abbastanza agitazione. Non sapevo cosa gli sarebbe successo una volta riacquisiti i colori nella loro totalità. Speravo solo che non fosse niente di troppo... buono. Ora che potevo sfruttare la sua compagnia senza dover fingere che non mi piaceva, non volevo lasciarlo andare prima del dovuto.
«Avete intenzione di stare qui per molto? Quel divano sarebbe ancora mio.» ci rimproverò il creatore di giocattoli.
Laughing Jack spalancò le palpebre e lo fissò con e sue iridi colorate. «Dovresti essere contento di averci su una ragazza.»
Jason fulminò il clown, ancora appoggiato sulle mie gambe e le sue che pendevano oltre il bracciolo. «Il problema è che quella ragazza non sta scopando me.»
Lj si levò a sedere, creando una V un po' storta. «Ti piacerebbe farlo? Provaci.»
Nelle ultime ore, il suo umore era peggiorato. Riusciva a passare dal silenzioso all'arrabbiato in meno di mezzo secondo. Con me era sempre il solito, ma non capivo cosa lo rendesse così astioso nei confronti degli altri killer.
«Ora basta. Vi ricordo che state parlando di me, non di un sex toy. Finitela o nessuno fotterà più nessuno.» pronunciai, alzandomi. «Abbi pazienza, Jason. Tra poco ce ne andiamo. Dobbiamo recuperare l'ultimo pezzo di quella maledetta scatola.»
Superai il padrone di casa e raggiunsi il tavolo con sparse sopra le lettere che avevamo recuperato, sistemate in ordine cronologico. Dovevo ancora leggere la lettera che aveva portato Kaira e, in realtà, non volevo nemmeno aprirla. Era stata nelle sudice mani di quell'inutile umana. Le stesse mani che pensavano di potermi portare via l'unica persona che amavo, oltre a me stessa. Guardai la busta chiusa e percepii una presenza dietro di me.
Le sue mani scivolarono intorno alla mia vita, prima di stringersi a me. «Non sei obbligata a leggerla. È dalla prima volta che ti dico di lasciare perdere.»
«La mia curiosità mi ucciderà un giorno di questi.» sospirai in risposta, prendendola tra le mani e strappando la chiusura.
La carta si sfaldò al mio gesto e lasciò intravvedere l'angolo bianco di un foglio. Con un sospiro lo tirai fuori e lo aprii. Nella parte superiore della lettera, ogni parola era stata cancellata con numerose righe di biro. Qualcuno aveva provato a coprire le parole di Lj in un tentativo di nascondere il loro contenuto. Sapevo che non era stato il clown: lui usava solo inchiostro, matita e carboncino. A Kaira non dovevano essere andati a genio i pensieri del suo amore non ricambiato. Nella parte sotto si vedevano solo due parole, oltre alla firma del killer.
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Heart-Shaped Box - A Laughing Jack story
ParanormalDark Romance Spin-off della dilogia "Jeff The Killer - il killer dannato e sexy" ma LEGGIBILE SEPARATAMENTE "Il suo tono di voce era di almeno un paio di ottave più basso del solito ed ero sicura che sarebbe stato veramente spaventoso per qualcuno...