Uscii dalla porta del bagno senza nemmeno pensare di coprirmi, con un solo piccolo asciugamano per asciugarmi i capelli come mio solito. Tenni lo sguardo basso, con le orecchie attente ad ogni suono, camminando verso il letto, poi un rumore mi fece alzare le ciglia: un uomo e una donna erano in casa. O meglio, un ladro e una ladra erano in casa. Sorrisi: si prospettava una giornata magnifica. Con il pensiero trasmisi a Jason la situazione, mentre loro mi guardavano tra lo spaventato e il confuso. Ancora meglio, così i loro movimenti sarebbero stati illogici, dettati dalla paura e dal caos, ma i sentivo particolarmente magnanima e, se avessero lasciato tutto dov'era, avrei anche potuto lasciarli vivi. Con solo qualche minuscolo trauma ad accompagnarli a vita.
I loro piani non si sarebbero rivelati così fortunatamente ottimisti, però: la donna diede una gomitata al suo complice e con un cenno lo invitò a bloccarmi. Prevedibile e irritante. Lasciai cadere l'asciugamano e indietreggiai di un passo, colpendo pesantemente il pavimento: il nostro segnale in codice. Jason mi avrebbe raggiunta, anche se speravo non troppo presto.
Provando a fare almeno uno sguardo minaccioso, l'uomo si avvicinò con slancio. Pessima scelta. Dannazione, nessuno gli aveva insegnato come si faceva a botte? Provò ad afferrarmi le spalle per quale stramaledettissimo motivo suicida, quindi mi spostai, gli presi la mano e gliela rigirai dietro la schiena. Con il piede, calciai il retro del suo ginocchio, facendole sbattere duramente contro il pavimento. Piegai ancor di più le dita verso la parte sbagliata, mentre il ladro cercava di divincolarsi. Il suo ringhio sofferente attirò di nuovo l'attenzione della complice, che nel frattempo cercava qualsiasi cosa pensava potesse aver valore. Quando vide che era lui quello in difficoltà, afferrò con mani tremanti il coltello che quell'imbecille di Jason aveva lasciato sul tavolo. Gli avevo detto più volte che doveva lasciarli usare solo a me! Lui era bravo nel costruirli e io ero molto più brava nell'usarli e nasconderli. Per questo mi infastidì – e non poco – quando me lo puntò nell'esatto momento in cui il mio coinquilino superò la porta della cantina.
«Ken...» cominciò, ma io gli lanciai l'uomo, zittendolo.
I miei occhi erano puntati contro quell'ammasso di nervi e tremori che aveva la presunzione di puntarmi un'arma contro. «Prenditi tu questo incompetente. Io mi occupo della stronza.»
La presa sul manico del coltello tremò, mentre lo impugnava con entrambe le mani. Sentii il suono della carne contro la carne e con la coda dell'occhio vidi il malcapitato cadere a terra. Di lui non me ne sarei fatta niente. Preferivo prendermi cura di quei bellissimi occhi bui, per una volta. Falcata elegante dopo falcata elegante, mi avvicinai a lei, che provò ad attaccare. Schivai un paio di colpi, ma quando perse l'equilibrio per la foga del colpo, il coltello penetrò la mia spalla, arrivando presto a farmi sentire il manico contro la pelle. Meraviglioso. La donna lasciò l'arma e si allontanò, terrorizzata sia dalla ferita, che dal mio silenzio. Sbuffando e guardandola negli occhi, sfilai in modo teatrale la lama dal mio corpo, per poi lanciarla contro di lei, sfiorandole di poco la sommità della testa. Avanzai ancora, senza fretta visto la sua innaturale immobilità e la buttai a pancia a terra. Con forza, iniziai a pestare la zona bassa della schiena, proprio sui reni. La sentii urlare e continuai a calpestarla per un po', osservando e studiando le sue reazioni. Tra un colpo e l'altro, si gettò sul fianco, afferrandomi la caviglia e applicando pressione. Provava a farmi cadere e con un calcio dritto nello stomaco non protetto, le feci perdere fiato e presa. La sentivo tossire in cerca di aria, emettendo un suono così eccitante da farmi stringere le cosce. Ero ancora nuda e gli umori sarebbero scivolati lungo le gambe. Potevo approfittarne. Approfittare dei loro corpi in qualche modo, rendendoli i miei nuovi sex toys.
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Heart-Shaped Box - A Laughing Jack story
ParanormalDark Romance Spin-off della dilogia "Jeff The Killer - il killer dannato e sexy" ma LEGGIBILE SEPARATAMENTE "Il suo tono di voce era di almeno un paio di ottave più basso del solito ed ero sicura che sarebbe stato veramente spaventoso per qualcuno...