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É passato solo un giorno da quella conversazione con il mio maestro e tutto sembra essersi risollevato. Raimondo mi conosce molto bene, con qualche singola parola riesce a farmi tornare il sorriso. É come se tutto quello che mi recava disturbo fosse, da un secondo all'altro, fosse sparito e mi avesse alleggerita. Questo lo devo anche a Christian e tutti gli altri che in questi giorni mi stanno vicino, mi hanno fatto dimenticare tutto quello che ho passato, mi accettano per come sono. Non si fanno problemi se in un momento parlo e il secondo dopo mi isolo, cercano di capirmi, di leggere quello che ho dentro.

Continuo a pensare a quanto sia grata per tutto quello che sta succedendo, mentre l'acqua della doccia mi bagna tutta la superficie di pelle. Non so da quanto sono a bearmi di un momento di totale pace, ma so che potrei starci anche per tutta la serata. Sta sera c'é la festa per l'inizio del serale, sono felice, ma ho un senso di ansia che qualcosa potrebbe rovinare tutto. La porta del bagno si apre e sento entrare dell'aria più fredda che mi fa rabbrividire. Cerco di individuare la persona che é entrata e quando lo capisco tiro un urletto, credevo fosse Alice, é lei che interrompe sempre le mie docce per parlare, così che nessuno ci possa sentire, ma non é lei.

"Christian!"

urlo appena lo inquadro bene

"esci subito e chiudi quella dannata porta, fa freddo!"

urlo ancora più forte vedendolo saltare, cosa che mi fa alquanto ridere

"dai pirlotta, devi uscire é tardi, Aisha dice che sei dentro da un'ora e passa e deve fare anche lei la doccia"

speravo che nessuno passasse a rompermi, ma non ha funzionato.

"Va bene va bene, ma adesso esci"

lo rimprovero, ma a quanto pare non funziona

"ho chiuso la porta almeno",

"si ma adesso esci che devo cambiarmi"

nel frattempo metto l'accappatoio

"prima voglio un bacio, tanto so che non mi lascerai restare"

annuisco quando i nostri occhi si incontrano.

Mi avvicino a lui, alzando mi sulle punte per arrivare alla sua bocca, gli bacio prima la guancia e poi le labbra. Il bacio diventa subito intenso, sposta le mani dai miei fianchi alle mie natiche e mi stringe addosso al suo corpo. Comincio a giocare con i suoi capelli e le sue labbra si spostano dalle mie e comincia a baciarmi mandibola, collo per scendere fino alla scapola. Mi guarda dal basso all'alto e poi riprende a baciarmi le labbra.

"Ragazzi devo lavarmi"

Aisha bussa alla porta, interrompendo il bellissimo momento che stavamo vivendo

"arrivo subito"

ammetto imbarazzatissima.

La serata procede nel migliori dei modi, balliamo, cantiamo, mangiamo senza pensarci. Ogni tanto incontro gli occhi di Marco, spesso me li sento addosso, ma faccio finta di niente. Voglio essere felice e spensierata, divertirmi almeno per una sera, ma divertirmi per davvero, senza fingere.

La maggior parte del tempo lo passo con i miei migliori amici, entrambi sono molto simili a me, timidi, introversi e pacati. Da una parte c'é Alice, colei che ha sempre tirato fuori tutto quello che avevo dentro senza troppa difficoltà, perché semplicemente con lei non ho paura di parlare. So che non mi giudicherebbe mai, so che sarà sempre disposta a tendermi la sua mano e non chiedere indietro ne anche l'unghia più piccola che ti ritrovi. Dall'altra parte c'é Francesco, la parte razionale di me, quello che mi fa sempre riflettere, ma che capisce subito cosa mi sta passando per la testa. Riesce a capirmi da un solo sguardo, riesce a capire se sto bene o male solo fissando i miei dannati occhi verdi che, in fondo, non riescono a nascondere molto.

Luigi mi guarda sorridendomi e io ricambio prontamente, ho il dubbio che non si stesse rivolgendo a me perché poi Crytical si allontana e gli va vicino. Ultimamente non parlo con Luigi, Carola dice che sta vivendo in un mondo parallelo dove c'é solo lui, ma in fondo mi manca.

"Non ti diverti più?"

la voce di Alice mi invade le orecchie

"si che mi diverto, stavo pensando, ti va di sgranocchiare qualcosina",

"strano che tu ti perda a pensare",

"dai stronza"

la spingo leggermente e lei scoppia a ridere.

"Andiamo a mangiare ho fame"

rido ancora di più mentre mi trascina dalle gradinate al bancone della cucina.  Vado a letto con la ragazza che é sempre stata con me, finalmente ci troviamo tutte e due nella stanza azzurra, almeno non dobbiamo farci un corridoio per parlare. Vado a letto con il sorriso, é stata una delle giornate più belle, per fortuna che le mie paranoie fossero solo frutto del mio cervello che pensa troppo.

***

"Posso anche io?"

dico allungando la tazza verso Luigi che sta versando il latte nella sua, lui procede come richiesto

"pensavo non ti piacesse parlare la mattina"

sentenzia subito dopo.

"Infatti non mi piace, solo che volevo del latte"

annuisce alla mia risposta.

Poco dopo lascio la stanza stanca della distanza tra me e il ragazzo. Preparo tutte le mie cose ed esco dalla casetta, lasciandomi alle spalle il cantante rock di Rudy.

"Dove sei stata tutto il giorno?"

mi chiede Luca appena metto piede in casetta

"sono stata tutto il giorno agli studi, volevo iniziare subito a portarmi avanti, devo preparare 6 coreografie e ripassare anche le altre",

"ma che brava, hai mangiato qualcosa?"

scuoto la testa in risposta

"beh forse é il caso di mangiare qualcosina a cena?",

"no Lu, grazie, sono stanca, voglio farmi una doccia e andare a letto, domani mattina mangerò",

"devi mangiare qualcosina, non ti fa bene lavorare tanto e stare a digiuno",

"lo so, ma ho bevuto due frullati alla banana, quindi direi che é abbastanza"

dico tentando di lasciare la stanza, ma mi blocca tenendomi il polso, in un primo momento mi irrigidisco, ma poi capisco che voleva solo parlarmi.

"C'è qualcosa che non va? é successo qualcosa? mi sto preoccupando Laretta",

"no tranquillo, sono i miei troppi pensieri",

"vuoi che chiamo Fra o Chri o Ali e parlate voi?",

"no, voglio solo andare a farmi la doccia"

tolgo il contatto ringraziandolo per la preoccupazione.

"Oh ciao Chri"

dico vedendolo seduto sul mio letto, ma mi preparo per andare a fare la doccia.

"Ciao La, ho bisogno di parlarti",

"ti dispiace se mi faccio una doccia prima, é tutto il giorno che sto in sala e voglio solo togliermi tutto di dosso",

"sicura che non puoi aspettare un secondo",

"se non ti scoccia, faccio veloce giuro, continua a bussare alla porta, uscirò presto"

annuisce prima di dire

"ti aspetto qua"

sorrido chiudendomi dietro il piccolo bagno della camera azzurra.

Quando esco vedo Christian con le lacrime agli occhi, sto pensando al peggio, ho paura, tanta.

COME NELLE FAVOLE | Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora