Non racconterò a nessuno della notte al lago. Voglio che resti solo mia e di Jacob, anche se so che non sarà possibile. È molto difficile trattenere un pensiero, se poi è un ricordo che ti riempie il cuore di gioia ancora di più.
Jake mi lascia davanti al portone di casa, mi saluta con un bacio e va via, promettendomi di tornare nel pomeriggio. La casa sembra deserta, ma sento dei leggeri rumori tutto intorno, i miei familiari devono essere fuori a godersi la mattinata.
Mi dirigo subito verso il bagno e riempio la vasca, ho voglia del contatto con l'acqua calda che tanto mi ricorda la sensazione di essere tra le braccia di Jacob.
Mi immergo e chiudo gli occhi, cercando di rilassarmi, di liberare la mente. Sento qualche minuto dopo dei passi e la porta del bagno aprire e chiudersi. Non ho bisogno di aprire gli occhi per sapere che è mia madre, riconosco l'odore.
"Ei piccola" mi saluta, sa che non sto dormendo, sono troppo tranquilla. "Ciao mamma"
"Come è andata al lago?" mi dice sfiorando con le mani il pelo dell'acqua. "Bene, è stata una bella sorpresa mi mancava l'acqua, certo non era La Push, però è stato bello lo stesso." Cerco di pensare con tutta me stessa ad altro, mia madre sembra accorgersene "Papà è a caccia Nessie, immaginava avresti avuto qualcosa di privato a cui pensare, quindi un po' per te, un po' perché neanche a lui piace ascoltare, ha preferito andare via per qualche ora"
"Lo adoro papà quando capisce al volo" dico finalmente rilassata.
La mani di mia madre si spostano sulle mie spalle, inizia ad accarezzarmi, a massaggiarmi delicatamente. I ricordi vanno a quando ero bambina, e mi accarezzava alla stessa maniera. Visto che non aggiungo niente sulla serata prende di nuovo lei la parola "Nessie amore, io e tuo padre siamo un po' preoccupati per te..." inizia "Vedi cara, tuo padre come sai non può evitare di sentire i tuoi pensieri, e ne è un po' turbato, e io... Io ti conosco come le mie tasche e vedo che non sei più tu"
La guardo e la tocco, le mostro come io sia tornata a controllarmi, come non abbia difficoltà a stare con gli umani, le mostro delle serate con Mary e con le ragazze, le uscite tutti insieme con anche i ragazzi. La vita è perfetta.
Quando finisco lei mi guarda, sembra affranta, cerca le parole e quando le trova sembra cercare la forza di pronunciarle.
"Nessie tu hai sentito tante storie. Jasper, papà, Jacob ti hanno raccontato di come sia facile perdersi e difficile ritrovarsi. Io voglio raccontarti ora di quando io mi sono persa. Sai che papà non voleva trasformarmi. Si convinse che l'unica soluzione per mantenermi umana era lasciarmi. Fu un momento terribile per me. La prima settimana rimasi catatonica, la veglia era disperata, il sonno un agonia. Poi mi ripresi. Non potevo far preoccupare nonno Charlie, che, devi credermi, era distrutto. Non potevo lasciarmi andare. Così tornai in me. A scuola ero l'alunna modello, a casa non ritardavo una faccenda, lavoravo, provavo a uscire con qualcuno, giusto per fare facciata insomma. Poi il nonno, una sera a cena, non ce la fece più ed esplose. Me lo ricordo ancora, la sua faccia quella sera è rimasta a discapito di molti ricordi che la natura da vampira ha cancellato. Lui se n'era accorto, sapeva che io ero vuota. Mi disse che o mi riprendevo o lui non voleva stare a guardare una morta vivente." disse ridendo suo malgrado
"Ora Nessie, non posso fare a meno di rivedermi in nonno Charlie e di rivedere in te, me. Dopo i primi due giorni tu ti sei rimessa in piedi ma non eri più tu. Hai paura, sei sempre controllata, non permetti a niente di emozionarti perché hai paura di non riuscire a trattenerti"
"Mamma" provo a dire "non è così. Io con Jacob mi entusiasmo e anche con voi. Io sto bene"
"Nessie non dirmi qualcosa che sai benissimo che è una bugia. Ti ho vista in questo periodo, stai tornando a mordere il freno, e la cosa ti spaventa. Con Jacob proverai anche a lasciarti andare, ma so che non gli parli di certe cose. So che mantieni una facciata di serenità che non hai"
"Senti mamma, grazie per essermi venuta a parlare, ma non ho bisogno del tuo aiuto. Ora se per favore volessi lasciarmi da sola te ne sarei immensamente grata" dico sibilando. Mi ha innervosito terribilmente. Pensavo di essere riuscita a fare una buona facciata. Ci avevo provato in tutti i modi, ma le parole di mia madre erano la conferma che non avevo fatto abbastanza.
"Nessie so quale pensi che sia la soluzione, trova il coraggio di essere felice, il resto del mondo se ne farà una ragione" mi dice, ma già lo vedo il dolore nei suoi occhi, che diventa il mio. Speravo di riuscire a risparmiarglielo, invece sto facendo soffrire tutti di nuovo.
Da un paio di settimane sentivo di non avere più la presa su alcune cose. Ne era dimostrazione anche l'atteggiamento che avevo avuto in macchina con Jacob, non ero riuscita a controllarmi. Ne era dimostrazione il sesso che avevamo fatto, ero stata violenta, animalesca.
La verità è che sentivo l'istinto riaffiorare, la casa tornare a starmi stretta, la vita da umana una prigione, di nuovo. Sapevo di doverne parlare a Jacob, ma in quel periodo avevo trovato solo una soluzione al mio problema, e avrebbe fatto soffrire tutti. Quindi non avevo avuto il coraggio di dare voce ai miei pensieri. Sapevo che mio padre avrebbe iniziato a unire gli indizi che captava nella mia mente, era impossibile non pensare a qualcosa che tanto ti preoccupa, ma non credevo sarebbe stato così veloce. Certo non avevo considerato che anche il mio atteggiamento sarebbe potuto essere un indizio per chi mi stava attorno.
Che dovevo fare?
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Jacob e Renesmee
FanfictionMi piace un sacco Twilight e voglio mettermi alla prova raccontandovi come immagino un seguito alla saga principale. Cercherò di rispettare il più possibile le caratteristiche del mondo soprannaturale creato dalla Mayer. Spero di riuscire a scrivere...