Tutto esattente come prima

306 10 0
                                    

È scesa la sera, dovrebbe essere ormai ora di cena.
Ci avviamo verso casa, devo salutare gli altri e poi tornare da Jacob, non lo vedo da tutto il pomeriggio, in più vorrà sicurente sapere come è andata. Siamo quasi alla porta che sentiamo una macchina arrivare proprio nella nostra direzione. Deve essere per forza qualcuno che conosciamo, è molto difficile trovare la traversa da cui si accede al nostro vialetto. Quando finalmente vediamo la macchina ci rendiamo conto che è Jacob, insieme ad un anziano che non riesco a riconoscere subito. Jake parcheggia e va ad aprire la portiera per aiutarlo a scendere.
"Bella" mormora il vecchio, ed è lì che lo riconosco. È nonno Charlie. Mia mamma si fionda tra le sue braccia "Ciao Papà"
Charlie è un po' sotto shock, è evidente.
Jacob viene accanto a me, mi lascia un bacio delicato sulla bocca, poi sussurra con un ghigno divertito "Volevo venire a vedere come stavi, ed ha insistito per accompagnarmi"
L'abbraccio tra padre e figlia dura qualche minuto, in cui nessuno dice niente. Quando si staccano Charlie si avvicina verso Edward e gli stringe cordialmente la mano, poi viene verso di me e mi abbraccia. "Ciao Nonno" dico serena "Sono arrabbiato con te signorina sai..." " E perché mai?" chiedo fingendo un broncio "Arrivi in città e non ti fai vedere" "Sono arrivata solo ieri" dico per giustificarmi "dovevi venire lo stesso subito" brontola "Dai perdonami" dico con l'espressione da bimba "Siamo insieme ora" e lo abbraccio di nuovo. Questo lo scioglie.
Entriamo dentro casa, salutiamo tutti, poi io Charlie e Jake torniamo a La Push. Non senza che il nonno abbia annunciato che domani starà tutto il giorno a casa Cullen "Ho diritto a stare un po' con mi figlia" dice contento "E anche io" sussurra mio padre al mio orecchio. Tornerò sta notte, penso, quando tutti saranno addormentati.

La cena a casa Black passa allegra, Rechel torna a casa da Paul, e Nonno e Sue vanno via poco dopo di lei. Charlie aveva voglia di stare un po' con me. Poi Jacob aiuta suo padre a lavarsi, e lo mette a letto, mentre io aspetto seduta davanti alla TV, persa nei ricordi di quella giornata magnifica.
Quasi non mi accorgo che Jacob è accanto a me finché non sento la sua mano accarezzarmi il viso. "Dobbiamo andare da qualche parte" gli dico e lo tocco per fargli percepire quanto desiderio ho di averlo. Corriamo fuori casa, appena siamo immersi nella foresta, lontani da sguardi indiscreti, ci lasciamo travolgere dal desiderio.

Passano un paio di ore, ho raccontato a Jacob dell'incontro con i miei, di come mio padre riesca a stupirmi tutte le volte. "È stata davvero una delle giornate più belle, e il finale" gli dico avvicinandomi maliziosa "è stata la ciliegina sulla torta" e gli schiocco un bacio. "Amore?" mi chiede ad un certo punto timido "Questi due giorni sono stati emozionanti, abbiamo rivisto tanti posti, tante persone ma.. io vorrei che tu sapessi quello che penso, e vorrei chiederti se la pensi come me. È bello" dice esitante "ma noi torniamo alla nostra vita dopo, be', lo sai... dopo che mio padre se ne va?"
"Jake è la vita che abbiamo scelto, ovvio che ci torniamo" lo tranquillizzo "Non pensare a questo, goditi questi momenti, ma quando arriverà il momento giusto io e tu una casa ce l'abbiamo, ed è il bosco" Jake tira un sospiro di sollievo "Sai, non riuscirò mai a capacitarmi di quanto siamo compatibili, e di quanto tu sia fantastica" mi dice ammirato, e torna a baciarmi.
Lo accompagno a casa, mi sdraio con lui a letto, aspettando che si addormenti. Mi piace pensare che dopo tanti anni passati ad addormentarsi con me a fianco non ci riuscirebbe se io non ci fossi. Appena lo sento ronfare gli lascio un bacio sulla guancia, leggerissimo, e mi sfilo via. Passo veloce davanti alla camera di Billy, per vedere se gli serve qualcosa. Vedo che sta dormendo, ma ha già bevuto il bicchiere d'acqua che gli ha versato Jake, così gliene verso un'altro prima di andare, e corro via verso casa Cullen.

Quando arrivo sono tutti lì ad aspettarmi. È strano come questi momenti profumino di normalità, nonostante non li viva da trent'anni. Zia Rosalie e papà che battibeccano. Esme e Carlisle sempre vicini, Jasper e Emmett a discutere di questa o di quella partita di baseball, zia Alice che svolazza di qua e di la per la stanza, raddrizzando quadri, vasi, spolverando, persa nel futuro, e mia madre accanto a me, che mi accarezza i capelli. Passiamo la notte così, senza dire nulla. Godendoci questo profumo di normalità, godendoci lo stare insieme come non facciamo da trent'anni.
Sono quasi le sei del mattino quando mi viene in mente una domanda. Mio padre mi guarda dispiaciuto dalle preoccupazioni che sono costretta ad affrontare. "Zia Alice" dico in un sussurro. Lei si prende e qualche secondo per tornare alla realtà e mi fissa "Tu sai quando Billy morirà" sulla stanza cala il silenzio. Lei mi guarda, indecisa su cosa a rispondere, ma questa è già mezza risposta, lo sa. "Quando?" le chiedo incalzante, un po' spazientita dalla sua reticenza "Una settimana dopo Natale".
"Non so che giorno è oggi" dico più calma. "Oggi è il 22 Dicembre" risponde nonno Carlisle. "Davvero? Meno di due settimane.. e menomale che gli spiriti lo avrebbero tenuto un altro po' qua" dico tra me e me. I miei pensieri vanno subito a Jacob, come avrei potuto stare al suo fianco, consolarlo? Io non sapevo niente della morte, quella era la prima che affrontavo. Sapevo non fosse una cosa piacevole, ricordavo vagamente le facce di Tania e Kate quando la sorella Irina morì. Il mio lupo avrebbe avuto un duro colpo e io non potevo pararlo.
"Comunque cara la mia nipotina" inizia zia Alice piccata "devi dare una controllata ai modi. Sembri una selvaggia" scopro i denti, zia Alice non capisce mai quando è il momento opportuno per parlare e quando è il momento giusto per stare zitti "Io sono selvaggia" dico.
Nessuno sembra particolarmente contento del mio comportamento, zio Jasper per primo, infatti vola accanto ad Alice guardandomi con uno sguardo un po' di rimprovero. Sono quasi le sette, Jacob tra un po' sarà in piedi. "Io me ne torno a La Push" dico piano. Mi alzo e salto via dalla finestra aperta.

Jacob e RenesmeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora