Papà

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Ogni notte è destinata a finire. Le prime luci dell'alba dipingono il cielo di arancione, Jake mi ronfa accanto, ancora immerso nel sonno e la mia anima è agitata, esattamente come la sera prima.
Mi alzo, ho deciso di richiamare mia madre, voglio chiederle quando arriveranno. Mi muovo silenziosa per la casa, ancora immersa nel buoi. Il telefono è proprio dove lo ricordavo. Compongo il numero di mia madre "Pronto?" "Mamma, sono di nuovo io"
la sento sospirare "Che bello sentirti piccola mia. Ho passato la notte a convincermi che non fosse un sogno."
"Si è stata una notte abbastanza difficile" dico in imbarazzo "Scusa se ti disturbo, volevo sapere quando arriverete. Sai visto che non potete entrare nel territorio dei Quiliute forse è il caso che io mi faccia trovare a casa.."
"Certo tesoro. Noi arriveremo nel pomeriggio. Alice dice che saremo lì esattamente alle 16:35." wow, manca davvero poco "Va bene mamma. Ci vediamo dopo" dico emozionata "Ci vediamo dopo" risponde mia madre con lo stesso tono sognate e la telefonata si interrompe.
Sto per tornare da Jacob contenta di aver chiarito il momento dell'incontro, quando sento una voce flebile chiamarmi.Vado alla porta della camera di Billy e busso piano "Vieni Nessie" mi risponde Billy. Entro piano "Tutto bene Billy?" "Si cara, volevo un bicchiere d'acqua e ho pensato che se eri in casa mi avresti sentito" dice debole. Lo guardo, se lo avessi visto per strada non lo avrei riconosciuto. I lunghi capelli neri sono stati sostituiti da un ordinato e più pratico taglio corto che è ovviamente di un bianco candido. Il viso è pallido, della pelle abbronzata e lucente che ricordavo è rimasto ben poco. In alcuni suoi tratti riconosco Jacob, e non posso fare a meno di pensare che non vedrò mai in questo stato il mio lupo. La cosa mi rende felice. Essendo nata immortale, non ho mai pensato alla malattia e alla morte come al naturale corso delle cose e non riesco a vederle come qualcosa di giusto.
"Certo Billy, te lo verso subito" dico. Mi avvicino al suo letto, ha una bottiglia d'acqua e un bicchiere appoggiati al comodino.
"Ti sei fatta davvero bella" mi dice mentre gli porgo il bicchiere "assomigli a Edward, la sua fotocopia, ma gli occhi sono di tua madre. Ti hanno detto che chiama spesso"
"Si" dico sedendomi accanto al suo letto, più per essere alla sua altezza e non doverlo guardare dall'alto in basso che per stanchezza "l'ho appena chiamata. Arriva questo pomeriggio, è tanto che non ci vediamo.."
"Lo so" mi dice. C'è un momento di silenzio, poi riprende "Quindi... Jacob si sta prendendo cura di te?" mi chiede ridendo "E quando mai non lo ha fatto?" Rispondo ricambiando il sorriso. Mi è facile parlare con Billy, forse proprio perché rivedo il mio lupo in lui.
"Apparte la tristezza della circostanza, lo vedo felice, e io conosco mio figlio. È felice come quando mi ha detto addio, ormai trent'anni fa. Sai, non nego che non fui affatto felice del vostro imprinting, sognavo per lui una vita diversa. Ma ora che l'ho rivisto capisco che è la vita che desiderava. La magia non sbaglia, non lo ha mai fatto. E quindi sono contento che siate venuti. Ora che vi ho visti così posso morire in pace" mi dice con la serenità di chi ha accettato la sua condizione e non vede l'ora di accoglierla "Prenditela con calma però, ok Billy? Jacob ha bisogno di passare un po' di tempo con te prima di dirti addio. Mi dispiace non averlo capito prima, ve lo avrei riportato un paio di anni fa. È che per me è complicato capire, io non sono umana"
"Io penso invece che questo sia stato il momento giusto" dice con la saggezza di un capo tribù "Comunque tranquilla.. sento che gli spiriti mi terrano qui un altro po'"

La mattinata vola, Rechel arriva di buon ora la mattina, io e Jake le facciamo trovare la colazione pronta. Deve essere stata dura curare da sola suo padre tutto questo tempo. Da quello che ho capito Sue e Charlie arrivano dopo che lui è tornato da lavoro, quindi questo pomeriggio. Convinco Rechel a sedersi e a stare un po' con Jake, per oggi penso io alla casa. Mi piace rendermi utile, e soprattutto voglio fare passare a Jacob più tempo possibile con la sua famiglia. Appena sono le 12:30 Rechel va in cucina e prepara il pranzo. Purtroppo io non so cucinare bene. Jacob ne approfitta per stare un po' con me. È tutta la mattina che mi segue con gli occhi, lo percepisco. E quando può mi stringe la mano, mi fa una carezza, mi abbraccia, cerca di farmi sentire la sua vicinanza in tutti i modi. Io non ci faccio tanto caso. I miei occhi sono inchiodati all'orologio, la mia mente fissa all'incontro di questo pomeriggio. A pranzo seduti al tavolo ci siamo io e Jacob, Rechel con Paul e Gisella, che è appena tornata da scuola, e anche Billy, che si unisce a noi. Ovviamente è sulla solita carrozzina e ha un plaid bello pesante sulle gambe. Gisella racconta la giornata di scuola, e Paul parlare un po' del suo lavoro. Dopo pranzo io saluto tutti e mi dirigo verso casa Cullen. Mancano un paio di ore al loro arrivo. Decido finalmente di aprire la casa. Tolgo i teloni dai divani, e dai mobili, alzo le pesanti saracinesche che coprivano le finestre e le spalanco, per fare uscire l'odore di chiuso che permea l'ambiente. Ormai manca davvero poco al loro arrivo, decido quindi di passare questi ultimi momenti al piano. Inizio a suonare la ninna nanna che mio padre scrisse per mia madre, la prima melodia che abbia mai suonato, e li aspetto...
Sento dei rumori dalla foresta, poi sento qualcuno atterrare al piano di sopra. Nonostante sia agitata da morire, nonostante la mia natura mi paralizzi, continuo a suonare. Sento dei passi esitare poi tornare a correre. L'odore familiare diventa sempre più di forte, mentre sento dei passi felpati come quelli di un felino avvicinarsi. Continuo a suonare. Sento qualcuno sedersi al mio fianco e un altro paio di mani si poggia sul piano, iniziando a sfiorare i tasti. Quante volte avevamo suonato insieme, quante volte quel piano ci aveva fatto da testimone nei momenti più dolci e intimi. Mi giro, mentre una lacrima mi solca il viso... I miei occhi finalmente incontrano quelli di mio padre.

Jacob e RenesmeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora