Amicizia ritrovata

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Poco alla volta la mia vita stava tornando alla normalità. Ero tornata a scuola. Mary all'inizio era un po' diffidente nei miei confronti, non aveva per niente apprezzato il modo in cui ero scomparsa per più di due settimane. Si sciolse solo dopo diverse scuse e solo perché ero stata male. "Fallo di nuovo Nessie e io non ti parlo più" mi disse autoritaria. Io annuì altrettanto seria dopodiché mi strinse in un abbraccio. "Mi hai fatto stare così in pena, come ti è venuto di non scrivermi neanche un messaggio". Tutto sommato ero contenta di quella reazione, dimostrava che forse qualcuno teneva a me oltre alla mia famiglia, e in quel momento un'amica normale era proprio quello che mi serviva.
Adesso è venerdì sera e finalmente stiamo uscendo verso questo benedetto locale.
Appena arrivate ordiniamo da bere e ci guardiamo un po' intorno. Ci sono dei tavolini disposti qua e là per la sala, che è illuminata da luci soffuse, il banco prende tutta la lunghezza della parete e dall'altro lato in un angolo c'è un palco, pieno di strumenti. Non è un posto affollato e la cosa mi piace.
"Allora Nessie, ti ricordi che dovevo raccontarti delle cose?" esordisce "Si infatti, non abbiamo più avuto occasione di parlare. Ti ascolto" le dico incoraggiante. Inizia a giocare con un elastico che tiene al polso, è nervosa, non sa da dove iniziare "Mary sono qui, puoi dirmi tutto quello che vuoi" dico sfoderando la mia migliore espressione da io non giudico. "Io e Olivia ci siamo baciate"
"Cosa???" faccio entusiasta "devi raccontarmi ogni dettaglio"
La vedo riprendere colore, si vede che si è tolta un peso dal cuore, e inizia a raccontarmi di come le abbia chiesto di uscire dopo scuola. Delle serate passate insieme, del loro primo bacio e di come già facciano coppia fissa "Lei mi piace da morire, è simpatica, dolce, bella.. e dovresti sentire come bacia" mi dice sognante. "Sono contenta Mary davvero" le dico calorosa "e sono anche contenta che tu abbia avuto qualcuno accanto in queste due settimane" dico ad occhi bassi. "Nessie è acqua passata" mi dice per tranquillizzarmi "però se non sbaglio anche tu dovevi dirmi qualcosa.."
" Be', ti ricordi quel ragazzo che mi è venuto a prendere in moto il primo giorno?" le butto lì
"Certo che me lo ricordo, l'amico di famiglia, che non era il tuo ragazzo" dice lei ammiccante, ha già capito dove voglio andare a parare. "Be', ora è il mio ragazzo" sorrido imbarazzata
"Lo sapevo" esplode lei "lo sapevo da quando ti ho vista abbracciarlo in moto"
"Sisi" le rispondo io per prenderla un po' in giro "tu capisci tutto.. mi devi spiegare come faccio a salire dietro a uno in moto senza abbracciarlo?"
"Ci sono modi e modi di abbracciare carina" mi fa lei con l'aria da donna vissuta "e tu lo stavi abbracciando" Non ce la faccio e scoppio a ridere, ha una faccia troppo buffa.
Un cameriere ci passa di fianco e Mary lo ferma "Ciao, scusa sai dirmi se c'è posto sul palco?"
"Siete fortunate, tra mezz'ora abbiamo un buco di dieci minuti, vi inserisco in scaletta?"
"Si, grazie" dico io.
Passiamo la mezz'ora successiva a decidere cosa suonare. È una pazzia, non abbiamo mai suonato insieme, ma Mary continua a ridere e a dire che ci divertiremo. "Va bene" cedo alla fine, ma suoniamo qualcosa di facile. Visto che abbiamo dieci minuti decidiamo di fare una canzone insieme, lei suona la chitarra e io canto, poi riempirò il resto del tempo io con il piano, Mary insiste perché suoni, vuole sentirmi.
È ora di salire sul palco, sono felice perché Mary sembra starsi divertendo da matti. Prende la chitarra e fa il primo giro di accordi. Poi inizio a cantare

CALCUTTA
~OROSCOPO
Sono uscito stasera ma non ho letto l'oroscopo
Non è rio de janeiro ma c'è un clima fantastico
Io ti giuro stasera che ti cerco nel traffico
Sotto le unghie e nei bar, fino al mare del baltico
Perché non mi ricordi nessuna guagliona
Una cassa che suona, una casa che brucia
Tutta la notte, tutta la notte
Ma io mi ricordo una scritta sul muro
Un rullo, un tamburo, una danza kuduro
Tutta la notte, tutta la notte
Tu, sei venuta a cercarmi
Come un lago mi guardi e ti specchi
Non mi capirai mai
Si muovono I gatti fra secchioni e vetri rotti
E la gente prende I mezzi fra I batteri e fra I ritardi
Provi a prendermi la mano ma non sono lì vicino
Puoi specchiarti nel mio lago
Mentre osservi il mio respiro
Ma tu, ma non mi ricordi nessuna guagliona
Una cassa che suona, una casa che brucia
Tutta la notte, tutta la notte
Ma io mi ricordo una scritta sul muro
Un rullo, un tamburo, una danza kuduro
Tutta la notte, tutta la notte
Hai qualcosa di brutto alle spalle lasciato in un film
Certamente, fai così
Hai qualcosa di brutto alle spalle lasciato in un film
Hai qualcosa di brutto alle spalle lasciato in un film
Ma non mi ricordi nessuna guagliona
Una cassa che suona, una casa che brucia
Tutta la notte, tutta la notte
Ma io mi ricordo una scritta sul muro
Un rullo, un tamburo, una Danza Kuduro
Tutta la notte, tutta la notte

La gente ci applaudisce, abbiamo fatto una bella figura. A questo punto Mary scende e io mi siedo al piano.
Suono "nuvole bianche" e già dalle prima note sembro aver catturato l'attenzione di tutti. Non ho mai suonato per qualcuno che non fossero i miei familiari, ed è bello. Quando il brano finisce torno a sedere con Mary, che mi guarda strabiliata. "Sei davvero brava Nessie" "Grazie" dico sorridente "anche tu non sei per niente male"
"Diciamo che tutte e due ce la caviamo" mi risponde ridendo. Qualche attimo dopo mi guarda serena "Sai Nessie l'ho apprezzato davvero", la guardo incuriosita, non capisco a cosa si riferisce "il fatto che mi piacciono le ragazze" mi spiega "sei la prima a cui lo dico dopo tanto tempo, lo avevo confidato ad una mia ex amica qualche anno fa. Inutile dire che lo ha detto in giro senza il mio permesso. Ci sono rimasta malissimo", "Mary sei una persona davvero stupenda, e non sarà la tua sessualità a cambiare le cose"
"Lo so, ma quando la gente ti dice o fa nei tuoi confronti cose brutte finisce che ogni tanto senti di meritarle" dice un po' emozionata. Mi alzo e la raggiungo dall'altra parte del tavolo per abbracciarla. "Ti voglio bene" le dico sincera "anche io te ne voglio Nessie".
La sera passa, tra chiacchiere e risate, leggera. Siamo tutte e due felici di esserci ritrovate.

Jacob e RenesmeeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora