Capitolo Quattro

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Era l'ora di pranzo del lunedì seguente quando Harry si recò nell'auditorium. Ogni volta che aveva una cattiva giornata, era solito andare lì, prendere una delle chitarre, e cantare una canzone che esprimesse i suoi sentimenti. Ne aveva davvero bisogno. Aveva avuto uno scontro terribile con Liam. Letteralmente. Harry era andato accidentalmente contro il suo ex-amico, che non ne rimase esattamente felice. Aveva sbattuto il riccio a terra, accusandolo di star provando a molestarlo, e poi gli aveva sferrato un calcio dritto nello stomaco. Non fu molto forte, ma era pur sempre un calcio.

Harry ricacciò la rabbia e le lacrime mentre muoveva abilmente le dita sulle corde della chitarra ed iniziava a cantare una canzone su cui stava lavorando.

"Do you ever feel like breaking down?

Do you ever feel out of place?

Like somehow you just don't belong

And no one understands you?

Do you ever wanna run away?

Do you lock yourself in you room?

With the radio on turned up so loud

That no one hears you screaming?

No, you don't know what it's like

When nothing feels alright

You don't know what is like

To be like me

To be hurt

To feel lost

To be let down in the dark

To be kicked when you're down

To feel like you've been pushed around

To be on the edge of breaking

And no one's there to save you

No, you don't know what it's like

Welcome to my life" *

Harry era talmente perso nelle sue emozioni e nelle parole, che non si rese conto della persona che se ne stava in piedi lì vicino, ascoltandolo cantare. Non prima che finisse di cantare ed il ragazzo che lo stava osservando prese parola.

"Hai una bellissima voce."

Harry saltò leggermente ed alzò immediatamente lo sguardo. "Louis, che ci fai qui?"

"In realtà ti cercavo."

Harry sembrava disorientato. "Perché?"

Louis spostò il peso da un piede all'altro a disagio prima di rispondere. "Volevo solo parlarti. Conoscerti."

"Vuoi conoscermi?" chiese Harry, sorpreso che un giocatore di football volesse qualcosa da lui.

"Si, sembri forte."

Harry strinse gli occhi. "Mi stai prendendo per il culo? È un altro complotto architettato da Liam e Zayn così che potrete ridere ancora di me? O meglio, prendermi da solo e picchiarmi?"

"No, Harry," rispose Louis ridendo. "Sono serio. È ciò che ho cercato di dirti in questi giorni. Non sono come gli altri giocatori. Non voglio farti del male."

Harry gli sorrise guardandolo dritto negli occhi blu. Beh, cosa ne posso sapere, pensò Harry, magari a Louis Tomlinson importa davvero.

"Beh, in questo caso, siediti e possiamo parlare." Louis ricambiò il sorriso e si sedette vicino ad Harry sul palco.

Passarono il resto della pausa pranzo nell'auditorium. La conversazione tra i due fluì liberamente. Ad Harry sembrò quasi fossero amici di vecchia data. Parlarono di moltissime cose, ma qualsiasi argomento toccassero, finivano sempre per parlare di musica. Louis scoprì che ad Harry piaceva scrivere e comporre canzoni e fu sorpreso di sapere che la canzone che Harry stava cantando quando aveva messo piede nell'auditorium era stata scritta proprio dal riccio. Harry rimase stupito dal fatto che Louis, un giocatore di football, si interessasse così tanto alla musica. Fu ancora più sorpreso quando  Louis si sedette al pianoforte ed iniziò a suonare una bellissima canzone.

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