Capitolo Cinque

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Harry corse fuori dall'auditorium ribollente di rabbia. Come aveva potuto credere che Louis fosse diverso dalle altre in quel posto dimenticato da Dio? Era talmente arrabbiato che non notò nemmeno Niall mentre camminava per il corridoio.

"Whoa, Harry! Stai bene?"

Harry dovette cercare di calmarsi e ricomporsi per ritornare al suo naturale stato di calma. "Oh, Niall. Non ti avevo visto." rispose, spostandosi alcuni ricci dalla faccia.

"Chiaramente. Sei sicuro di star bene? Sembri.. frustrato." Disse Niall.

"Certo che sto bene. Non preoccuparti. Devo andare in classe. Ci vediamo alla partita di stasera. Penso che mia mamma voglia portarci fuori per una pizza dopo, va bene?"

"Uhh, okay. Sembra bello. Ci vediamo dopo, allora." Niall lo guardò confuso mentre il riccio lo lasciava per raggiungere la classe.

Era ancora lì a cercare di capire cos'era appena successo quando la porta dell'auditorium si aprì rivelando una seconda figura.

"Louis?" chiese Niall, notando gli occhi gonfi e rossi del castano. "Amico, cosa c'è che non va?"

Louis alzò lo sguardo dal pavimento, ovviamente sorpreso che qualcuno lo stesse osservando. Si strofinò velocemente gli occhi con la manica della maglia e si schiarì la gola.

"St-sto bene, Niall. Niente di cui preoccuparsi. Devo andare. Ci vediamo alla partita stasera?" non aspettò una risposa; abbassò solo lo sguardo e camminò via, raggiungendo la sua prossima classe che era nella direzione opposta da quella dove Harry era sparito pochi momenti prima.

Niall restò semplicemente lì completamente perplesso. Non poteva non continuare a chiedersi 'cosa diavolo è appena successo?'

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Harry seguì sua madre sugli spalti dello stadio fino ad arrivare a sedersi su un paio di posti liberi. Il pomeriggio era stato lungo e pesante, ed Harry continuava a tormentarsi pensando a ciò che era successo con Louis quella mattina. Aveva esagerato? Non voleva pensaci, poiché le persone a cui importava davvero di lui sarebbero state dalla sua parte in qualunque caso. Se Louis avesse davvero voluto essergli amico, non sarebbe stato solo triste per lui mentre veniva colpito da Liam, avrebbe fatto qualcosa, qualsiasi cosa, per aiutarlo.

"È così eccitante!" disse Anne dopo essersi sistemata, interrompendo i pensieri di Harry. "Non vedevo Niall giocare da anni."

Harry sorrise a sua madre. "Non riesco a credere che tu sia venuta con me, mamma. Sembri sempre annoiata quando guardiamo il football in tv."

Anne gli rivolse uno sguardo offeso prima che il figlio aggiungesse velocemente "Non che mi importi, mamma. Amo passare del tempo con te. E sai di aver fatto la felicità di Niall offrendogli una pizza."

La donna sorrise alla notizia; conosceva troppo bene Niall. Era come un secondo figlio per lei e un fratello per Harry. Aveva apprezzato enormemente il fatto che non avesse abbandonato il suo bambino anni prima. Non era a conoscenza di tutto ciò che succedeva a scuola, ma sapeva che Harry non stesse passando un periodo facile. Comprare una pizza a Niall per ringraziarlo per tutto ciò che stava facendo era il minimo che potesse fare.

Poco dopo l'annuncio del telecronista riescheggió nello stadio, facendo sobbalzare Harry ed Anne, "Tutti in piedi per i Doncaster Rovers!"

Tutti si alzarono facendo il tifo mentre i ragazzi vestiti con i colori della scuola entravano in campo muovendo la braccia esaltati.

La partita iniziò. Harry aveva quasi dimenticato quanto si facesse fatica a star dietro alla palla mentre veniva calciata dai i giocatori. Era seduto abbastanza vicino per riuscire a vedere che quanto stesse Il sudore colava dalle loro facce mentre correvano cercando di intercettare la palla. Vide Niall tirarla a Liam, che mosse le gambe in un'azione fluida. Il piede connesso alla palla prima che quest'ultima fosse calciata, il pubblico che la guardava volare verso la porta, aspettando che raggiungesse la rete. Harry trattenne il fiato.

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