Quattro giorni.
Quattro giorni da quando Harry aveva visto Louis per l'ultima volta.
Quattro giorni trascorsi con un enorme voragine nel petto.
Louis non era andato a scuola; non che Harry si aspettasse di vederlo lì.
Inoltre, non aveva risposto alle dozzine di messaggi inviatigli dal riccio, o a nessuna delle disperate chiamate che aveva fatto.
Tutto ciò che Harry voleva era sapere che Louis fosse al sicuro.
Aveva provato così ardentemente a far capire a Louis che quella fosse una brutta situazione.
Ma era come se Louis si rifiutasse di ascoltare ciò che Harry aveva da dire; come se non volesse capire la sua logica.
Harry rimase in una nuvola di incredulità per quattro giorni.
Sua madre lo aveva costretto ad andare a scuola, dove girovagava semplicemente come uno zombie. Sedeva in classe, sentendo le parole dei professori senza ascoltarli realmente. Era abbastanza sicuro che i suoi bulli continuassero ad insultarlo tra i corridoi, ma non riuscivano a raggiungere le sue orecchie.
L'unico suono che Harry riusciva a percepire era la voce distrutta e spaventata appartenente a Louis; per quattro giorni.
Harry non aveva proprio detto a sua madre tutto ciò che era accaduto in quella casa.
Ed onestamente, aveva paura di farlo. Anne avrebbe sicuramente chiamato la polizia; cosa che Louis chiaramente non voleva, o avrebbe marciato lei stessa verso la casa.
Ed Harry non voleva che sua madre andasse lì; non con il pensiero che Jason potesse farle del male.
Harry sapeva fosse egoista, ma non l'aveva desso a sua madre semplicemente per proteggerla.
Ma voleva anche proteggere Louis.
Erano passati quattro giorni, ed Harry ancora non aveva idea di cosa fare.
Aprì la porta di casa sua, calciando via gli stivali nell'ingresso. Sentì sua madre chiamarlo dalla cucina, ma la ignorò ed andò dritto in camera sua, lanciandosi sul letto, il materasso freddo.
Grugnì mentalmente quando il volto di sua madre apparve sulla porta.
"Harry, non mi hai sentita chiamarti?"
Harry affondò ulteriormente tra le fredde coperte del suo letto, non rispondendo ne incontrando i suoi occhi.
Anne sospirò e prese un passo nella stanza. "Harry, so che sei un adolescente e puoi diventare lunatico a volte, ma tutto questo sta iniziando a spaventarmi. Non sei stato più te stesso negli ultimi giorni."
Harry percepì un'improvvisa fitta di rimorso che durò solo per un'istante.
Diventò poi nuovamente freddo.
"Non parli, non mangi, e chiaramente non dormi."
Anne notò i lineamenti pallidi e le pesanti borse sotto i suoi occhi e sentì il proprio cuore stringersi. Quello non era suo figlio. Harry era sempre stato forte, non si era mai buttato giù in quel modo.
"Piccolo, per favore, guardami."
Harry finalmente alzò lo sguardo, puntandolo nei confortanti occhi di Anne.
"E a causa di Louis? mi hai detto di averlo trovato, che era con sua madre. C'è qualcos'altro che devi dirmi?"
Harry non sapeva cosa fare. Avrebbe dovuto dirle dell'accaduto, che la mamma di Louis era malata, che vivevano con un pazzo chiamato Jason, che riusciva a far rabbrividire Harry solo con uno sguardo, e non in senso buono. Avrebbe dovuto dire a sua madre dello sguardo terrificato di Louis quando Jason aveva parlato con lui, ed il modo in cui continuava a ripetere che non fosse sicuro lì per Harry.
STAI LEGGENDO
More Than Meets The Eye
FanfictionHarry Styles è solito essere spintonato e deriso dalla squadra di football della scuola, quindi non si aspetta niente dal nuovo arrivato, Louis Tomlinson, che sembra essere un atleta. Riuscirà Harry ad imparare che non tutti sono uguali, che chiunqu...