Capitolo Venti

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Niall non era mai stato tanto preoccupato in vita sua. Non aveva mai percepito quel tutta quella paura prima di una partita o di un test importante. In quel momento, però, mentre guidava il più lontano possibile dall'accattivante villa bianca appartenente a quell'orribile mostro, senza un Louis racchiuso al sicuro tra le amorevoli braccia di Harry; era terrificato.

E nonostante fosse terribilmente preoccupato per il ragazzo scomparso, il suo cuore si stava irrimediabilmente sgretolando alla vista del ragazzo sedutogli di fianco. Harry era riuscito a frenare gli strazianti singhiozzi che lottavano per scivolare fuori dalle sue labbra e stava piangendo silenziosamente tenendo lo sguardo vuoto fisso oltre il finestrino. Niall non poté non notare il modo in cui i suoi occhi sommersi di lacrime si erano irrimediabilmente spenti.

Sapeva che doveva essere stata tremendamente dura per Harry sentire le parole disgustose sputate fuori dal Signor Tomlinson. Non solo erano le stesse che il riccio era costretto ad ascoltare a scuola, erano indirizzate al ragazzo a cui Harry teneva così tanto. Niall avrebbe preferito che Harry non sentisse quelle cose. In realtà, desiderava che Harry non avesse mai sentito niente in assoluto. La nausea lo pervase ancora una volta.

Si voltò verso l'amico, osservandolo con la coda dell'occhio. Gli posò morbidamente una mano sulla spalla cercando di recargli un po' di conforto.

"Andrà tutto bene, Harry."

Harry poggiò i piedi sulla piccola seduta e si abbracciò le gambe con entrambe le braccia, si voltò poi verso il biondo, scrutandolo con occhi vitrei. "Non so se posso crederti."

Niall deglutì a fatica e percepì il proprio labbro inferiore tremare al sentire il tono distrutto con cui Harry aveva pronunciato quelle parole. "Non dirlo neanche."

"Perché?" Replicò Harry alzando di qualche ottava la voce. "È vero. Niente va mai per il verso giusto."

Niall sospirò. "Lo so. Ma dobbiamo restare positivi ed avere fede."

"A che scopo? Non lo troveremo mai."

"Si che lo faremo, non preoccuparti..."

"Non dovrei preoccuparmi?" Lo interruppe Harry, ormai vicino alle urla. "Non osare dirmi di non preoccuparmi. Louis è probabilmente lì fuori congelato a morte e terrorizzato."

Niall sobbalzò al tono di Harry, sempre più arrabbiato. "Harry, per favore. Sto solo cercando di aiutare."

Harry prese un grosso respiro ed abbandonò la testa tra le ginocchia. Seppellì il volto tra le braccia e sentì il proprio corpo tremare sotto il peso di nuove lacrime e della furia. Morse la manica della sua felpa nel tentativo di strozzare gli innumerevoli singhiozzi che gli impedivano quasi di respirare. La sua mente era schiacciata da miliardi di pensieri sulle sorti di Louis. la voce del Signor Tomlinson gli rimbombava in testa; i suoi insulti ad invadergli le orecchie.

Tutt'ad un tratto Harry si ritrovò soffocato dal peso di ogni parola, ogni spinta ed ogni sguardo disgustato che le persone gli rivolgevano da quando si era dichiarato. Figurò ogni singola ferita che costellava il corpo martoriato di Louis, ogni lamento pieno di dolore fuoriuscito dalle sue dolci labbra, ed ogni sguardo terrificato che aveva oscurato i suoi occhi color dell'oceano.

Era troppo da sopportare.

Sentì il suo mondo crollare mentre provava a scacciare le voci nella sua testa. Percepì lo stomaco rivoltarsi, non riuscendo a far smettere alle immagini nella sua testa di scorrere indisturbate.

"Andate via-" riuscì a sussurrare attraverso il suo respiro irregolare.

"Cosa?" Chiese Niall confuso da quelle parole.

More Than Meets The EyeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora