Capitolo Trentatré

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Mani fredde.

Ruvide mani callose che afferravano il suo mento tanto violentemente da marchiarlo con degli scuri lividi violacei.

"Aprila per me."

Un dolore sordo alla guancia, era stato appena schiaffeggiato.

"Apri la bocca, ho detto."

Udì delle urla.

Chi stava urlando?

Provenivano da lui?

Non ricordava di aver urlato.

Non riusciva a ricordare nulla.

Tutto era confuso, offuscato e...sbagliato.

Le sue orecchie emisero un fischio.

Era a causa del doloroso schiaffo?

No. proveniva dalla pistola.

La pistola!

Aveva sparato?

Niente aveva un senso.

Era tutto troppo rumoroso.

Qualcuno stava piangendo, pregava...gridava.

Perché le urla non cessavano?

C'era del sangue. Troppo sangue.

Poteva sentirlo su di se. Riusciva a percepire il liquido ramato sulla sua pelle.

Dolore. Così tanto dolore.

Non sarebbe arrivato nessuno ad aiutarli?

Serviva aiuto.

No.

Avevano bisogno di aiuto.

Era troppo tardi ormai.

Se n'era andato.

Morto.

Ed era tutta colpa sua.

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Louis voltò bruscamente il capo al suono emesso da Harry, accoccolato alle coperte mentre dormiva profondamente sull'altro capo del divano. Era una domenica pomeriggio, ed i due ragazzi stavano passando la giornata guardando film e mangiando cibo spazzatura. Harry si era appisolato circa un'ora prima.

Un altro suono fuoriuscì dalle labbra del ragazzo, e Louis si accigliò.

Non stava russando ne respirando rumorosamente.

Era un piagnucolio.

In quel momento osservò per davvero Harry.

Aveva gli occhi serrati in una combinazione di paura e dolore, piccole goccioline di sudore costellavano il volto pallido, illuminato dai raggi del sole che filtravano dalle fessure tra le tende.

La serie di lamenti disperati continuava a trapelare dalle labbra del riccio.

Louis si accigliò ulteriormente.

Non aveva mai sorpreso Harry avere incubi prima.

Era dura vedere il suo unico punto di forza terrificato in quel modo.

Louis allungò la mano e strinse piano la spalla di Harry. Sperava che un tocco gentile sarebbe stato abbastanza per spazzar via gli incubi, permettendo alla mente incosciente di Harry di capire che non era solo, che era al sicuro.

Non funzionò.

Harry sobbalzò al contatto, ed un lamento pieno di dolore riecheggiò nella stanza.

More Than Meets The EyeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora