Capitolo Ventinove

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Harry quella mattina si svegliò sorridendo. Era stata la prima notte in assoluto in cui i suoi sogni non venivano invasi dai freddi occhi malvagi appartenenti a Jason. Per la prima volta non era stato svegliato dalle urla straziate o dai pianti di Louis. Non v'erano stati nemmeno lamenti pregni di dolore a scappare dalle sue labbra sottili, e ciò fece pensare ad Harry che i sogni del castano fossero stati privi di mostri, come i suoi.

Il sorriso di Harry si ampliò non appena si sporse verso il ragazzo al momento stretto tra le sue braccia, petto contro schiena. Era profondamente addormentato. Fece scorrere gli occhi sulla parte di volto che riusciva a raggiungere dalla sua postazione. Lo sguardo gli cadde sulle sue lunghe ciglia perfette.

Harry arrossì.

Chi altri potrebbe mai trovare attraenti delle ciglia?

Era più forte di lui, tuttavia. Louis aveva delle ciglia perfette, che lo facevano sembrare adorabile mentre dormiva.

In seguito, lo sguardo di Harry si spostò sui suoi capelli scompigliati. Le ciocche castane erano sparate in qualsiasi direzione, ed Harry non poté fare a meno di sorridere di più alla vista.

Anche con i capelli sconvolti dal sonno questo ragazzo rimane bellissimo.

Harry riposò il capo sul cuscino, strofinando il naso sul retro del collo dell'altro, amando il modo in cui i loro corpi si incastrassero alla perfezione. Amava il calore emanato da Louis quando si stringevano. Un piccolo movimento gli fece sollevare nuovamente il capo per guardare il castano. Continuò a fissarlo finché le sue palpebre non si schiusero lentamente rivelando un mare d'azzurro.

"Buongiorno, dormiglione." Harry sussurrò al suo orecchio.

Louis volse il capo per poter guardare l'altro, ed entrambi si immobilizzarono realizzando quanto vicini fossero i loro volti. Harry riusciva a percepire il respiro caldo di Louis infrangersi sul suo viso, gli occhi fermi sulle labbra rosee del più basso. Il suo battito cardiaco stava accelerando a dismisura, l'unico pensiero a vorticargli in mente gli suggeriva quanto facile fosse stato sporgersi leggermente, incontrando le labbra di Louis.

"Harry?" La voce morbida del castano venne fuori in un minuscolo sussurro.

Gli occhi di Harry si mossero istantaneamente sugli occhi del ragazzo. "Mi dispiace." Disse, voltando il capo.

Louis si accigliò. "Per cosa?"

"Io..." Harry si bloccò, incerto su come continuare.

Mi dispiace per aver pensato a quanto sarebbe stato bello baciarti.

"Harry, guardami."

Non si mosse.

"Ti prego..." La voce di Louis era piena di preoccupazione, ed Harry si sentì ancora più in colpa.

Il riccio spostò lentamente le braccia, così che Louis non fosse più tra di loro, e si sedette guardandolo.

"Harry, non c'era bisogno che ti spostassi." Disse Louis, le sopracciglia ancora più aggrottate di prima.

"Si, dovevo." Confessò Harry con voce rotta.

"Perché?"

"Perché io..." Prese un respiro. "Ti ho quasi baciato."

Louis si stese sulla schiena ed allungò una mano fino ad afferrare quella di Harry. "Va bene."

Harry scosse la testa, lottando per ricacciare in dentro le lacrime che minacciavano di sgorgare. "No, non va bene. so che non sei pronto per quel tipo di cose, e lo sai anche tu."

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