Capitolo Diciannove

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"Cosa faremo quando arriveremo lì?" chiese Niall mentre seguivano le indicazioni del GPS per raggiungere casa di Louis.

"Recupereremo Louis e lo riporteremo a casa." Replicò il riccio.

"Beh, ovviamente. Ma come la mettiamo con suo padre? Se fosse cattivo come sospettiamo non sarà una passeggiata."

Harry lasciò fuoriuscire un grugnito frustrato. "Non mi importa se non sarà facile, lo tireremo fuori di lì a qualsiasi costo. Capito?"

Niall annuì velocemente alzando le mani in segno di resa. "Capito, capito; penso solo che dovremmo essere cauti, ecco tutto. Non voglio che tu rimanga ferito."

"Se venire ferito servirà a salvare Louis, sarò felice di esserlo."

Niall sospirò semplicemente, rivolgendo poi lo sguardo oltre il finestrino, osservando gli alberi scorrere. Era tremendamente chiaro a chiunque possedesse occhi ed orecchie che ad Harry importasse terribilmente di quel ragazzo. Niall era felice che Harry avesse finalmente trovato qualcuno di speciale, desiderava soltanto che il tutto si fosse svolto in circostanze migliori. Nessuno, specialmente una coppia di adolescenti, dovrebbe mai avere a che fare con quel tipo di situazioni.

Dopo alcuni minuti, il GPS comunicò loro il raggiungimento della destinazione. Il riccio frenò di scatto e spense il motore. Entrambi i ragazzi osservarono l'imponente casa bianca che corrispondeva all'indirizzo.

"Cavolo, è una casa enorme." Commentò Niall esterrefatto.

Harry annuì.

Lou vive qui?

Mentre attraversavano a grandi falcate il marciapiede antistante l'edificio, Niall si rivolse all'amico. "Ecco il piano; se quell'uomo prova a fare qualsiasi cosa, lo colpisco e corriamo via a gambe levate."

Harry non poté dire se Niall stesse scherzando oppure no.

Una volta superati i pochi scalini che davano sul portico, Niall deglutì nervosamente e bussò alla porta.

Bene, ora incontreremo il mostro.

La porta si aprì lentamente, rivelando un uomo di mezza età alto e snello. Indossava un costoso completo elegante con tanto di cravatta appariscente stretta al collo abbinata al fazzoletto da taschino. Per finire, ai piedi portava delle scarpe in vernice che sembravano essere state appena lucidate. Harry lasciò vagare lo sguardo sul volto dell'uomo, corrucciato in un'espressione dura; gli occhi scuri e pregni di disprezzo.

Harry percepì un brivido spiacevole percorrergli l'intero corpo mentre fissava gli occhi del presunto padre di Louis. "Il Signor Tomlinson?"

"Si?" chiese, gli occhi a squadrare il riccio per poi passare a Niall. "Chi vuole saperlo?"

Harry prese un respiro profondo per tenere a bada i nervi. "Il mio nome è Harry e questo è Niall."

L'uomo sbuffò. "E con questo? Non mi interessa sapere chi sei, ragazzino; voglio sapere perché sei sul mio portico."

Harry mandò giù l'improvvisa ondata di agitazione che gli stringeva la gola ed assottigliò gli occhi.

"Dov'è Louis?"

Niall fece scattare il capo verso l'amico ed arcuò le sopracciglia.

Wow, questo sì che era sottile.

L'uomo sembrò altrettanto sorpreso. "Ascolta, ragazzino. Mi vedo costretto a chiedere a te ed al tuo amico di uscire dalla mia proprietà."

"Non andrò da nessuna parte finché non parlerò con Louis." Dichiarò Harry, avvicinandosi di un passo alla porta.

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