"Louis? siamo a casa."
Disse morbidamente Harry, una mano a carezzare gli indomabili, soffici capelli castani.
Il suo cuore si stava spezzando per il ragazzo, vedendolo in posizione fetale, le ginocchia strette al petto. Non serviva un dottore per sapere che Louis stava provando un immensa quantità di dolore.
Era come se ogni piccola buca presa dalla macchina durante il viaggio inviasse fitte di dolore al corpo in via di guarigione del più basso. Louis aveva provato a nasconderlo, ma Harry notava ogni suo piccolo movimento, i pugni serrati o i piccoli lamenti che gli scappavano dalle labbra.
Le infermiere avevano previsto tutto ciò, il suo corpo non era ancora guarito da tutti gli abusi e dagli interventi subiti. Avevano provato ad indurre Louis a prendere dei medicinali per il dolore prima di lasciare l'ospedale, ma il ragazzo aveva rifiutato.
Vedere Louis sottoporsi al dolore non accettando medicinali rattristò tremendamente Harry, ma nonostante ciò lo capiva. Louis era stato terrificato ogni qual volta i dottori avevano somministrato farmaci nel suo corpo, e senza la sicurezza infusa dall'ambiente ospedaliero, Louis era troppo spaventato per accettare qualsiasi cosa.
Harry sospirò carezzando dolcemente con un dito la guancia del ragazzo.
"Louis, puoi sentirmi?"
Louis respirava dolorosamente e si rifiutava di aprire gli occhi.
Harry alzò lo sguardo e guardò sua madre scivolare fuori dalla macchina ed aprire la portiera dal lato di Louis. Una ventata d'aria fredda li colpì e dei brividi corsero lungo la schiena di Harry.
Tremò leggermente e si sporse verso Louis, passando ancora una volta una mano tra i suoi capelli.
"Siamo a casa, ora, Lou. Non dobbiamo più guidare."
Louis sembrò chiudersi di più su se stesso, ed Harry non voleva altro che prenderlo tra le braccia e portarlo in casa, al caldo ed al sicuro.
"Louis, dolcezza, so che non vuoi muoverti, ma dobbiamo entrare e riscaldarci."
La voce di Anne era soffice come quella di Harry, preoccupata nel vedere il ragazzo richiudersi lentamente in se stesso ancora una volta.
Imprecò contro se stessa per non aver fatto prendere i farmaci a Louis in ospedale. Stava in qualche modo agendo come un guardiano, nei confronti di Louis, ma sentiva di star già fallendo.
Louis non aveva avuto una vera e propria guida negli ultimi anni, ed aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lui, ma Anne aveva paura di forzarlo a fare qualsiasi cosa non volesse, anche se si trattava di alleviare il suo dolore.
"Lou, puoi aprire gli occhi per me?" Chiese Harry, la mano ancora a carezzare i capelli castani.
Lentamente, Louis schiuse le palpebre.
Harry sorrise ed asciugò le lacrime scappategli. "Ecco gli occhi blu che amo."
Louis provò a sorridere alle parole di Harry, ma una nuova fitta di dolore lo colse. "Fa male, Harry."
"Shh, lo so." Sussurrò Harry. "Ma ti sentirai meglio una volta dentro."
"L-lo prometti?"
"Lo prometto."
Louis prese un respiro profondo ed annuì leggermente. Insieme, Anne ed Harry lo aiutarono a mettersi seduto, le gambe ora a toccare il pavimento della macchina. Con ogni piccolo movimento compiuto, i respiri affannati di Louis ed i piccoli lamenti aumentavano sempre di più, inviando fitte di dolore ad entrambi i cuori di Anne ed Harry. Dopo vari tentativi, riuscirono finalmente a voltare il ragazzo verso la donna ed a fargli poggiare i piedi sull'asfalto.
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More Than Meets The Eye
FanficHarry Styles è solito essere spintonato e deriso dalla squadra di football della scuola, quindi non si aspetta niente dal nuovo arrivato, Louis Tomlinson, che sembra essere un atleta. Riuscirà Harry ad imparare che non tutti sono uguali, che chiunqu...