Capitolo Sette

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Harry era infelice. Da quando aveva avuto quella conversazione con Liam, l'intera scuola sembrava essere a conoscenza del suo segreto. Un semplice, normalissimo hobby che chiunque avrebbe apprezzato e supportato, se non si fosse trattato di Harry. Avrebbe avuto un intero esercito di ragazze ai suoi piedi ed i ragazzi lo avrebbero ammirato grazie alle sue canzoni, se solo non fosse stato gay. Quella gloria gli ricordava la sua vecchia vita. Ora, Harry era costretto a fare i conti con gli insulti di quegli idioti, che fingevano di strimpellare una chitarra o di impugnare un microfono non appena lo intercettavano tra i corridoi. La parte peggiore era, però, il non poter più andare in auditorium a pranzo, poiché era stato preso d'assedio dai suoi tormentatori.

Si, Harry era infelice. Si ritrovò a camminare ancora a testa bassa per i corridoi. Evitava strategicamente alcune zone della scuola che sapeva essere frequentate da Liam ed i suoi amichetti disadattati. Aveva problemi con gli atleti giornalmente, i loro abusi erano crescenti. Tuttavia, c'era un giocatore in particolare che continuava ad invadere la mente di Harry. Un pensiero fisso che non riusciva a mandare via - cos'è successo a Louis?

Il ragazzo dagli occhi blu sembrava essere scomparso dalla faccia della terra. Harry non lo vedeva dall'orribile confronto avvenuto nel corridoio, molti giorni prima. Non era mai con i suoi compagni di squadra ed non lo aveva visto nemmeno alle lezioni che avevano in comune.

Harry lo aveva cercato attivamente da quel giorno; ma il ragazzo era come scomparso. Aveva iniziato a preoccuparsi di avergli fatto davvero del male. Dopotutto, la spinta contro il muro era stata abbastanza forte. Era anche a conoscenza del fatto di aver stretto il ragazzo in una presa quasi mortale.

Harry non riuscì a non pensare a quel pomeriggio ancora e ancora. Il ragazzo sembrava troppo scosso per aver ricevuto solo una spinta all'armadietto. Aveva il viso contratto dal dolore e si teneva un fianco. Harry era convinto di averlo visto zoppicare mentre si allontanava da lui. Non avrebbe potuto causare tutti quei danni solo con una spinta, giusto?

Harry era disgustato da se stesso mentre la sua mente gli riproponeva la conversazione avuta con Louis solo pochi giorni prima. 'credo di essere solo stato urtato ieri mattina quando sono finito contro gli armadietti.'

Si corrucciò mentre camminava verso la prossima lezione pensando; Oh mio dio. Sono diventato un bullo. Sono diventato come Liam.

Harry ebbe un'illuminazione nel bel mezzo della lezione d'inglese, non appena la campanella suonò avvertendo i ragazzi; si catapultò fuori dalla classe alla ricerca di qualcuno.

Era arrivato il momento di scovare Louis Tomlinson e mettere a posto le cose.

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Harry cercò per l'intera scuola durante la pausa pranzo, ma non concluse niente. Ovviamente non poteva chiedere a nessuno dei giocatori dove il loro compagno passasse il tempo libero. E sapeva che Niall non ne aveva idea, e se anche l'avesse saputo non gliel'avrebbe detto. Era ancora furioso con il castano per aver "fatto del male" ad Harry.

Il riccio grugnì frustrato quando sentì il suono della campanella, doveva tornare in classe. Quindi, decise che avrebbe aspettato che le lezioni del giorno finissero per continuare le sue ricerche. Era diventato uno degli assistenti dei professori durante l'ultimo periodo dell'anno, quindi sarebbe stato più semplice per lui lasciare prima le lezioni.

Se fossi un atleta, dove mi nasconderei?

L'unico posto a cui riuscì a pensare fu la mensa, poiché Niall era un atleta, ed amava il cibo. Ad ogni modo, Harry ci aveva già guardato. Continuò a camminare per un corridoio a caso passando davanti alla palestra, fermandosi di colpo.

More Than Meets The EyeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora