Capitolo 4

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Le cose per Christian prendono una piega spiacevole

Guido sta rovinando la vita a Christian. Perché ogni singola sera questa settimana, si sono ripromessi di andare in biblioteca e studiare diligentemente.

Ed ogni singola sera questa settimana, sono usciti in città e si sono presi una sbronza.

Christian ha davvero bisogno di darsi una regolata.

"Non posso uscire di nuovo. Non posso. Sono quasi morto oggi a lezione. Mi vuoi morto, stronzo egoista? Lo vuoi? Perché non sto esagerando- sono sull'orlo di passare a miglior vita."

"Sei così drammatico."

"Non lo sono! Sto esprimendo una realtà!"

Guido ride mentre apre le scatole da asporto che gli sono appena state consegnate e siede al pianoforte (non riesce a mangiare al tavolo come un essere umano con un po' di decenza), il suo onnipresente bicchiere di whiskey appoggiato su esso, il portatile aperto su un qualche programma audio che assomiglia in modo allarmante ad un monitor del battito cardiaco.

"Realtà o no, è venerdì. Sai che non studierai- non l'hai mai fatto da quando sei qui," dice semplicemente, lanciandosi delle patatine in bocca e tamponandosi l'unto in eccesso sulle labbra con un tovagliolo di seta. Osserva Christian con aria di attesa- che lo sta guardando torvo di rimando- mentre mastica, i morbidi capelli biondi gli donano una fasulla aria innocente seduto sul suo sgabello In una maglietta con un fungo gigante stampato sopra e dei pantaloni di tuta. il suo Rolex -totalmente in conflitto con il suo abbigliamento casual- cattura di tanto in tanto la luce, un dolce promemoria che questo ragazzo ha il mondo ai suoi piedi.

Christian affonda la forchetta in una patatina, (non e dell'umore per avere le dita sporche), poi la lancia dall'altra parte della stanza verso la fronte di Guido.

"NON MI CONVINCERAI, PORCO MANIPOLATORE. VENERDI' O NO, TRASCORRERO' LA SERA COME UN VERO STUDENTE. LE TUE PAROLE NON HANNO NESSUN EFFETTO SU DI ME," tuona, la voce prorompe per la stanza, e Guido sobbalza, afferrando la patatina quando rimbalza sul suo viso.

Guido fissa la patatina, poi di nuovo Christian, il sorriso immobile. "Il mio amico mi ha giusto parlato di questo posto con lo staff tutto al maschile. Dice che sono fottutamente belli e ti servono dei drink gratis se catturi la loro attenzione. Sono disposto a verificare. In seguito Nelson" -l'autista di Guido (sì)- "potrebbe portarci in giro mentre cantiamo Justin Bieber finché non siamo di nuovo sobri. Rory" -l'assistente di Guido (sì)- "potrebbe portarci delle torte. Ma non berrò quel vino di merda questa volta- sapeva di caramella alla pipì."

Questo ragazzo rovinerà la vita di Christian.

Osserva Guido iniziare a premere sui tasti del pianoforte.

Vorrebbe davvero, davvero dire di sì. Uomini sexy che gli servono dei drink gratis per tutta la notte? Cantare Justin Bieber in una macchina con tanto di chauffeur mentre si sporgono dal tettuccio apribile? Mangiare stupende e deliziose torte per tutta la notte?

Fanculo.

Odia i ricchi. Li odia. E' tutto superficiale. Lo odia. Lo odia. Odia, odia, odia.

"Certo che voglio venire, totale idiota!" Scoppia Christian, battendo il pugno sul tavolo.

"Ma non posso! Devo studiare, Guido. Smettila di provocarmi," piagnucola, e con un gemito denigratorio, appoggia la testa sul tavolo.

Il tintinnio di Chopin rischiara la stanza.

"La prossima volta allora, va bene?" dice Guido, totalmente imperterrito.

"Sì," si lamenta Christian, il viso premuto contro il legno di ciliegio laccato. Odia davvero la sua vita.

Young & Beautiful - Zenzonelli's versionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora