Capitolo 15

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Christian ci prova. E Christian fallisce.

E' di domenica sera che Christian prende la decisione di fare ogni cosa in suo potere per diventare amico di Mattia Zenzola.

Lui e Guido hanno trascorso la giornata curando i propri post sbornia (Guido si prende cura anche di un cuore spezzato, perché ha rotto il suo Segway quando sono tornati dalla discoteca, cercando di farlo andare per le scale e fallendo terribilmente) e nella mente di Christian c'era un costante ripetersi della scena di Mattia che veniva trascinato via dal mare di arpie mentre fissava Christian con un silenzioso grido d'aiuto.

Oppure, beh, quello che Christian ha preso per un silenzioso grido d'aiuto. Ma urlo o no, Christian non può dimenticarlo.

E così è a cena, in un piccolo e pittoresco pub appena fuori città, verso le sette della sera, che Christian decide risolutamente quale sarà la sua linea d'azione.

Ha in sostanza dovuto forzare Guido ad uscire di casa per andare. "Non mi porti più da nessuna parte," ha piagnucolato, affondando le dita nelle sue guance, ascelle, stomaco, il viso in generale, mentre Guido usava un qualche programma di audio sul computer. Ha risposto con uno dei suoi grugniti distratti, che ha soltanto agitato ulteriormente Christian, così ha iniziato a strillare il suo nome finché il ragazzo non gli ha prestato attenzione. "Usciamo in continuazione," ha finalmente risposto. "Ti manco, Chrichri?" "No, stronzo. Ho fame." "Domani." "No." "Dopo." "No." Guido ha sospirato. "Posso almeno finire quello che sto facendo?" "Assolutamente no." Guido ha lasciato andare un lamento, Christian ha sorriso soddisfatto e, finalmente, dopo che Christian gli ha strappato le coperte di dosso ed è fuggito via con il suo portatile, Guido si è messo i pantaloni e ha scritto a Nelson per farsi venire a prendere.

Ma adesso, buttando giù del whiskey amaro, si divertono mentre mangiucchiano delle patatine da un enorme contenitore davanti a loro, Guido pulendosi le mani unte sui pantaloni di tuta e una maglia da calcio, mentre parlano degli avvenimenti della notte precedente.

"Alex è un fottuto pazzo," dice Guido scuotendo la testa, i capelli dorati ad incorniciargli gli occhi. "Lo hai visto alla fine? Quando ha aperto quella bottiglia di champagne in faccia a quel coglione? Gli ha quasi cavato un dannato occhio!"

E, no, Christian non ricorda perché era un po' troppo ubriaco per memorizzare qualsiasi cosa della serata. Giura di non ricordare di aver bevuto così tanto. Sul serio.

Christian ride amabilmente però, infilandosi una patatina particolarmente grande in bocca mentre cerca di dare un senso a tutti i ricordi annebbiati. Sfortunatamente per lui, l'unica cosa che sembra in grado di ricordare è un paio di annebbiati occhi azzurri.

Deglutisce a fatica il suo cibo a quel pensiero, il suo stomaco si agita.

"Mattia se n'è andato presto, eh?" dice con nonchalance, lanciando un'occhiata a Guido che adesso ha finito la birra in un sorso repentino.

Appoggia il bicchiere e si pulisce la bocca. "Sì. Mi domando dove sia finito."

"Non so," Christian tocca le patatine per una manciata di secondi, appoggiando il mento su una mano. "E' stato davvero trascinato via, no? Da tutte quelle persone tremende."

"Davvero? Non me ne sono accorto."

"Sì. Davvero."

Guido lo guarda. "E?"

"E niente," dice rapidamente Christian, incrociando le braccia sul tavolo.

Pausa.

"E' solo che-" Christian s'interrompe, riconsiderando le proprie parole mentre sul viso di Guido incombe un sorriso divertito, le sue sopracciglia si sollevano in attesa. "Ho deciso di sforzarmi di essere suo amico, Guido. Sul serio." Distoglie lo sguardo e lo punta sul tavolo di legno scheggiato e inizia a tirare delicatamente un'incisione particolarmente grande sulla superficie. "Penso che il ragazzo ne abbia bisogno."

Young & Beautiful - Zenzonelli's versionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora