Capitolo 6

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"Oh mio DIO, è l'essere umano più insopportabile che io abbia mai incontrato in tutta la mia intera esistenza!"

Christian, ancora caldamente adirato, ha appena attraversato la porta del loro appartamento, corre all'istante alla ricerca di Guido.

E' sul divano, il corpo allungato con un braccio sullo schienale, sacchetti di patatine ovunque, bottiglie di birra vuote ai suoi piedi, vestito di pantaloni di tuta e una maglietta di basket americano, quando alza lo sguardo dal suo computer, il televisore trasmette qualunque partita di calcio stesse distrattamente seguendo.

"Così male, eh?"

"Oh, è stato PEGGIO," esclama Christian, calciando via le scarpe e strappandosi di dosso il maglione. "Non sapevo che persone del genere esistessero davvero. Voglio dire- non riesco a credere di essere della sua stessa specie. Non riesco a credere che siamo fatti della stessa materia- certamente deve esserci il chip di un computer da qualche parte dentro di lui perché quello non è un essere umano, Guido, no, quello è un mostro robotico sprovvisto di alcun senso di decenza o sentimenti di qualsiasi natura!" è senza fiato per la sua esuberante filippica, e fissa selvaggiamente Guido, i pantaloni sfilati per metà.

Le sopracciglia di Guido schizzano verso l'alto, fa una pausa prima di portarsi una bottiglia di birra alle labbra mentre Christian entra tempestoso nella sua stanza.

"Davvero? Mi è sembrato un tipo a posto."

"A posto?? A POSTO??! Guido, c'è un cervello in quella testa bionda e piena di alcolici? La tua crescita privilegiata ha per caso offuscato così gravemente il tuo senso del giudizio??" sputa Christian, bloccando la propria azione di infilare una felpa oversize (che potrebbe essere di Guido, non ricorda.)

Il resto della birra viene finito in un sorso. "Nah, non penso. Ho un giudizio piuttosto buono. Sto morendo di fame- ceniamo?"

Ma Christian lo ignora, il suo viso arrossato con la furia di mille soli.

"Guido, lo brucerò vivo! Lo giuro! Onestamente, non so nemmeno come farò ad esistere vicino a quel coglione, pezzo di merda, fottuto-"

"Whoah, whoah," lo interrompe Guido, sollevando le mani in quella che Christian presume sia una cosa rassicurante. "Non può essere tanto male. Sei stato lì solo qualche ora!"

"Qualche ora di troppo, lasciamelo dire!"

"Beh, cosa è successo? Che cosa ha detto?"

"Che cosa ha detto? CHE COSA HA DETTO?? Ha detto tutto! Ha parlato di se stesso, ha parlato delle sue conquiste, ha parlato dei suoi soldi e-"

"Ha parlato così tanto?" Guido sgrana gli occhi, alzandosi e raggiungendo Christian (che ora è seduto al tavolo con i pugni contratti). "Sembra sempre così silenzioso."

"E' uno scherzo? Stai cercando di essere divertente? No, non è fottutamente silenzioso. Chiacchiera e chiacchiera e chiacchiera come un fottuto piccolo.. barboncino," termina Christian con irritato trionfo, e lancia un'occhiataccia piena di frustrazione a Guido per ribadire il concetto, colpendo il tavolo con il pugno.

"Luigi? Luigi Stragis. Luigi Strangis abbaia come un barboncino," ripete Guido mentre si piega sul tavolo davanti a Christian, le braccia a sorreggerlo.

Christian si blocca. "Chi- cosa- Luigi? No. No! Dio, Guido, no, non Luigi Strangis, cazzo! Lui va bene, sembra un ragazzo per bene. No, Mattia Zenzola! E, oh Dio" Christian porta le mani alla bocca. "Non riesco nemmeno a pronunciare il suo nome! Vomiterò soltanto per il suono."

"Oh, Mattia?" dice Guido, sorpreso. Osserva Christian per un momento prima che una piccola risata lo lasci, i suoi lineamenti si distendono in un radioso divertimento. "Sì, immaginavo che sarebbe stato così. Non ti piace?"

Young & Beautiful - Zenzonelli's versionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora