Capitolo 14

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Christian ha tempo per pensare.

Quando Christian arriva al suo appartamento, sta fremendo per il caos della giornata -più nello specifico, Mattia- ed è tutto presto rimpiazzato dalla brusca realtà di sua mamma e dalle conseguenze con le quali Christian di certo dovrà avere a che fare quando si sarà ripresa.

Perché, certo, è quasi sicuro che lei se ne sia andata. Ma è stata lì, Christian sa che è stata lì, ed è stato Guido a dover sistemare tutto.

E cazzo, Guido sarà infuriato. Totalmente, gettando bottiglie di whiskey contro le pareti infuriato.

Così, spingendo i correnti pensieri persistenti e scombussolati riguardanti Mr. Zenzola in un angolo della sua mente, Christian si prepara mentre apre la porta, completamente rassegnato ad una filippica d'incoerente odio.

Chiude gli occhi, giusto in caso.

"Eccoti qui!" lo saluta una voce gioiosa mentre si chiude la porta alle spalle con un forte click, e la voce sembra quella di Guido, ma è fin troppo gentile perché sia la sua, così Christian apre un occhio curioso con la schiena premuta contro la porta.

Ed è davvero Guido.

Che... cosa?

"Sì. Sono qui," dice Christian con sospetto e quasi paura, guardando il ragazzo. E' seduto al pianoforte, per metà vestito per la festa, ovviamente si è distratto nel processo; indossa dei pantaloni neri, una cintura slacciata, una canotta e i capelli ancora umidi dalla doccia. Con calma, armeggia con i tasti mentre il suo telefono è appoggiato sul leggio e mostra uno spartito musicale che deve aver trovato su Internet. Un musicista a tutti i costi, Guido.

"Non sei riuscito ad incontrare tua mamma," commenta distrattamente, eseguendo una complicata melodia con le sue dita esperte, e Christian non ha davvero idea di cosa stia succedendo, perché aveva appena iniziato a sospettare che il generale buonumore di Guido fosse da attribuirsi al fatto che sua mamma alla fine non fosse passata.. ma a quanto pare non è questo il caso.

Quindi.

Cosa?

"E?" tenta Christian, avvicinandosi lentamente a Guido, pronto a qualsiasi aggressione.

Guido solleva lo sguardo, un sorriso sereno gli tira i lineamenti mentre alza le spalle, le mani ancora a manovrare i tasti. "E' simpatica. Abbiamo cenato."

E Christian si blocca.

"Scusa, cosa?"

"Ho portato tua mamma fuori a cena."

Cosa cazzo?

"Cosa- perché lo hai fatto?" sputa Christian, fissandolo come se avesse appena parlato in un'altra lingua.

Cosa che, ad essere onesti, in un certo senso ha fatto.

"Era piuttosto agitata quando è arrivata. Così abbiamo fatto una bella chiacchierata, poi mi sono offerto di portarla a cena. Si è sentita meglio dopo quello, ha smesso di cercare di chiamarti, e abbiamo mangiato una mousse al cioccolato per dessert. Poi è andata a casa. Le ho dato un bacio sulla guancia mentre usciva, e ho promesso di chiamarla. Penso le manchi avere un figlio per il quale stravedere," dice Guido come se fosse nulla, ed è così semplice e chiaro e fottutamente casuale, che Christian continua a fissarlo e basta.

Perché ovviamente cazzo, Guido ha portato sua mamma fuori a cena. E ovviamente hanno legato.

"Ti ha detto perché è venuta?" chiede fiaccamente Christian, andando in cucina per un bicchiere d'acqua.

"Non proprio. Ha detto qualcosa riguardo il sentire la tua mancanza, era preoccupata per te. Non so."

Guido riporta la sua attenzione al pianoforte, e Christian è tentato di portare avanti la questione, però non lo fa, sentendosi troppo emozionalmente abbattuto così com'è.

Young & Beautiful - Zenzonelli's versionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora