Capitolo 2

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Portate un po' di pazienza con questi primi capitoli che saranno introduttivi ai personaggi e alla trama, ne varrà la pena credetemi!

Song: This boy – F. Ferdinand

E' fottutamente irlandese.

Italo-Irlandese per la precisione. E rumoroso. E sfacciato, entusiasta, più ricco dei sette mari.

Christian non ha mai affermato di essere nulla se non critico, e il volume che questa palla di energia dalle guance rosate mantiene è orrendo, ai limiti del criminale.

"Sono Guido, Guido Sarnataro," tuona non appena fa il suo ingresso, schiaffando una forte mano in quella di Christian. Sciami di uomini entrano nell'appartamento, trasportando valigie dopo valigie, e scatole ordinatamente stipate. Perché, a quanto pare, il nuovo coinquilino ha portato con sé un centro commerciale. "E' un piacere conoscerti, amico. Immagino ci vedremo piuttosto spesso d'ora in poi," continua senza interruzioni con un tono di voce che Christian può descrivere soltanto come gioioso – con suo grande orrore. Il viso del ragazzo è stabilito su un sorriso permanente, sempre sembrando sul punto di scoppiare a ridere, ed i capelli dorati gli fanno da aureola. La luminosità dei suoi occhi azzurri – o erano verdi? Non si sarebbe avvicinato per controllare – si abbina perfettamente al suo entusiasmo.

Ma a Christian davvero non importa, perché ha già deciso di odiare questa rumorosa, inarrestabile persona che ha totalmente distrutto il "Tempo di Christian" e calpestato le sue ali. Tanto.

"Beh. Non necessariamente," risponde Christian senza convenevoli, sottraendo la mano al contatto quasi all'istante, seppellendola tra le braccia conserte. Solleva la testa, mantenendo lo sguardo fisso. Christian è davvero bravo nel fissare le persone.

Guido (nome orrendo, decide Christian) piega la testa, perplesso, gli occhi privi di qualsiasi offesa, le mani poggiate sui fianchi in ferita predominanza. "Cosa vuoi dire?"

Christian storce lievemente il naso, allontanandosi. "Non importa. Ti lascerò ai tuoi bagagli. Andrò a procurarmi il pranzo." Si dirige verso il proprio portafogli e l'ha quasi raggiunto, quando una mano pallida si appoggia sul suo braccio.

Meraviglioso.

"Posso aiutarti?" lo aggredisce Christian, nemmeno preoccupandosi di filtrare la sua antipatia mentre incontra lo sguardo davanti a sé.

Ma Guido, a quanto pare ignaro di come interpretare i segnali comportamentali, sorride soltanto e risponde con un "ho il mio assistente per disfare i bagagli" -Assistente?? – "e mi unirò a te. Offro io."

Christian incrocia di nuovo le braccia davanti al petto. "E' carino da parte tua. Davvero, caro. Ma posso pagare per me stesso, grazie."

"Certo che puoi! Questo non toglie che io mi stia offrendo. Forza, penso che l'autista sia ancora qui fuori. Grazie ragazzi," aggiunge, facendo scivolare banconote a caso nelle mani degli uomini mentre trasportano gli ultimi averi di Guido all'interno.

L'autista è ancora fuori? Christian non sarà decisamente capace di gestire questo mondo.

"Per quanto possa amare un bravo chauffeur, preferisco camminare. Quindi-"

"Ottimo! Potrebbe farmi bene un po' di aria pulita dopo esser stato rinchiuso in quella fottuta macchina per tutto il giorno. Non sopporto tutto quello stare seduti. E' così dannatamente noioso."

E prima che Christian possa realizzare davvero ciò che sta succedendo, viene accompagnato fino alla strada e coinvolto vivacemente, quasi aspramente ed estusiasticamente in una conversazione.

No. Christian non sarà affatto in grado di gestire tutto questo.

*

Quel primo pranzo che hanno condiviso è stato in sé un'esperienza di apprendimento.

Young & Beautiful - Zenzonelli's versionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora