Capitolo 13

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HARRY'S POV


Sono cinque giorni che ho un nodo allo stomaco, non so perchè. E' come se sapessi che sta succedendo, o dovrà succedere, qualcosa. Odio questa sensazione, mi fa sentire a disagio e sono anche un po' spaventato. Spero si tratti di una cosa che duri solo un periodo.

Sono ancora più agitato per il fatto che mia nonna, che mi chiama solo nelle feste più importanti, mi abbia chiesto di andare a casa sua, da solo. Davvero, non voglio sapere cos'ha da dirmi. Spero debba solo darmi dei biscotti per la mamma, dei vestiti che mia sorella dovrà portare in chiesa per beneficenza o dei soldi, per me.


Parcheggio la macchina davanti casa della nonna e scendo da essa sbattendo la portiera. Metto le chiavi in tasca e busso alla porta spostando il peso da una gamba all'altra per cercare di calmarmi. Non ci riesco, l'ansia aumenta sempre di più ogni volta che sento i lenti passi di mia nonna farsi più vicini alla porta.


La apre con un grande sorriso che farebbe risplendere una stanza buia.


"Ragazzo mio." Continua a sorridere allargando le braccia per farsi abbracciare. La guardo un secondo per poi abbassarmi alla sua altezza e abbracciarla stretta a me. "Nonna, da quanto tempo." Sussurro sulla sua spalla beandomi del suo profumo che mi ricorda tanto quando ero bambino, che andavo sempre a casa sua, nel suo giardino a giocare a calcio. Ricordo che ogni volta che venivo da lei le rompevo sempre qualcosa a cui lei teneva tantissimo ma non si arrabbiava mai, semplicemente perchè ero io.


"Vieni caro, entriamo." Mi accarezza una guancia staccandosi dall'abbraccio.

Annuisco sorridendole e la seguo dentro casa.


Mi guardo intorno e noto che la casa non è cambiata di una virgola, ci sono sempre le stesse foto, con le stesse cornici e gli stessi centrini di dieci anni fa. Le stesse lampade, la stessa carta da parati e gli stessi vecchi mobili che comprò il nonno quando io avevo appena otto anni, me lo ricordo bene, non potetti giocare a calcio nel loro enorme giardino per un mese.


"Cosa guardi, tesoro?" Si siede lentamente sulla poltrona del nonno sorridendomi.


"No, che, ehm.. non è cambiato niente da l'ultima volta che venni qui."


"Beh," fa una mezza risata, "diciamo che non ho più le forze per andare a comprare mobili e ristrutturare, poi mi piace così, mi ricorda tuo nonno."


"Ohw, okay." Mi schiarisco la gola, a disagio. "Cosa volevi dirmi?"


"Ah si, quasi dimenticavo." Si alza dal letto e cammina, velocemente, verso un mobile tirando fuori un album fotografico. Sorrido pensando al fatto che, finalmente, vedrò le foto di quando ero piccolo e le vedrà anche Louis.


Chiude a chiave il cassetto dove c'era l'album e si siede sul divano, dove mi ero seduto precedentemente, accanto a me.


"Guardalo." Me lo mette sulle gambe e si appoggia con la schiena sullo schienale del divano.

OVERSEAS |zayn malik|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora