Capitolo 21

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 Apro lentamente gli occhi e vengo colpita da una leggere luce che entra dalla finestra aperta. 

Mi stiracchio allungandomi nel letto comodo e mi giro di fianco allungando la mano sul materasso fino a quando non incontro qualcosa. Tenendo gli occhi ancora chiusi muovo la mano per capire cosa sto toccando fino a quando non realizzo.

 Spalanco gli occhi e mi trovo davanti la schiena nuda di Matt.Mi distendo sulla schiena guardando il soffitto e ripercorro la fine della serata di ieri.

 Mi ricordo di essere uscita dal locale e di aver parlato un po' con Matt. Poi lui mi ha baciata, o forse sono stata io. Da lì ricordo il vento di quando stavamo in moto e poi siamo arrivati in camera sua e poi ho un vuoto.

 Allungo la mano fuori dal letto cercando una maglietta o un qualsiasi indumento. Cerco di fare il più piano possibile senza svegliarlo.

 Fortunatamente riesco a prendere la mia camicetta che indosso stando ancora a letto. Lentamente mi alzo e vado in giro per la camera alla ricerca di tutte le mie cose. 

"Dove diavolo sono le scarpe." Bisbiglio fra me e me. Proprio quando penso di volermene andare senza le scarpe le vedo dalla parte del letto di Matt. Mi avvicino in punta di piedi e mi abbasso per prenderle.

 Il mio sguardo cade sul suo volto, forse rimango un po'troppo a fissarlo ma sembra un bambino quando dorme. Mi infilo le scarpe velocemente,  afferro la borsa dalla sedia e mentre esco mi allaccio i bottoni della camicetta. Spero di aver preso tutto. Apro la porta piano piano ma questa fa un cigolio strano.

 La chiudo e mi giro verso lui sperando che questo rumore non lo abbia svegliato e mi chiedo per la millesima volta nella mia vita il motivo per cui la porta non può aprirsi normalmente.Aspetto tre secondi per poi aprire la porta di scatto e uscire fuori di corsa. 

Mi guardo dietro accertandomi che la porta si sia chiusa dietro di me e quando mi rigiro mi scontro con una persona. 

Ancora un po' stanca faccio cadere il telefono per terra che subito vado a raccogliere. 

"Scusa, colpa mia, non stavo guardando." Dico mentre mi abbasso. 

"Ciao." Una voce maschile mi fa alzare lo sguardo verso di essa. 

"Penso di aver sbagliato corridoio. Se questa è la tua camera i dormitori maschili dovrebbero stare dall'altra parte." Si gira per vedere le indicazioni.

 "Io, ehm, in realtà." Lo blocco per una mano. 

"Tranquilla Dì, scusa per la botta. Adesso devo andare ma ci sentiamo oggi pomeriggio magari, così parliamo un po'." Dice e poi mi squadra dalla testa ai piedi.

"Perchè non hai un calzino, hai la camicetta abbottonata male e i capelli disordinati? E' una nuova moda?" Chiede ridendo.

 Ecco ci voleva anche solo lui con questa domanda. Mi mette in imbarazzo e cerco subito qualcosa che spieghi la situazione. 

Proprio in quel momento nel corridoio passano due ragazzi. "Ciao Zayn." Lo saluta uno dei due ragazzi e il moro gli fa un saluto con la mano. 

 "Aspetta," la sua voce si fa più seria di prima, "se questo è il corridoio maschile e questa è la camera di Matt dove stavo per andare, tu che ci facevi da lui?" Si scrocchia le dita delle mani e mi guarda negli occhi con uno strano sguardo. 

Non so cosa rispondere tanto che non riesco neanche a guardarlo in faccia. 

"Oh, domanda imbarazzante immagino. Vi siete divertiti scommetto." Non riesco a capire se è serio o se lo sta dicendo in modo ironico.

OVERSEAS |zayn malik|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora