OVERSEAS |zayn malik|

Capitolo 14

"E niente, quindi riesco a reggere l'alcol adesso." Finisco di raccontare come vanno le cose qui, del più e del meno. Cerco di farmi venire in mente le idee, le situazioni più stupide solo per il gusto di parlare con lui, per sentire la sua voce così bella e familiare.

"Ah si," vedo i suoi occhi come accendersi e subito un sorriso compare sul mio volto, "mi ricordo quella cosa del tavolo, che ci eri andata a sbattere." Scoppio a ride e lui dopo di me.

Le nostre risate si uniscono in una sola rendendolo uno dei suoni più belli di questa terra.

"Mi pare un mese fa," inizio a mordicchiare un'unghia, "ero ad una festa e mi sono buttata addosso ad uno tizio, è stato davvero imbarazzante. Poi mi ha riportato a casa e voleva fare sesso con me, gli ho tirato l'ombrello ed è scappato." Porto una mano dietro il mio collo in imbarazzo. "Brutte esperienze."

Vedo il suo sguardo farsi serio per quello che credo sia un secondo e subito dopo scoppiare a ridere, un'altra volta e, davvero, non so se piangere perchè la mancanza si è fatta sentire o ridere perchè, non si sa per quale cavolo di motivo, il destino ci ha fatto rincontrare.

"Perciò Cassandra se la fa con Nash, eh?" Cerco di far mantenere la conversazione stabile per non finire sul banale o cose del genere.
"Si, alla festa, non penso durerà. Cioè! Non che sia una brutta persona Cassandra, ci mancherebbe altro, solo che Nash..e.. senti non farmi parlare, non so mettere due parole insieme." Si gratta il retro del collo come suo solito.

"È sempre stato un tuo difetto." Mi faccio scappare e mi maledico mentalmente per averlo detto, merda.

"Già," ridacchia anche lui "per un periodo è andata bene, sono riuscito a portare a cena fuori Olivia e a dirle cose carine." Fa un faccia come superiore e mi guarda.

"Senti! È stato tutto grazie a me!" Lo indico con una penna e gli lancio il tappo. Lui lo schiva e mi lancia il cuscino davanti a sè. Urlo e mi copro il viso con le mani, pur sapendo che un cuscino non mi farà niente.

Sento un rumore e subito il letto abbassarsi sotto quello che penso sia il corpo di Zayn.
Apro gli occhi e me lo ritrovo sopra sorridente, "buh." Mi fa e inizia a farmi il solletico. Subito scoppio a ridere e mi dimeno sotto di lui.

"Zayn!" Delle lacrime scendono dai miei occhi e scuoto la testa ridendo, "Zayn, smettila!" Ride anche lui e passa a fare il solletico sui fianchi.

Cerco di spintonarlo via ma sono troppo debole per farlo perciò ci troviamo sempre nella stessa posizione.

Io che mi dimeno e rido e lui sopra di me.

Il mio telefono che squilla interrompe il nostro momento e Zayn si sposta da me per poi prendere il cellulare e passarmelo.

Subito vedo che è mamma e di conseguenza alzo gli occhi al cielo.

"Mamma." Saluto, né caldo né freddo.

Al posto di sentire la sua solita voce allegra e paziente sento dei singhiozzi.

"Mamma." Ripeto sperando di aver solo immaginato quel suono. Subito il mio sguardo va sul viso di Zayn che mi guarda preoccupato.

"D-Dana." Sento mia madre al di là del telefono. "Pic-cola mia." Dice ancora e spero davvero con tutta me stessa, prego come non ho mai fatto che non stia per dirmi quel che sto pensando adesso. Lo prego davvero tanto.

"Ti prego." La supplico.

Continua a singhiozzare e capendo scoppio a piangere anche io. "No!" Urlo, ed è come se il mondo mi fosse caduto addosso. Chiudo gli occhi e scuoto forte la testa mentre le immagino di me e mio padre si fanno largo nella mia mente aumentando il dolore al petto che provo adesso.

"No! Me, non lui!" Urlo ancora e attacco il telefono a mia madre buttandolo poi sul letto.

"Non è possibile." Singhiozzo e mi accascio per terra, "no!"

Sento delle braccia stringermi, ma non basta per placare quel che provo in questo momento.

"Dana." Zayn sussurra, accarezzandomi il braccio, la schiena, la guancia.
"Non c'è più." Sussurro, "è andato via."

Non ne vale la pena lo so, mi odiate lo so, è tempo perso lo so.

Il capitolo "sette ragazze" era un avviso che poi ho cancellato.

Zana OMG

Giorgia.