Capitolo 35

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Come ogni mattina arrivo davanti l'ospedale alle otto. Mi stiracchio la schiena per aver dormito in macchina tutte queste notti sentendo qualche dolore. Scendo dalla macchina e vado verso l'ingresso, fermandomi davanti la porta scorrevole. Ogni mattina sempre la stessa storia, non so se sia meglio entrare o fare come ho fatto fino ad oggi dalla settimana scorsa. Restare qua fuori seduto su questa panchina a cercare le forze di varcare quella soglia. Mi appoggio alla colonna del muro rivolgendo lo sguardo in basso ogni volta che passa una persona.

"Zayn?" Sento una voce chiamarmi.

Alzo lo sguardo e la testa per vedere chi ho davanti. Faccio un cenno di saluto verso Nash non appena incontro i suoi occhi e mi allontano dalla colonna, facendo qualche passo verso di lui.

"Hai un aspetto orribile." Mi dice avvicinandosi ancora di più a me.

Alzo le spalle a ciò che dice, non curandomi delle mie condizioni. "Lo so."

Mi sono fatto crescere la barba e indosso gli stessi vestiti da un paio di giorni. Dovrei passare a casa, ma non mi va di lasciare queste posto.

"Che cosa succede dentro?" Gli chiedo poco dopo, cercando di dare qualche risposta alle mie domande. "Come sta lei?"

"Che ne dici di andare a casa?"

"Perché volete tutti che me ne vada? Nash, voglio rimanere con lei."

Lo sento sospirare e rassegnarsi all'idea di vedermi girare i tacchi e andare a casa. "Allora per qua intendi qua fuori? Non vuoi entrare?"

"La madre non vuole vedermi."

"E allora? I tuoi programmi sono quelli di rimanere qui fuori e piangerti addosso?"

"Sto decidendo."

"Per aiutarti posso dirti che la madre non è dentro." Mi dice a bassa voce. "Ma io non ti ho detto niente."

Alzo lo sguardo verso di lui, sbarrando quasi gli occhi alla sua affermazione. "Grazie." Mi avvicino a lui e gli do una stretta sulla spalla, regalandogli un sorriso che poco dopo ricambia.

Inizio a camminare verso la porta, piano piano decelerando il passo. Mi rimetto il cappuccio in testa così da non dover incrociare lo sguardo con nessuno e vado verso le scale per salire al secondo piano.

Passo davanti la sala d'attesa dove con la coda dell'occhio vedo Cassandra ed Harry addormentati sulle sedie. Continuo a camminare fino a quando non arrivo alla stanza di Dana.

Mi fermo davanti la vetrata attraverso la quale posso vedere la mia ragazza distesa sul letto.

Abbasso la maniglia e, dopo essermi guardato attorno, apro la porta che mi separa da lei.

Faccio un respiro profondo quando rimetto piede in quella stanza vuota. Chiudo piano la porta e abbasso la tendina della vetrata così che nessuno da fuori possa vedere che ci sono io dentro.

"Ciao bellissima." Dico quasi con un sospiro di voce. Le accarezzo la mano mentre noto che i suoi capelli sono stati pettinati da poco. Mi levo il cappuccio dalla testa e mi passo una mano tra i capelli.

"Mi manchi." Dico tutto di un fiato. "Mi manchi sul serio, talmente tanto che qualsiasi cosa faccia la ricollego a te. Mi sta distruggendo il fatto di non sentire la tua voce e di non vedere i tuoi bellissimi occhi. Vorrei poterti stringere tra le mie braccia proprio adesso e sentire il tuo profumo." Gioco con le sue dita, facendole intrecciare poi con le mie.

"Ci dovrei essere io disteso qua sopra. Mi dispiace così tanto piccola, sul serio non so cosa dire." Tiro su con il naso, lisciando le lenzuola bianche un po' sgualcite.

OVERSEAS |zayn malik|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora