Capitolo 17

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"Siamo arrivati signorine, sono trenta sterline per favore." Parcheggia davanti il viale di casa mia. 

Guardo il viale della mia infanzia, e tutto ciò che mi riporta a galla sono i ricordi di me e mio padre mentre mi insegnava ad andare in bici, le passeggiate per andare a prendere il gelato al furgoncino in fondo alla strada, tutti i pianti fatti dopo essere caduta dai pattini e le risate di papà che mi prendeva in giro facendo poi ridere anche me. 

"Ecco a lei signore." Scuoto la testa tornando alla realtà e aggrotto la fronte vedendo Cassandra pagare il tassista. "Cass." Dico con voce roca per poi schiarirmi quest'ultima e ripetere il suo nome più decisa.

"Non rompere Dì, pago io." 

Scendiamo dall'auto e il tassista ci aiuta a prendere i bagagli nel retro della macchina, "buona giornata, signorine." Dice per poi salire di nuovo in macchina e andarsene. 

Mi giro verso casa e noto come niente sia cambiato, tutto è al suo posto.

"Tutto okay Dì?" Mi chiede Cass. 

Annuisco e prendo la valigia dal marciapiede per poi avvicinarmi alla porta. Suono il campanello e mi sembra di tornare indietro nel tempo quando tornavo dalla scuola.

Nessuno apre la porta anche se sono sicura che mia madre sia dentro dato che c'è la sua macchina nel vialetto.

Risuono e contemporaneamente la porta si apre mostrandomi un ragazzo dagli occhi blu.

"Tu che ci fai qua?!" Quasi urlo non capendo la situazione. Vedo che è lo stesso per lui perchè mi guarda come fossi un'estranea.

"Louis, caro, chi è alla porta?" Sento la voce di mia madre gridare da dentro casa e il cipiglio che ho sul viso si ingrandisce ancora di più.

"Scusami." Dico rivolta a lui ed entro a passo spedito verso il salone dove vedo una chioma mossa di capelli seduta sul divano e mia madre davanti ad esso.

"Mamma, che succede? Che ci fa Louis lì fuori?" Mia madre non fa che guardarmi, fissa, come fosse ipnotizzata. La persona che era di spalle si gira rivelandosi come Harry e il mio cuore perde un battito. 

"Tu?!" Diciamo all'unisono e la nostra voce sembra una sola. Questo provoca un brivido lungo la mia schiena. Lo guardo con aria arrabbiata mentre sento mia madre rassicurarmi avvicinandosi a me. 

"Che succede qui?" Sento Cass entrare in casa e mi giro vedendola affiancata da Louis che adesso sta tenendo le mie valige. 

"Vorrei tanto saperlo anche io, sul serio. Se solo mia madre si decidesse a parlare." 

"Noi togliamo il disturbo." Harry si alza e va verso Louis che prende per un braccio.

"Dove vorresti andare, scusa? Qualcuno parlasse per favore."

"Dana." Sento la voce di Louis richiamarmi ma la ignoro completamente. 

Involontariamente mi giro verso mia madre. Non capisco cosa le prenda, sta ferma lì in piedi come se le avessero tolto la parola.

"Okay, te lo dico io a questo punto." Harry si mette a braccia incrociate e si rigira dalla mia parte. "A quanto pare," sospira facendo cadere le braccia lungo i fianchi, "siamo fratelli."

Distolgo lo sguardo da lui per posarlo su mia madre che adesso mi guarda con compassione, senza però dire niente. Allargo le braccia come per chiederle spiegazioni ma l'unica cosa che le esce dalla bocca è un misero mi dispiace.  Cerco come un appoggio a cui aggrapparmi e l'unica cosa che trovo è Louis. Lo guardo, fisso negli occhi, come se facendo così mi svegliassi da quello che sembra un incubo. 

OVERSEAS |zayn malik|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora