OVERSEAS |zayn malik|

Capitolo 32

ZAYN'S POV

Io e Cassandra siamo in macchina ormai da una ventina di minuti, e non smette di fissarmi. Ogni tanto giro la testa per guardarla qualche secondo, e la trovo a squadrarmi, facendo poi finta di niente.
"Mi vuoi chiedere qualcosa?"

"No." Dice e sposta il suo sguardo fuori dal finestrino. Passano alcuni momenti di silenzio in cui si sente solo la musica della radio a basso volume. Mi concentro a guidare, guardando a volte nello specchietto per vedere se la macchina di Nash, con dentro anche Dana, ci stia seguendo.
Proprio nel momento in cui inizia il ritornello della canzone Cassandra inizia a parlare.
"Stai prendendo in giro Dana?"

Mi giro subito verso di lei incredulo della domanda che mi ha appena fatto. "Cosa? Certo che no."
Continuo a portare il mio sguardo su di lei che adesso sta guardando dritto.

"Da dove esce questa domanda?" Le chiedo. "Non aggiungi niente?"

"Mi sembra solo strano come adesso di punto in bianco tu sia interessato a lei, quando invece per tutto il tempo che stavate insieme a Bradford per te era solo una amica."

"Stanne fuori."

"No, non posso. Lei è mia amica e non permetterò che stia male un'altra volta per te, Zayn."

"Mi sono già scusato con lei per il comportamento che ebbi due anni fa. Ma adesso le cose sono cambiate." Rispondo e alzo il volume della radio, facendole capire che non ho intenzione di continuare il discorso.

"Non abbiamo finito di parlare." Dice dopo aver spento la radio. "Te lo chiedo un'altra volta, Zayn. La stai prendendo in giro?" Si gira completamente dalla mia parte, ed anche se non posso guardarla so che mi sta lanciando un'occhiataccia.

Sarà un viaggio davvero tanto lungo.

"Perché non vuoi parlarne?" Non vuole proprio lasciarmi perdere. "Ho ragione?"

"Puoi soltanto smetterla?" Chiedo stringendo il volante e accelerando.

"Stai peggiorando la tua situazione. Tu non sai come era lei i primi giorni in cui è venuta qua. Non ho mai visto una persona soffrire per amore quanto lei. Quando ci siamo conosciute, mi ha raccontato la sua storia. Mi ha raccontato di come vi siete conosciuti e della vostra amicizia. Anche se per lei alla fine non era più una semplice amicizia." Lei parla e io non posso fare a meno di ascoltare. "Tu non ricambiavi i suoi sentimenti, e non ti sto incolpando di questo. Lei ha fatto una scelta ed è venuta qua, in America. All'inizio non faceva altro che pensare a te e agli altri amici. Cercavo di distrarla e ci ero riuscita, con un enorme sforzo.
Le cose erano cambiate. Aveva iniziato a sorridere di nuovo, si è fatta nuovi amici, aveva finalmente cambiato vita."

Non vorrei ascoltarla, ma non posso farne a meno. Le mie orecchie sono attente a ciò che sta dicendo, anche se mi fa star male sapere cosa ha passato Dana.

"Poi sei arrivato tu. E sei risuscito a sconvolgerle la vita che si era ricreata. Poi ti presenti qui e dopo qualche settimana che vi eravate rivisti, decidi che ti piace? Dimmi se non ti sembrerebbe strana anche a te una storia del genere. Adesso lei si è riavvicinata a te ed ho la sensazione che tu abbia detto che ti piace solo per rimediare al casino che avevi fatto lasciandola andare via. Io ho solo questa-"

"Cazzo, basta, chiudi quella bocca." Le urlo contro. "Non è solo lei quella che ha sofferto. Lei mi ha lasciato lì a Bradford."

"Ma non è la stessa cosa. Tu avevi i tuoi amici, la tua famiglia, Olivia. La tua vita non si è scombussolata più di tanto. Hai solo perso una persona."

"Dana non era e non è una persona qualunque. Quando ho letto la lettera che mi aveva lasciato non mi è fregato niente, sono subito andato a cercarla all'aeroporto nella speranza che l'avrei rivista e ci saremo salutati, da amici. Ho vissuto con il pensiero che lei se ne fosse andata per colpa mia e anche i nostri amici, miei e di Dana, hanno iniziato ad escludermi. Perché io ero quello che gli aveva portato via l'amica. Ma nessuno si è mai degnato di vedere come io stessi superando la sua mancanza. Dana era la mia migliore amica, stavamo sempre insieme, non smetteva mai di sorprendermi. Non avendole più accanto a me, ho perso un punto di riferimento."