Capitolo 5

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ZAYN'S POV

"Ti giuro! C'era questo tipo che mi fissava ed era veramente inquietante!" Spiego a Nash quello che è successo ieri sera.

Ero in un locale e stavo tranquillamente in bagno quando ad un certo punto entra questo tipo che inizia a fissarmi senza staccare lo sguardo mettendomi a disagio da morire. Mi sa che ero diventato rosso o una cosa del genere.

"Amico, evidentemente hai fatto colpo su un gay!"

"Già.. non sarebbe la prima volta." Sussurro prendendo il telefono e aprendo la porta della mia stanza. Penso a quell'uscita che ho fatto con lei, è stata la mia preferita. Il giorno più bello di sempre, dal pranzo in quel bar squallido al vederla fare le foto e perdersi nel suo mondo.

"Vado a parlare con Simon per la mostra di cui ti parlavo l'altro giorno."

"Sicuro amico, poi fammi sapere."

Chiudo la porta dietro di me e vado nella palestra dove mi aspetta Simon.
Lui è un ragazzo apposto, tipo me, ma meno distratto immagino.

"Ehi Simon! Come va?"

"Zayn! Tutto bene, iniziamo?" Annuisco e poso il telefono sul bancone dove sono sparsi tutti i disegni che ho fatto in quest'anno.

Il signor Adams mi ha detto che è molto fiero di me e che gli piace il mio stile. Mi ha dato questa possibilità di esporre le mie ehm.. 'opere' insieme ad altri ragazzi di un anno avanzato al mio, perciò io sono il più piccolo. Devo riuscire a farmi valere, il quel che posso. Tengo davvero all'arte, è l'unico modo che ho per distrarmi dal pensare a tutto, anche a lei.

"Secondo me dobbiamo dividere il locale in quattro aree, ognuna per uno di noi. Tipo nell'ala C metti i tuoi quadri, nella B i miei e nella A e D quelle di Richard e Emily." spiega brevemente scrivendo intanto il nome delle sue opere su un foglio.

"Per me è okay, quanto opere possiamo portare?" chiedo prendendo un foglio anche io e scrivendo i nomi dei miei disegni.

"Immagino una ventina, le sale sono grandi." annuisco e inizio a scrivere i disegni più belli che ho, devo fare una bella figura con queste persone. Ne vale del mio reddito scolastico e anche un pò della mia autostima.

DANA'S POV

"Professor Adams, mi dica." Dico con il fiatone, stamattina mi sono svegliata tardissimo e infatti, adesso, sono in ritardo con il prof. Io e Louis abbiamo bevuto un pò troppo al locale ieri sera.

"Dana, è tutto okay? Sembra un pò stanca.."

"Si certo, tutto okay. Cosa voleva dirmi?" chiedo spostandomi una ciocca di capelli che mi era caduta prima davanti al viso.

"Le volevo dire degli stage, lei ha qualche novità?"

"Io ehm, mi dispiace Signore, ma non voglio lasciare Chicago, almeno non per adesso. Non è che c'è un'altra opportunità qui, in questa città?" Spero in una risposta affermativa, adesso che sono qui non ho intenzione di andarmene.

"C'è, in realtà."

"Cosa? Davvero? Dove?"

"Qui, nell'altra ala del college. Nella parte della specializzazione in arte. C'è una mostra che ho organizzato proprio io, quattro ragazzi di quel ramo esporranno delle loro opere e ci serviva proprio un fotografo che metta poi le foto sul sito ufficiale dell'università. Cosa ne pensa, vuole accettare?"

"Oddio si! Grazie mille professore! Non la deluderò, farò i migliori scatti di sempre."

"Ne sono sicuro, Dana. Adesso può andare, la mostra si terrà questa domenica, penso che dovrrebbe incominciare ad organizzarsi per il meglio."

"Certo Signore, grazie ancora per quest'opportunità." Esco dall'aula un paio di minuti dopo e torno in camera per prendere i vestiti della palestra.

Ho stranamente una grande carica e ho voglia di scaricarla in palestra.
Mi ci sono iscritta circa due mesi fa, ma per colpa delle lezioni e dei continui esami con ci vado spesso. Comunque è una piccola sala vicino i dormitori quindi è comoda per arrivarci.

Prendo un pantaloncino nero e una maglietta larga bianca insieme alle mie vecchie converse. Prendo l'occorrente e dopo essermi fatta una veloce coda e essermi messa dei pantaloni lunghi sopra quelli corti, esco e mi dirigo verso la palestra.

Dopo venti minuti buoni eccomi qui, erano quasi dieci giorni che non ci venivo!

Entro nello spogliatoio e poso subito la borsa per poi prendere la bottiglietta dell'acqua e tornare nella sala da box.

Inizio ad allacciare le fasce ai polsi e controllo se sono troppo stretti, per fortuna non lo sono.

Ci sono due sacchi occupati così io mi metto all'ultimo in disparte.

Comincio a colpire con colpi abbastanza forti il sacco e cerco di controllare la forza che ho in corpo.

Subito sferro un destro con tutta la forza che ho e l'adrenalina prende il sopravvento su di me. Continuo a colpirlo, pensando a tutto ciò che ho passato, a Bradford, a Niall, a tutti i miei amici, a mia madre e il suo caratteraccio, a mio padre, persino ad Olivia.

Blocco il sacco che adesso sta traballando e prima che me ne renda conto alzo la gamba per lanciare un calcio al lato destro di esso.
Mi blocco di colpo per il forte dolore. Sento subito il calore del mio corpo e le gocce di sudore bagnarmi la fronte e presto tutto il corpo.

"Ti saresti potuta rompere la gamba, lo sai vero?" Una voce roca, né familiare né tanto meno sconosciuta mi distoglie dai mie pensieri.

"Okay?"

"Ti saresti pot.."

"Ho capito, non mi va di sentire la tua voce Harry, gira a largo. Non sono in vena." Rispondo freddamente togliendo le fasce e massaggiandomi i polsi.

"Sei davvero una stronza, sto cercando di darti consigli dato che sono più esperto di te!" Urla e subito alzo lo sguardo verso lui per lanciargli un'occhiataccia.

"Non mi interessa, mi stai antipatico. Adesso ti sto parlando solo perché sei il fidanzato di Louis e perché lo rispetto, ma fuori da qualsiasi cosa lo riguardi per me non sei nessuno, come uno sconosciuto, capisci? Vattene."

"Vaffanculo cazzo!" Urla dando un pugno al sacco che precedentemente avevo usato io. Non mi sono spostata di molto quindi siamo abbastanza vicini. Riesco a sentire il respiro irregolare e la rabbia prendere il sopravvento su di lui.

"Bene." Dico prima di spostarlo e andarmene.

"Bene." Lo sento urlare, ma già sono nell'altra stanza.

____

Eccomi qui,
Scusate tantissimo per l'enorme ritardo, scusate se fa schifo al cazzo questo capitolo ma non ho tempo neanche di rileggerlo.
Grazie mille per i commenti e i voti. Vi amo alla follia, giuro!

[domanda del giorno: che scuola fate? Io secondo liceo linguistico.]

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