Capitolo 34

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Sono seduto accanto a lei da almeno due giorni. Non ho dormito e non ho intenzione di andarmi a cambiare a casa. A differenza di me, che le sto vicino, gli altri ragazzi si trovano nella sala d'attesa e ogni tanto la vengono a trovare, quando le infermiere glielo permettono.

Rimango in silenzio. Gli unici rumori che si sentono sono le voci delle infermiere lungo i corridoi, e il rumore del macchinario che emette suoni, ad indicare, una attività respiratoria. Questo é il rumore che mi assicura che Dana non se ne sia ancora andata, che è ancora con me.

"Ti prego." Le parlo, nella speranza che possa sentirmi. "Non puoi lasciarmi per la seconda volta. Non puoi farmi questo."

Non si sa se le persone in coma riescano a sentirci. Fino a qualche giorno fa neanche io ci credevo. Ma adesso, che mi trovo in questa situazione, non faccio altro che aggrapparmi alla speranza che lei possa sentire la mia voce e che non si senta sola.

La guardo distesa sul letto. Guardo prima il suo volto mentre le accarezzo la mano, ma poi devo distogliere lo sguardo dato che ho gli occhi lucidi. Mi alzo leggermente dalla mia sedia per avvicinarmi a lei e darle un bacio sulla fronte.

Chiudo gli occhi e la mia mente va indietro a due anni fa quando la persi la prima volta.

Flashback

Tutto sembra andare alla perfezione. La scuola è finita, ed io e Olivia stiamo bene insieme. L'unica cosa che adesso manca, affinché la mia vita sia perfetta, è Dana.

Non la vedo né la sento dalla festa. Da quando ho scoperto che mi ama.

Lei si è innamorata di me e me lo è venuto a dire, anche se sapeva benissimo che a me piace Olivia.
Io voglio stare con Olivia.

Dana è una bella ragazza e la voglio nella mia vita. Come amica però. Ma non so se posso stare vicino a lei sapendo ciò che prova.

L'aria entra dalla finestra dandomi un senso di fresco. Sono sul divano a torso nudo a riposarmi guardando in televisione una partita di football. Ho detto ad Olivia che non potevo uscire quindi lei sta con le sue amiche. Non so perché l'ho detto, dato che in realtà non mi importa molto di questa partita, ma semplicemente non so ancora se dirle di questa cosa di Dana.

Sento il campanello della porta suonare. "Non ci sono per nessuno." Urlo sperando che se ne vadano, ma chiunque sia continua a suonare e a darmi fastidio.

"Se siete i bambini con i biscotti iniziate ad andarvene." Dico mentre mi alzo per andare verso la porta.

"Niall, ciao. Non credevo ci dovessimo vedere." Gli dico ma lui rimane in silenzio, guardando un punto alle mie spalle. "Che è successo?" Dico vedendo qualcosa di strano nei suoi occhi.

Lui, ancor senza dire una parola, mi da una busta.

"Da quando abbiamo deciso che ti devo pagare le bollette?" Sdrammatizzo sapendo che avrebbe sorriso a questa mia battuta. E invece no.

Mi da la busta e se ne va.

"Cosa è, adesso non si saluta neanche più?" Gli dico quando lui si gira per andarsene via. Dopo aver fatto solo qualche passo, si ferma, rimane fermo due secondi dandomi le spalle e poi si rigira verso di me.

"Me l'hai portata via."  Dice solo queste poche parole. Poi se ne va.

Lo guardo mentre si allontana. Poi porto la mia attenzione sulla lettera che rigiro tra le mie mani. La apro mentre chiudo la porta dietro di me.

Do uno sguardo veloce alla lettera vedendo che alla fine c'è scritto il nome di Dana.

Subito inizio a leggere e il cuore mi inizia a battere.

OVERSEAS |zayn malik|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora