Mia adorata Violett,
non so come cominciare questa lettera. Non sono mai stato bravo con le parole e sopratutto con i sentimenti. Ero certo che non mi sarei mai innamorato... e poi sei arrivata tu a gettare in aria tutte le mie certezze. Bella come un sogno proibito. E sei la moglie del mio migliore amico. La vita sa essere proprio crudele, non credi? Sei l'unica donna che non potrò avere.
Sai qual è la prima volta in cui ti ho vista? Probabilmente no. Beh, te lo dico io. A Parigi, anni fa. Passeggiavo insieme ad Albert per una via, non ricordo più quale, ero lì per lavoro, affari segreti. Lui mi diceva che avrei dovuto trovarmi un'amante... le sue solite sciocchezze, lo conosci, sai com'è. E io ho visto te. Mi sono fermato, incredulo. Eri al fianco di tua zia. Alta, esile, fragile, ma con qualcosa di signorile, principesco. Mi sono fermato e ho esclamato.
-Lei, di lei mi potrei innamorare-
Albert è scoppiato a ridere e mi ha detto. -Lei l'ho vista prima io- e così mi ha raccontato di te, del castello, di come gli fossi sembrata già incantevole all'epoca, nonostante fossi poco più di una bambina. Ho pensato che fosse fortunato. Il solito fortunato. In società Albert ha sempre avuto più fortuna di me, lo sapevo e non mi era mai importato. Io avevo gli studi, il lavoro, tutto il resto. Delle donne che frequentava non m'importava nulla, erano solo civette. E poi sei arrivata tu. E io ti ho amata senza possibilità di salvezza.
Ho ancora la tua fotografia, sai? Sono stato felice di riceverla. Albert non ha idea del favore che mi ha fatto. Credeva di potersi vantare e invece ha alimentato le mie più oscure fantasie. Peggio per lui. È mio amico, certo, ma è anche tremendamente frivolo. Non ti ha mai meritata, di questo sono sicuro.
Sono spregevole, lo so, ma una parte di me ha sperato che Albert non tornasse. Saremo stati bene insieme. Ti avrei sposata. Credo che noi due siamo anime gemelle... infantile, no? Io non sono romantico. Non ho mai creduto alle anime gemelle.
Non so cosa tu mi abbia fatto, con il tuo sorriso, con la tua bellezza, con la tua intelligenza. Da dove sei giunta per farmi innamorare di te? Per farmi desiderare solo te? Non so... sono confuso... e folle! Terribilmente folle. Butterei al vento tutto per te, perfino un'amicizia che dura da anni. E butterei via ancora più cose, solo per te, solo per farti sorridere.
Ricordo la volta in cui ti ho vista, affacciata alla finestra del tuo castello. Era buio e faceva freddo. Ero lì apposta, ora lo confesso, volevo vedere nuovamente la ragazza della fotografia, colei che aveva stregato Albert, colei che era identica all'amore del mio antenato. Ho dormito in una locanda, ho chiesto informazioni sulla tua famiglia in paese. I ricevimenti non li facevate più all'epoca. Una ragazza mi ha raccontato che la figlia dei duchi, ovvero tu, era stata corteggiata da uno straniero, ma che questo era scomparso. Ha parlato di antiche maledizioni e cose simili. Da altri ho invece saputo della gravidanza di tua cugina e che il bambino era nato proprio quel giorno. Sono così venuto fino al castello.
Avrei perfino voluto parlarti, sai? Non so perché non l'ho fatto. Forse semplicemente mi è mancato il coraggio di urlare il tuo nome. Con te succede così, mi togli le forze. Ho mille piani e non riesco a portare a termine nulla. Oh, che sciocco che sono! So che non riderai di me. Sei troppo buona e dolce per farlo. Vorrei poter essere arrivato per primo. Sarebbe stato bello amarti per primo, essere l'unico nel tuo cuore, non dover condividere nulla. Vorrei poterti amare liberamente. So che non succederà. Tu sei la moglie di Albert. Devo accettarlo. Mi accontenterò di pensare a te quando ne ho voglia. È un gioco pericoloso. Però io voglio giocare, perché qualsiasi pericolo vale la pena se ci sei tu in palio. E io non smetterò mai di sperare che un giorno potremo amarci liberamente.
Per sempre tuo
Herman
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Come vi sembra questa lettera?
A presto con l'epilogo (e l'anticipazione dei miei futuri scritti)!
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La principessa e la cocotte: in amore e in guerra
Historical Fiction(COMPLETA) Il seguito de "La Principessa e la cocotte" (è consigliato, ma non obbligatoria la lettura del primo volume) 1939. Viola sta per coronare finalmente il suo sogno d'amore con Albert. Le cose però non si riveleranno semplici. Venti di guerr...