capitolo sette

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Oggi mi sono finalmente trasferito alla torre, il mio incubo ha inizio. Devo tenere la mia cotta segreta a tutti.

Nat: allora ragazzini, oggi niente scuola?

T/n: sabato non abbiamo scuola.

Steve: vi va allora se ci alleniamo un po'? O avete troppa paura?

Un allenamento con tutti gli avengers? Sembra che vivere qui sarà più divertente di come immaginavo.

T/n: dovresti essere tu ad avere paura zio Steve.

Thor: whoow che minaccia! Grande piccola!

T/n lancia un sorriso a Thor, per poi guardare con aria di sfida Capitan America.

T/n: Peter, metti la tuta e facciamo il culo a questo vecchietto.

Tony: io avrei paura di lei fossi in te Cap.

Steve: vediamo ciò che ti ho insegnato.

Se io dovessi dire una cosa del genere sarei già fuori dal team. Si vede che sono una grande famiglia.

T/n: È STATO FANTASTICOO!

Tony: grande piccola mia!!

Steve: si- *cof cof* sei stata brava-

Per riassumere due ore di combattimento, t/n ha fatto il culo a Steve, proprio come aveva detto.

Thor: che ne dite se festeggiamo con quel cibo tondo buonissimo tipico della terra? Com'è che si chiamava?

Bruce: la pizza?

Thor: si quella.

T/n: prima direi che ci dobbiamo fare tutti una doccia.

Wanda: nel mentre che vi lavate io ordino.

T/n: zia Wanda mi hai visto vero? Hai visto anche Peter? Stavamo praticamente volando in cielo e....

Improvvisamente sento le voci ovattate, la vista mi diventa opaca, l'unica cosa che vedo chiaramente è lei, che sorride come un bambina. Ned ha ragione. Decisamente ragione cazzo.

T/n's pov - Domenica
Ieri Peter si è ufficialmente trasferito qui da noi, inutile dire che mentre lo aiutavo a sistemare la sua camera (che per mia fortuna è lontana dalla mia) ho passato più tempo a fissarlo che a spacchettare le scatole. Finito di cenare, come ormai tutte le sere, vado sul tetto della torre, per stare in santa pace e ammirare la vista mozza fiato, fino a quando non mi squilla il telefono. Liz.

Liz: ciao t/n, scusa se ti disturbo.

Io: ciao Liz, tranquilla non disturbi affatto,
cosa posso fare per te?

Liz: sai che tra poco
c'è il ballo giusto?

Io: si.

Liz: per caso Peter ha
già con chi andare?

Io: non saprei, perché? Non
te lo ha ancora chiesto?

Liz: in realtà no, anzi, è da un po' che non mi calcola. Tu che sei la sua migliore amica sai perché fa così?

Io: mi dispiace Liz ma non ne ho idea, proverò a parlarci se vuoi.

Liz: ti ringrazio t/n, sei un'amica d'oro.

- - -

Sento dei passi venire verso di me, mi giro di scatto pronta a premere il bracciale.

Peter: ehi..

Io: c-ciao.

Mi rimetto a sedere come prima.

Peter: che ci fai qui tutta sola?

Io: mi godo la vista, e penso.

Peter: a cosa pensi?

Io: a quanto Liz sia incazzata con te.

Il ragazzo mi guarda con aria confusa.

Io: la ragazza per cui hai, o avevi non so, una cotta, mi ha chiamata sull'orlo del pianto perché ancora non l'hai invitata al ballo e la stai ignorando. Si può sapere che ti prende?

Peter: i-io-

Io: hai fatto tanto il piagnucolone perché volevi confessarle i tuoi sentimenti e invece che fai? Mandi tutto all'aria? Sei forse impazzito?!

Alzo il tono della voce, mi sto arrabbiando, non perché lui sta facendo lo stronzo con Liz, ma perché sto soffrendo per un idiota.

Peter: scusa. È che in questi giorni sono molto confuso, non capisco bene cosa provo.

Io: vedi di capirlo allora perché quella ragazza vuole andare al ballo con te, altrimenti sarà sola. E comunque non sono io quella alla quale devi dire scusa, ma lei.

Peter: hai ragione, domani a scuola le parlerò.

Il ragazzo rientra, le lacrime che ho trattenuto fino ad ora possono finalmente scorrere libere.

Non pensavo che l'amore potesse fare così male.

Peter's pov
Rientrato in camera, sento gli occhi lucidi, la mente confusa il cuore ancor di più. Non è Liz la ragazza con la quale vorrei andare al ballo, ma t/n sembra volerle molto bene per essersi arrabbiata così, non voglio farla arrabbiare ancora di più.

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