capitolo cinque

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Dopo quella sera alla festa, sono cambiate un po' di cose. Credo proprio di essere cotta e stra cotta di Peter, ma a lui piace Liz, e sembra che la loro amicizia stia diventando qualcosa di più. Questo mi ferisce, si, molto, ma farei di tutto pur di rendere felice quel ragazzo.
Indosso il bracciale e attivo la tuta, esco dalla finestra di camera mia in fretta e furia, con lo zaino sulle spalle.
Arrivo dietro la scuola, tolgo la tuta e senza che nessuno mi veda mi dirigo verso l'entrata.

Mj: buongiorno t/n.

Io: ciao ragazzi.

Ned: buongiornissimo!

Peter: ciao.

Io: come mai così felice Ned?

Ned: ho incontrato il professore di matematica poco fa e ha detto che c'è in ballo una gita per l'Europa!!

Io: una gita?!! Ma è fantastico!

Peter: anche io ho una grande notizia.

Mj: spara.

Peter: oggi ho intenzione di chiedere a Liz di uscire per il nostro primo appuntamento!

Il battito mi si ferma per qualche secondo, il panico comincia a prendere possesso di me, sento gli occhi bagnarsi.

Mj: t/n stai bene?

Ned: grande amico! Sono orgoglioso di te!

Mj si mette di fronte a me cercando di coprirmi ai ragazzi che nel mentre festeggiavano.

Io: i-i-io..

Peter: t/n tutto ok?

Ned: che è successo?

Sento le gambe tremare.

Io: s-sto bene.

Guardo il viso di Peter, che preoccupato mi stava accarezzando le braccia. Cerco di nascondere il dolore, non per vantarmene ma, sono abbastanza brava come attrice.

Peter: sicura? Stai tremando, hai per caso freddo?

Io: si! Rischio di prendermi um raffreddore.

Faccio finta di tossire.

Ned: meglio entrare al caldo allora.

Arrivata in classe mi siedo al mio banco vicino a Michelle.

Mj: t/n tutto bene?

Io: si tranquilla..

La lezione continua, anche se in modo distratto riesco a prendere qualche appunto. Finalmente suona la ricreazione, mi incammino al mio armadietto per posare alcuni libri.

Ned: allora, che ne dite se oggi studiamo insieme?

Peter: non ho impegni quindi va bene.

Mj: ci sto.

Io: ...

Mj: t/n?

Io: eh? Si? M-mi sembra una buona idea, venite a casa mia.

Ned: sbaglio o sei molto distratta in questi giorni.

Peter: già, devi dirci qualcosa?

Guardo il ragazzo con aria pensierosa, il suo viso è sempre stato così perfetto? Effettivamente per il cervello mi passa solo una persona in questo periodo, voi sapete di chi si tratta.

Io: sono solo un po' stanca, sono sicura che un pomeriggio di studio con voi risolverà le cose.

Mj: allora ci vediamo a casa Stark subito dopo pranzo.

La campanella interrompe la nostra conversazione, prendo il libro d'inglese dall'armadietto e mi incammino a testa bassa in classe.

Peter: non so voi ma è dalla festa di Liz che t/n si comporta in modo così strano.

Ned: forse Flash o qualche altro idiota le hanno dato fastidio. Tipo i soliti bulletti che se non possono avere quello che vogliono iniziano ad insultare a caso, e voi sapete che t/n è una bella ragazza, e che in tanti la vorrebbero come loro fidanzata.

Peter: effettivamente è proprio bella..

Mj: speriamo che si riprenda.

Ancora una volta mi ritrovo tra le braccia del cielo azzurro, l'unico momento della giornata in cui non ho pensieri tra la testa, Peter dietro di me mi segue lanciando ragnatele sui palazzi controllando che non mi venga un altro "attacco di freddo", una volta arrivati a casa mia entriamo.

Tony: buongiorno ragazzi, com'è andata a scuola?

Io: bene.

Dico in modo apatico.

Peter: salve signor Stark.

Tony: tesoro stai bene?

Dice mio padre accarezzandomi il viso.

Tony: sei un po' pallida.

Io: sto bene.

Rinuncio alle sue carezze per andare in camera mia a posare lo zaino.
Nel mentre mio padre e Peter continuano a parlare.

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