capitolo ventisei

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Scendo le scale pronta per la cena. Appena arrivo in salotto per dire a Peter che possiamo andare e salutare gli altri mi ritrovo gli occhi di tutti addosso.

Tony: questa si che è la mia bambina. Ma non sei troppo scollata?

Pepper: tesoro sei bellissima..!

I miei mi assalgono subito.

Thor: sei fortunato amico.

Sussurra Thor a Peter che completamente perso mi guarda con occhi innamorati.

Io: eddai mamma, papà devo andare-

Pepper: sei cresciuta così in fretta!

Mia madre sta per scoppiare a piangere. Comunque per chi se lo stesse chiedendo, indosso un bellissimo vestito blu notte lungo con la schiena scoperta, come un vestito vecchio di mia madre, tacchi aperti anche loro blu, il bracciale e una collana fine d'argento. I capelli sciolti mi cadono sulle spalle. Mi avvicino a Peter.

Peter: sei bellissima..

Io: grazie.

Entrambi arrossiamo.

Io: andiamo?

Peter: s-si...

Lo prendo a braccetto mentre è ancora imbambolato, dopo aver messo un giacchetto nero a coprirmi le spalle.

Mj: ehi ciao ragazzi!

Io: Mj! Scusa ma alla fine ho preferito cambiare colore..

Faccio un giro su me stessa per far vedere alla mia migliore amica il vestito.

Mj: o mio dio sei bellissima!

Ned: wow.

Betty: magari avere un vestito come quello..

Io: grazie ragazzi. Anche voi siete bellissimi!

Ned: ora che ci siamo tutti direi di entrare allora.

Siamo in un locale molto formale. Tutti sono vestiti in smoking o con vestiti eleganti. Per tutta la cena ogni tanto Peter si fermava a guardarmi, quando me ne accorgevo lui distoglieva lo sguardo e annuiva a ciò che gli altri dicevano.

Betty: è stata una bellissima serata. Non pensavo che foste dei tipi così interessanti.

Mj: grazie..?

Io: anche io mi sono divertita molto, dovremmo rifarlo, vero Pet?

Peter: si, assolutamente si.

Ned: ora se permettete accompagno la mia principessa a casa.

Fa un piccolo inchino verso Betty e lei arrossisce.

Mj: vengo anche io, tanto la strada è quella.

Entrambe le ragazze prendono a braccetto Ned e vanno per la loro strada. Rimaniamo solo io e Peter, come sempre tra l'altro.

Peter: allora, M'lady, posso portarla in un posto?

Io: certo Messere.

Ci inchiniamo entrambi per poi scoppiare a ridere. Iniziamo a camminare fino a quando Pet non mi prende in collo come una sposa.

Io: Pet ma che-

Peter: tieniti.

Spara una ragnatela e iniziamo a saltare qua e là tra i palazzi per poi arrivare sul tetto dall'avengers tower.

Io: mi hai portato a casa seriamente? Pensavo stessimo andando da qualche altra parte.

Mi lamento, ma lui non mi ascolta e preme un bottone tra i tanti dei marchingegni di mio padre. Parte una musica jazz molto soft, tipo da un ballo lento.

Peter: mi concede questo ballo?

Mi tende la mano, la prendo e mi tira a sé. I nostri petti attaccati e i visi di entrambi sorpresi dalla velocità dello scatto. Iniziamo a muovere i piedi lentamente avanti e indietro, destra e sinistra. Avvolgo il suo collo poggiando la testa sulla sua spalla mentre lui mi tiene dai fianchi e poggia la sua testa sulla mia.
Mi viene quasi da piangere, sono la ragazza più fortunata del mondo, la mia vita è perfetta. Ho dei genitori fantastici e una casa da sogno. Un fidanzato per bene e, lasciatemelo dire, stra fico. Amici che mi sostengono. Cosa potrei desiderare di più?

Io: Peter.. perché ti sei innamorato di me?

Dico alzando lo sguardo per incontrare quelle pozzanghere di miele che alla luce della luna risplendono come dio solo sa.

Peter: come mai questa domanda?

Io: voglio saperlo, cosa ti attrae di me?

Peter: primo, sei la mia migliore amica, e mi capisci come nessun altro può fare. Secondo, adoro il tuo carattere, adoro come sei e come ti comporti, sei divertente e gentile, premurosa e ami aiutare le persone. L'hai detto pure tu, daresti la tua vita per salvarne un'altra, sei una ragazza d'oro.

Sorrido, i nostri nasi si sfiorano.

Io: e.. il mio corpo ti piace..?

Arrossisce un po', non si aspettava una domanda del genere.

Peter: s-si, cioè, a me non importa del corpo, se ti amo per quello che hai dentro automaticamente ti amo per quello che hai fuori.

Smetto di sorridere e divento seria.

Io: e se.. No lasciamo stare, non voglio rovinare la serata.

Peter: dimmi, se c'è qualcosa che non va voglio saperlo, chissene della serata.

Mi stringe più a sé.

Io: m-metti caso decidiamo di farlo per la prima volta..

Arrossisco.

Peter: si?

Io: se poi una volta che mi vedi come madre natura mi ha fatto non ti piaccio, che succede?

Dico preoccupata.

Io: lo so forse mi faccio troppe pippe mentali ma questa domanda non fa altro che tornarmi in mente quando l'argomento "sesso" torna a galla.

Peter: mi stai dicendo che vuoi fare sesso?

Io: rispondi alla domanda..!

Metto le mani sul suo petto ansiosa di sapere.

Peter: è impossibile che il tuo corpo non mi piaccia t/n, te l'ho detto io ti amo, e niente potrà cambiare questa cosa.

Io: ma-

Peter: niente ma, sei perfetta così come sei, ne sono sicuro.

Mi sorride per tranquillizzarmi. Cavolo se ci sa fare con le ragazze. Mi domando perché non era già fidanzato quando l'ho conosciuto.

Io: grazie. Adesso sono più tranquilla.

Gli rubo un bacio dalle labbra morendogli quello inferiore.
La canzone finisce, la luna piena ci fa risplendere i visi. Sbadiglio.

Peter: hai sonno?

Io: si..

Peter: meglio entrare allora.

Torniamo in casa e ognuno nella sua stanza dorme come un angioletto.

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