capitolo undici

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Io: BUONGIORNO PETER!!

Apro le grandi tende della finestra in camera di Pet. Il ragazzo rotola sul letto coprensosi con un lenzuolo.

Io: è ora di svegliarsi dormiglione, oggi si parte!

Peter: sento odore di pancake, li hai fatti tu?

Io: no, li sta preparando Wanda.

Peter: un motivo in meno per svegliarsi..

Io: eddai anche Wanda è una brava cuoca.

Peter: ma nessuno potrà mai preparare dei pancake come i tuoi.

Finalmente si tira su dal letto. Gli lancio un cuscino in faccia per svegliarlo definitivamente.

Io: muoviti, ti aspetto di sotto.

Mi sorride mentre esco dalla stanza. Oggi finalmente partiamo per l'Europa, non vedevo l'ora.

Mj: t/n ti va se ci sediamo accanto in aereo?

Io: si perché no.

Mj: dato che ci sono tre posti ho chiesto anche a Betty se voleva stare con noi.

Io: fantastico, viaggio tra sole ragazze.

Esclamo non troppo felice, sinceramente preferirei stare accanto a Peter.

Prof: ognuno ai vostri posti ragazzi, allacciate le cinture e se dovete alzarvi per andare in bagno fatemelo sapere grazie.

Mi siedo, sono in mezzo alle ragazze, mentre Peter è due posti avanti a me, con Ned e un nostro compagno di classe.

Io: eccì!

Starnutisco.

Io: eccì! ..eccì! Oh mamma..

Mj: stai bene t/n? Ti sei per caso presa il raffreddore?

Io: no non credo- eccì!

Annuso l'aria attorno a me, sento un profumo strano, proviene da Betty.

Io: eccì!

Peter e Ned si girano verso di noi, così come tutti gli altri.

Betty: sei per caso allergica al mio profumo?! Oh tesoro scusami non ne avevo idea.

Prof: va bene niente panico, allora... t/n va a sederti vicino a Peter e Ned, X tu vieni qui al posto di t/n.

Il prof mi prende per il braccio e delicatamente mi porta vicino a Peter. Da una parte sono felice, dall'altra mi lacrimano gli occhi per l'allergia.

Peter: tieni.

Mi passa un pacchetto di fazzoletti.

Io: grazie..

Rispondo con voce nasale. Dopo circa dieci minuti passati sulla spalla di Peter a soffiarmi il naso passa tutto.

Ned: stai meglio adesso?

Io: si per fortuna.

Ned: menomale, allora vi va di giocare a carte?

Accendo lo schermo davanti a me e iniziamo a giocare a Uno.

Peter's pov
T/s si addormenta dopo solo due ore di viaggio, dovremmo stare su questo aereo per ben dodici ore, credo dormirà tutto il tempo. Ha un'espressione così tranquilla mentre dorme, le sue labbra morbide semi aperte, le nostre mani intrecciate perché "le porto fortuna" dato che prima stava giocando contro Ned a carte. Poggio dolcemente la sua testa sulla mia spalla, per farla stare più comoda.

Ned: ehi Pet, t/n si è addormentata di già?

Annuisco.

Ned: posso poggiarmi anche io a te?

Nemmeno finisce la frase che già si è addormentato. Sospiro rassegnato, poggiando la testa su quella di t/n per provare a riposare un po'.

T/n's pov
Mj: guarda sembri proprio un angioletto! HAHAHAHA!

Appena atterrati a Venezia, Mj continuava a farmi vedere foto che aveva scattato a me e Peter mentre stavamo dormendo. In una avevamo tranquillamente la testa poggiata l'uno sull'altro, in un'altra abbracciavo il suo braccio tenendogli stretta la mano. Arrossisco così tanto da sembrare seriamente un pomodoro.

Peter: b-bhe almeno siamo venuti bene..

Dice il ragazzo rosso anch'esso.

Mj: siete proprio fatti l'uno per l'altra.

Ned: perché nessuno si degna di guardare le mie di foto? Anche io sembro carino mentre dormo.

Io: aw Ned, tu sei sempre carino.

Dico stringendogli il faccino con le mani.

Prof: seguitemi ragazzi, dobbiamo andare in hotel!

Camminiamo per le stradine di Venezia, una cittadina adorabile, le case con piante rampicanti sui muri. Fiori ovunque e donne con vestiti audaci e maschere colorate. Sembra di essere nel 1800, con la musica italiana degli anni passati. Finalmente arriviamo davanti all'edificio che ci avrebbe accolti per le due notti seguenti. È vecchio e il pavimento sembra star per rompersi, il legno è bagnato e sui muri si può notare qualche macchia di muffa.

Io: non so se questo posto mi piace o meno.

Mj: lo immaginavo più.. accogliente?

Dietro al bancone non c'è nessuno, i divanetti d'attesa di un azzurro opaco con qualche fiore giallo e rosa ricamato sopra sono pieni di polvere. Vado per sedermi sul braccio di una poltroncina ma Peter mi ferma prima tirandomi a se, mi indica dove stavo per sedermi con sguardo abbastanza schifato, c'è una falena morta sopra.

Ned: ew.

Mi tengo al braccio di Pet dalla paura mista allo schifo, pregando perché le camere non siano simili all'ingresso.

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