capitolo trenta

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Io: preferisci l'anguria o l'avocado?

Peter: vuoi mettere la frutta sulla pizza?

Io: rispondi e vedrai.

Peter: mhh, anguria.

Io: non ce l'ho all'anguria, faremo con l'avocado.

Peter: ma-

Vado in bagno lasciando il ragazzo a mangiare la sua pizza seduto a terra con la schiena appoggiata al letto. Torno con delle maschere per il viso.

Io: ti va?

Peter: cofa fono?

Dice curioso con la pizza in bocca.

Io: maschere per il viso, fanno diventare la pelle liscia come il culetto di un bambino.

Mi avvicino orgogliosa e mi siedo vicino a lui.

Peter: ok.

Io: perfetto!

Mi siedo a cavalcioni sul ragazzo facendolo irrigidire un po', con lo sguardo sorpreso e imbarazzato cerca di capire dove mettere le mani.

Io: rilassati non mordo mica.

Peter: o-ok..

Poggia le mani sui miei fianchi e si rilassa con il resto del corpo.

Peter: è fredda.

Io: sta fermo.

Poggio la maschera giallognola sul suo viso lasciandogli qualche carezza.

Io: torno subito.

Mi alzo e vado in bagno.

Peter: cos'è? Smalto?

Io: si, purtroppo ho solo questo rosso ma andrà bene lo stesso.

Peter: non lo hai anche blu? Così si abbina alla mia tuta.

Io: forse lo ho qui..

Apro i cassetti della mia scrivania e trovo quello che stavo cercando. Finita la spa Peter aveva la pelle del viso perfetta e le unghie colorate più belle del mondo. Non per vantarmi ma sono brava in queste cose nonostante non usi quasi mai maschere eccetera, mia madre infila roba nel mio bagno a caso. Peter sbadiglia con gli occhi fissi alla tv.

Io: hai sonno?

Peter: un po', te?

Io: anche io, non ho dormito tanto sta notte.

Peter: come mai?

Io: ho fatto un brutto sogno e..

Peter: se ti ricapita vieni da me. Così ti potrò abbracciare fino alla morte!

Mi avvolge la vita e si sdraia sopra di me facendomi il solletico sul letto.

Io: Pet- haha basta- ti prego hahaha.

Si ferma e cade il silenzio nella stanza. I nostri respiri si sentono a mala pena e i nostri occhi si perdono tra quelli dell'altro. Porto le mie mani al suo viso per accarezzarlo.

Peter: dormiamo?

Dice a voce bassa. Porca troia sta voce bassa come vorrei sentirla più spesso.

Io: si.

Si sdraia affianco a me.

Io: posso abbracciarti?

Peter: e me lo chiedi?

Sorrido e avvolgo il suo petto con le braccia poggiandomici con il viso. Lui ricambia, le nostre gambe giocano un po' per poi addormentarsi.

Mi sveglio rilassata e sorridente, affianco a me Peter dorme ancora con un braccio attorno alla mia vita e il viso che sfiora la mia maglia, o meglio, la sua maglia. Lo guardo meglio, è a petto nudo?
alzo di poco il lenzuolo. È in MUTANDE??! Arrossisco, i suoi occhi si aprono.

Peter: buongiorno.

Dice con voce bassa.

Io: b-b-buongiorno.

Si alza a sedere con le mani sul materasso, il lenzuolo scivola lentamente per i suoi addominali, come fa ad avere muscoli simili a soli 15 anni?

Peter: che c'è? Perché mi fissi?

Io: n-niente..!

Distolgo lo sguardo.

Peter: sicura?

Mi giro dall'altra parte per non incontrare il suo sguardo. Lui fa un ghigno capendo la situazione, mi abbraccia da dietro e mi avvicina, scosta i capelli che coprono il collo e lascia qualche bacio umido. Io arrossisco di brutto, chiudo gli occhi e poggio le mie mani sulle sue. Sento qualche morso e poi nulla, apro un occhio e lo vedo davanti a me che si mette i pantaloni.

Io: c-che è successo?

Peter: ti ho fatto un piccolo succhiotto.

Sorride.

Peter: t-ti ho fatto male?

Io: no no.

Mi accarezzo il collo, devo dirlo ad Mj.

Io: c-cosa facciamo questo sabato?

Peter: perché?

Io: facciamo 3 mesi.

Peter: oh giusto, mia zia May ci ha invitati a cena.

Io: sul serio?

Mi alzo dal letto.

Peter: andiamo è stata così gentile, vuole passare un po' di tempo con te, e magari dopo possiamo andare a farci un giro dove vuoi.

Si avvicina e intreccia le nostre mani.

Io: come fai ad essere così manipolatore?

Peter: sei tu che ti fai manipolare.

Io: no, tu sei adorabile e io ti amo troppo, non potresti mai manipolare qualcuno, sei troppo innocente.

Peter: non è vero.

Io: si invece, non appena mi avvicino di troppo in modo "inappropriato" ti imbarazzi e inizi a balbettare.

Peter: io non balbetto, e poi anche tu ti imbarazzi, come prima.

Infilo una mano dentro la sua maglia e gli accarezzo la pancia, percorrendo ogni millimetro dei suoi addominali, lo guardo dritto negli occhi per dimostrargli che ho ragione. Potrai cogliermi alla sprovvista una volta caro mio ma la seconda puoi sognartela.

Peter: i-i-io non bal-balbetto..

Io: sicuro?

Lo guardo più intensamente avvicinando le nostre labbra.

Peter: f-fo-f-forse.

Mi allontano soddisfatta.

Io: niente forse, ho ragione io.

Peter: si hai ragione te m-ma adesso voglio quel bacio!

Bambinone.

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