capitolo ventidue

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Peter: non è abbastanza ovvio?

Rimango senza parole, sono così felice che non riesco ad esprimermi. Lui mi prende le mani e si avvicina al mio viso.

Peter: mi dispiace per tutto, avrei dovuto capire prima come ti sentivi, non ho il diritto di tenerti allo scuro da cose di quel genere, prometto che da oggi sarò un fidanzato migliore. Voglio prendere a calci i cattivi con te.
E come mi ha detto tua madre-

Io: ci dobbiamo guardare le spalle a vicenda.

Sorrido a vederlo sorridere.

Peter: t/n tu sei la cosa più preziosa che mi sia mai capitata, se tu sei felice lo sono anche io quindi, se vorrai lasciarmi, non ti preoccupare ti capirò.

Rimango senza parole.

Peter: dì qualcosa ti prego.

Io: non so cosa dire, insomma, tutto questo è fantastico..!

Guardo dietro di me lasciando le sue mani, la scritta risalta tra le mille luci di New York e il velo della notte che sta per coprire la città.

Io: tu Peter, sei un ragazzo fantastico. Per tutta la settimana hai continuato a scrivermi biglietti dolci e a farmi regali. E adesso che ti sento dire queste parole come faccio a non perdonarti.

Si avvicina a me.

Io: anzi, credo di averti perdonato sin dal primo biglietto che hai fatto scivolare sotto la mia porta.

Sogghigna assottigliando gli occhi. Lo abbraccio stringendolo forte fin quando non lo sento gemere dal dolore.

Io: s-scusa!

Peter: tranquilla non è nulla. Le ferite dell'ultima missione non sono ancora guarite del tutto.

Io: ti sei curato da solo fino ad ora? Sono proprio una stupida, non dovevo lasciarti da solo quella sera.

Peter: no no non darti colpe.

Mi zittisce poggiando la sua mano sulle mie labbra.

Peter: sono stato io a farti arrabbiare, me lo sono meritato.

Io: già, ma ti meriti anche questo..

Lo prendo per il colletto della tuta e gli assaporo le labbra. Rimane imbambolato mente le sue guance si fanno rosse. Ridacchio riportando lo sguardo sulla scritta.

Io: quanto ci hai messo a farla?

Peter: p-p-perché invece di pensare a queste cose non mi dai un'altro bacio?

Dice mettendosi davanti a me.

Io: prima devi prendermi.

Mi lancio giù dall'edificio sparando ragnatele sugli altri palazzi.

Peter: ehi aspetta!

Urla il mio ragazzo mente mi insegue, nemmeno il tempo di sparare la quarta ragnatela che mi raggiunge avvolgendomi la vita con il braccio. Mi porta sopra un'altro palazzo e appena mettiamo piede a terra cadiamo dalla troppa velocità a cui stavamo andando. Rido sedendomi mentre lui si avvicina fino a quando non mi ritrovo il suo viso attaccato al mio, le sue mani dietro la mia schiena mi tengono attaccata a lui. Gli accarezzo il viso e i capelli, lui stringe le mani sui miei fianchi dal piacere di quel bacio. Ci stacchiamo col respiro affannato.

Io: mi sei mancato.

Peter: anche tu, non sai quanto.

Gli rubo un'altro bacio buttandolo indietro, stacco le nostre labbra e inizio a dargli baci su ogni millimetro del suo viso, lui ridacchia e non tenta nemmeno di fermarmi.

Io: ti amo.

Gli sussurro all'orecchio facendogli venire i brividi.

Torniamo a casa passando dalla finestra di camera mia. Una volta entrati c'è il buio più totale.

Peter: buonanotte allora.

Io: buonanotte.

Lo bacio avvolgendogli il collo, lui mi tiene dai fianchi ma, la luce si accende all'improvviso.

Tony: CHE CAZZO CI FAI IN CAMERA DI MIA FIGLIA!!?!

Io: P-PAPÀ? Che ci fai in camera mia?!

Tony: PERCHÉ VI STAVATE BACIANDO??!

Urla indicandoci.

Peter: sir. Stark la prego non url-

Tony: non osare dirmi cosa fare ragazzino!

Dalla porta entra anche mia madre confusa.

Pepper: tesoro ma che succede? Ciao Peter, come mai ancora svegli?

Mio padre a bocca aperta alterna a guardare me e mia madre.

Pepper: che c'è tesoro?

Tony: che c'è???!? Tu lo sapevi??!

Pepper: sapevo cosa? Che tua figlia ha un fidanzato? Certo, sono sua madre.

Tony: Parker?!?? Seriamente??

Io: papà smettila.

Tony: ti teneva dai fianchi! E ti baciava le labbra e-e chissà cos'altro stava per toccarti!

Io: papà!

Peter arrossisce di brutto, anche il mio viso si fa rosso.

Io: stavamo per andare a dormire! Nient'altro!

Tony: da quanto va avanti??

Io: penso.. Due mesi e qualcosa?
Guardo Peter che annuisce facendo cenno di si con la testa.

Pepper: ok, meglio tornare a dormire.

La donna prende per le spalle mio padre e lo porta via mentre lui farfuglia qualcosa ancora incredulo. Guardo Peter e scoppio a ridere.

Io: hai visto che faccia ha fatto? Haha.. Che hai, perché non ridi? È stato divertente no?

Peter: si no cioè, a dire il vero mi ha fatto un po' paura. E se adesso mi vuole castrare nel sonno?!

Si porta le mani alle parti basse. Io scoppio di nuovo a ridere.

Io: Peter sta tranquillo. Se mio padre vorrà farti del male dovrà prima passare sul mio cadavere!

Dico sicura di me.

Io: domani gli spiegheremo meglio la situazione.

Peter: si buona idea.

Sorrido.

Peter: ci vediamo domani allora.

Io: a domani.

Mi lascia un bacio sulla fronte e se ne va.

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