Finalmente scegliemmo cosa mangiare: cibo cinese. Chiamammo il ristorante e poi tornammo in cucina da Robin e Steve, che però erano abbastanza silenziosi. Steve non mi guardava direttamente in viso e non proferiva parola, mentre Robin era tesa. Era successo qualcosa.
Robin: allora, avete ordinato?
Dustin: sì, cinese. Abbiamo preso tantissima roba piccante e piatti strani...Dustin ed io stavamo spiegando a Robin tutte le pietanze che avevamo ordinato, quando Steve ci interruppe.
Steve: Charlie, possiamo parlare?
Guardai Robin e notai che anche lei mi stava guardando: aveva raccontato tutto a Steve. Vedevo il dispiacere nei suoi occhi, ma le sorrisi leggermente. Non era colpa sua, tanto in un modo o nell'altro l'avrebbe scoperto, e l'avrei dovuto affrontare.
Io: certo
Mi portò in camera dei nostri genitori che era la più lontana dalla cucina, e mi fece sedere sul letto vicino. Non mi guardava ancora in faccia, era molto arrabbiato, lo vedevo. Non la smetteva di giocherellare con le sue dita, e faceva respiri profondi. Io però, non dissi una parola ed aspettai lui.
Steve: devi dirmi qualcosa Charlie?
Rimasi in silenzio. Non volevo mentirgli, ma non avevo nemmeno il coraggio di ammettere la verità. Lui già sapeva tutto, ed era inutile provare ad inventare qualche scusa, si sarebbe arrabbiato soltanto di più.
Io: credo che Robin già ti abbia spiegato tutto
Steve: sì, ma vorrei sentirlo anche da te, se non ti dispiaceFeci un respiro profondo, non sapendo cosa dire o da dove iniziare, ma mi feci coraggio e gli raccontai dei vari incontri con Eddie, da domenica fino a oggi, con le varie battutine e i suoi strani modi gentili. Lui ascoltò tutto senza proferire una parola, e questo mi inquietava ancora di più. Finii il mio racconto e Steve si alzò senza dire nulla, prese la sua giacca ed uscì dalla camera. Io lo seguii chiedendogli dove stesse andando, ma lui non proferì parola. Sembrava davvero arrabbiato.
Io: Steve, aspetta, dove vai? Che stai facendo?
Robin e Dustin ci videro quando passammo per il soggiorno, e ci seguirono, ma a Steve importò poco. Era quasi arrivato all' uscita e lì capii cosa volesse fare, così mi piazzai davanti a lui.
Io: Steve, dimmi cosa vuoi fare
Steve: fammi uscire Charlie, tanto sai che posso spostarti se voglio
Io: allora falloLo stavo facendo incazzare ancora di più, ma non potevo permettergli di fare cazzate.
Io: vuoi andare da Eddie vero?
Lui non rispose, e intuii da solo la risposta. Presi le chiavi della sua auto e le lanciai a Robin che le prese al volo.
Io: Steve ti rendi conto che stai avendo una reazione esagerata? Cosa vorresti fare? Andare a casa sua e picchiarlo perché ci siamo parlati? Ho capito che non ti sta simpatico, ma sei esagerato ora
Non sapeva che dire. Era palesemente incazzato e sapeva che se avesse aperto bocca, avrebbe iniziato ad urlare, e non voleva. Voleva conservarsi tutta quella rabbia per Eddie. Ma perchè? Perchè lo odiava tanto?
Io: Steve, che non vuoi che io parli con lui, ma sono state tutte casualità, e non mi ha mai fatto del male
Steve: non credo siano state casualità. Dopo che gli ho detto di non parlare con te, stranamente, si trova nei luoghi dove c'eri anche tu. Io l'avevo avvertito sabato, dopo quello che è successo. Non mi ha dato retta e ora...
Io: aspetta... Cosa?Steve aveva capito che aveva parlato di troppo. Provò a superarmi ma non lo feci passare. Voleva scappare, ma ormai era troppo tardi, aveva parlato e doveva spiegarsi.
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cigarettes | Eddie Munsonxmale oc
Fanfiction"Perché ti importa tanto dell'opinione degli altri?" Eravamo seduti sull'erba a fumare quando Eddie mi fece quella domanda, che mi lasciò alquanto spiazzato. Non sapevo bene cosa rispondere, perchè, nemmeno io lo sapevo con certezza. "Non voglio del...